I misteri che circondano la morte di James Brown: è tempo di riaprire il caso?

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I misteri che circondano la morte di James Brown: è tempo di riaprire il caso?

La morte di James Brown continua a sollevare dubbi e sospetti, soprattutto alla luce della scomparsa di alcuni oggetti personali legati al decesso del cantante. Nuove indagini potrebbero essere avviate per far luce sulle circostanze della sua scomparsa.

Il mistero della morte di James Brown

Nonostante le autorità abbiano dichiarato che James Brown sia morto il 25 dicembre 2006 per cause naturali, legate a problemi cardiaci e a una polmonite, alcune persone continuano a nutrire dubbi riguardo la veridicità di questa versione. Un reportage di CNN ha rivelato che almeno una dozzina di individui sono convinti che il cantante sia stato assassinato. Tra questi, il dottor Marvin Crawford, che firmò il certificato di morte di Brown, sostiene che le condizioni dell’artista siano peggiorate troppo rapidamente, lasciando ipotizzare un’overdose o qualcosa di simile.

Indagini sulla morte della terza moglie

Le ombre che avvolgono la morte di James Brown si intrecciano con quelle della scomparsa di Adrienne Brown, sua terza moglie, avvenuta il 6 gennaio 1996. Un detective in pensione ha raccolto la testimonianza anonima di un medico deceduto, il quale avrebbe confessato di aver ucciso la donna con un’overdose letale. Un’amica di Adrienne, Jacque Hollander, sostiene che la tragedia sia avvenuta proprio mentre James Brown minacciava con un’arma da fuoco la moglie e diventava sempre più violento nei suoi confronti.

Oggetti scomparsi e richiesta di nuove indagini

Recentemente, Jacque Hollander ha denunciato la scomparsa di alcuni oggetti personali di James Brown, consegnati all’epoca della sua morte all’ufficio del procuratore distrettuale. Tra questi, una scarpa indossata dal cantante durante il suo ricovero in ospedale. Secondo Hollander, oltre alla scarpa, mancherebbero anche un’agenda, un biglietto scritto a mano e altre prove. La donna chiede dunque che l’FBI apra un’indagine sul caso, ritenendo che le prove non possano essere scomparse da sole dall’ufficio del procuratore.

Parole del manager di James Brown

Penso sia stato ucciso, chiaro e semplice. Qualcuno lo voleva morto.

Queste sono le parole di Frank Copsidas, manager di James Brown, rilasciate in un’intervista. Tuttavia, nel 2021 il caso era stato archiviato per mancanza di prove. Il procuratore distrettuale Fani Willis, che ha lavorato al caso, non ha ancora risposto alle domande su questo ultimo sviluppo delle indagini.

È giunto il momento di riaprire il caso?

Di fronte a questi nuovi elementi e alle testimonianze che continuano a sollevare dubbi riguardo la morte di James Brown, è lecito chiedersi se sia giunto il momento di riaprire il caso e indagare ulteriormente per scoprire la verità sulla scomparsa del cantante e della sua terza moglie Adrienne. Solo il tempo dirà se le autorità decideranno di agire in tal senso.

Fonte: CNN