Il reboot di frasier prometteva bene ma ha riproposto un problema della serie originale

Il reboot della celebre sitcom Frasier, cancellato dopo appena due stagioni, ha riproposto alcuni dei temi irrisolti dell’originale. La conclusione della serie del 2004 aveva lasciato molti interrogativi senza risposta, un trend che si è ripetuto anche nel nuovo ciclo televisivo. In questo approfondimento si analizzano gli aspetti principali di entrambe le versioni, evidenziando le scelte narrative e il destino dei personaggi.
Il capitolo conclusivo della prima serie di Frasier, andato in onda nel 2004, è stato oggetto di numerose critiche per il suo finale poco soddisfacente. La scena principale mostrava Frasier Crane pronto a trasferirsi a Chicago per vivere con la nuova compagna Charlotte, ma non si vedeva mai cosa accadesse realmente al suo arrivo. Questa scelta narrativa ha lasciato gli spettatori con un senso di incompletezza.
Nonostante il successo dell’ultimo episodio per il personaggio di Niles Crane, interpretato da David Hyde Pierce, la conclusione non ha fornito risposte definitive sul percorso di Frasier stesso. La scena finale mostrava Frasier arrivare a Chicago, ma senza ulteriori dettagli su ciò che sarebbe accaduto successivamente. In modo simile alla fine originale, anche questa chiusura si è concentrata più su altri personaggi che sul protagonista principale.
Nell’ultima puntata del reboot di Frasier, si assiste a una toccante riunione tra l’amico del protagonista Alan Cornwall e sua figlia. Mentre Frasier e Freddy Crane contribuiscono ad avvicinare le due figure familiari, è proprio il personaggio interpretato da Nicholas Lyndhurst a dominare l’ultimo momento della serie. Questa scena sembra fungere da epilogo forzato, lasciando aperte molte domande sulla sorte dei protagonisti.
Il ritorno di Frasier aveva alimentato speranze riguardo a una possibile chiusura definitiva delle vicende dei personaggi. La stagione finale ha riproposto un nodo narrativo già presente nella versione originale: la partenza di Frasier verso Chicago viene raccontata senza mostrare cosa accada realmente al suo arrivo. Questo approccio ha lasciato gli spettatori con un senso di incompiutezza simile all’originale.
Dopo oltre quarant’anni dedicati al ruolo di Frasier Crane, Kelsey Grammer si trova nuovamente senza una chiusura soddisfacente per il suo personaggio. La cancellazione prematura del reboot impedisce che venga offerto un epilogo adeguato alle vicende del noto psichiatra. Le recenti dichiarazioni suggeriscono che Grammer avrebbe preferito concludere la storia in modo più significativo rispetto alle scelte adottate dalla produzione.
Con l’annullamento dello spettacolo dopo due stagioni, la carriera televisiva di Grammer subisce un altro colpo: il suo iconico ruolo rimane incompleto e privo di una vera conclusione. Nonostante abbia sempre espresso desiderio di vedere il personaggio ricevere una degna chiusura narrativa, tutto ciò sembra ormai irraggiungibile.
L’interruzione anticipata della nuova versione di Frasier rappresenta una perdita significativa sia per i fan storici sia per i critici televisivi che riconoscevano nel revival un’opportunità di rinnovamento rispettoso dell’eredità originale. La cancellazione prematura rischia infatti di compromettere l’immagine complessiva della saga e mettere in discussione le potenzialità future delle produzioni legate ai personaggi.
Sebbene lo show classico abbia mantenuto intatta la propria fama grazie ad episodi memorabili ed episodi finali più curati, l’interruzione repentina del revival rischia di oscurare questa eredità consolidata. Il risultato lascia uno strascico amaro tra gli estimatori più affezionati, che auspicavano un epilogo più completo ed emozionante.
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Personaggi principali:
- Kelsey Grammer (Frasier Crane)
- Nicholas Lyndhurst (Alan Cornwall)
- Jack Cutmore-Scott (Freddy Crane)