House of the dragon: lo showrunner chiarisce le critiche di george rr martin sulla seconda stagione

La serie House of the Dragon, prequel di Game of Thrones, continua a suscitare discussioni tra i fan e i creatori. Ryan Condal, showrunner della produzione, ha recentemente risposto alle critiche espresse da George R. R. Martin riguardo alla seconda stagione. Basata sul romanzo Fire & Blood, la serie narra le tensioni interne della Casa Targaryen, in particolare la guerra nota come la Danza dei Draghi.
Le critiche di George R. R. Martin
Nonostante le recensioni positive ricevute dalla seconda stagione, Martin ha sollevato obiezioni su alcune scelte creative tramite un post sul suo blog, ora rimosso, in cui lamentava l’assenza del personaggio Maelor. Durante un’intervista con Entertainment Weekly, Condal ha commentato queste osservazioni definendole “deludenti”. Ha inoltre chiarito che il rapporto lavorativo con Martin si è complicato a causa di necessità pratiche che hanno richiesto modifiche al materiale originale.
Dichiarazioni di Ryan Condal
Nell’intervista, Condal ha espresso il suo rispetto per Martin e per il lavoro svolto insieme nei primi stadi dell’adattamento:
- “È stato davvero uno dei grandi privilegi della mia carriera.”
- “Ho cercato di includere George nel processo di adattamento.”
- “Dobbiamo affrontare questioni pratiche per il bene della troupe e del cast.”
L’impatto sulla trama di House of the Dragon
Diverse sequenze attese dai lettori del libro sono state modificate nella trasposizione televisiva. Un episodio significativo è quello intitolato “Sangue e formaggio”, dove due assassini irrompono nella Fortezza Rossa e uccidono il giovane principe Jaehaerys. L’assenza di Maelor durante questa scena è stata considerata da Martin come un elemento che ha indebolito la narrazione.
Cosa comporta l’assenza del personaggio Maelor?
L’assenza del principe Maelor non solo influisce sulla scena principale ma potrebbe avere ripercussioni su eventi futuri cruciali nella storia:
- Scomparsa della scena cruciale a Bitterbridge.
- Mancanza del suicidio di Helena.
- Possibili rivolte popolari legate alla morte della regina.
Martin ha sottolineato come ogni dettaglio contribuisca a costruire una narrazione coerente e coinvolgente, evidenziando l’importanza anche dei personaggi minori nel tessuto narrativo complessivo.