Horror games da non perdere: i 10 migliori che meritano una serie dedicata

Il panorama dei giochi horror spesso vede titoli che, una volta consolidatisi come successi, generano intere serie di sequel e spin-off. Non tutte le produzioni di grande impatto riescono a trasformarsi in franchise duraturi. In questo approfondimento si analizzeranno alcuni tra i titoli più promettenti che, nonostante il loro potenziale, sono rimasti isolati o hanno subito un percorso interrotto, lasciando spazio a molteplici possibilità future.
giochi horror che meritavano una serie
visage: un’esperienza ambientale profondamente inquietante
Visage, uscito nel 2020 grazie allo studio SadSquare, trae ispirazione dal demo PT di Silent Hills. Il titolo si svolge all’interno di una casa misteriosa e si distingue per la sua capacità di suscitare tensione attraverso un horror psicologico anziché ricorrere a jump scare frequenti. Nonostante problemi tecnici e bug che ne hanno compromesso l’esperienza — imputabili alla natura del team indie emergente — il gioco ha mostrato grandi potenzialità per sviluppare ulteriormente la narrazione di ambientazioni disturbanti.
Il progetto avrebbe potuto essere l’inizio di una saga con diversi capitoli ambientati in location altrettanto inquietanti. Purtroppo, dopo il rilascio, il team SadSquare sembra essersi sciolto, lasciando il futuro della serie incerto.
soma: creare un senso di terrore esistenziale
SOMA, sviluppato da Frictional Games dopo il successo di Amnesia, si distingue per l’ambientazione sottomarina desolante e la forte componente filosofica legata all’esistenza umana. Il gioco immerge i giocatori in un ambiente oceanico abbandonato, popolato da macchine dall’aspetto umano e da atmosfere opprimenti che stimolano riflessioni profonde sul senso della vita e sulla paura dell’annientamento.
Con la sua capacità di evocare emozioni intense e uno stile narrativo coinvolgente, SOMA avrebbe rappresentato perfettamente la prima puntata di una serie dedicata alle paure più profonde dell’essere umano. La sua atmosfera unica lo rende ideale come punto di partenza per future espansioni o sequel.
cry of fear: esplorare i temi della malattia mentale
Cry of Fear, nato come mod per Half-Life, ha conquistato molti fan grazie alla sua narrazione disturbante e ai temi legati alla salute mentale. La storia ruota attorno a un giovane uomo che si confronta con un’immagine distorta della propria città natale di Stoccolma, popolata da mostri simbolici delle sue paure interiori.
L’opera affronta tematiche delicate come trauma e disagio psichico attraverso elementi horror psicologico molto intensi. Sebbene fosse destinato a rimanere un progetto singolo, questa produzione avrebbe avuto tutte le caratteristiche per evolversi in una saga capace di approfondire ulteriormente tali argomenti complessi.
lost in vivo: perfetto per gli appassionati di silent hill
Lost in Vivo, creato nel 2018 da Akuma Kira (anche noto per Spooky’s Jump Scare Mansion), è un survival horror claustrofobico che sfrutta al massimo le paure legate agli spazi ristretti. La trama segue un protagonista afflitto da claustrofobia; ogni ambiente è progettato per aumentare il senso d’angoscia e sconforto.
Il gioco si distingue per l’atmosfera disturbante e l’approccio realistico alle fobie umane. Potenzialmente avrebbe potuto dare origine a una serie dedicata ad altre paure specifiche o a diverse ambientazioni angoscianti, ma lo studio ha preferito concentrarsi su altri progetti futuri.
bloodborne: un festival d’orrore eldritch
ispirato a luoghi e letteratura classica del terrore
Bloodborne, anche se principalmente riconosciuto come action-RPG Soulslike sviluppato da FromSoftware, presenta elementi fortemente radicati nel genere horror. L’atmosfera cupa e decadente richiama le opere del celebre scrittore H.P. Lovecraft, creando un mondo dove orrori cosmici minacciano la sanità mentale del protagonista.
Sebbene non sia stato concepito come parte di una saga horror tradizionale, Bloodborne si configura come uno dei titoli più vicini al genere horror tra quelli prodotti dalla software house giapponese. I fan desiderano ormai da anni vedere un suo seguito o remake ufficiale che possa dar vita a una vera serie dedicata ai timori dell’umano rispetto all’infinito cosmico.
fran bow: tra tenerezza oscura e inquietudine visiva
Fran Bow , videogioco point-and-click del 2015 prodotto dalla studio svedese Killmonday Games, combina uno stile grafico cartoonesco con immagini disturbanti ed evocative. La storia segue una giovane ragazza afflitta da problemi mentali dopo aver assistito all’uccisione dei genitori negli anni ’40.
L’alternanza tra disegni stilizzati e scene inquietanti crea effetti sorprendenti sulla percezione degli utenti. Si parla di una possibile continuazione narrativa; Nulla è stato ancora confermato ufficialmente. Il titolo ha raggiunto uno status cult ed è molto apprezzato dai fan del genere dark adventure con sfumature psicologiche profonde.
haunting ground: poteva diventare una saga imperdibile
il progetto abbandonato da capcom
Haunting Ground (2005) rappresenta uno dei migliori esempi di horror atmosferico su PlayStation 2. Segue le avventure di Fiona mentre cerca di scappare da un castello misterioso accompagnata dal cane Hewie — personaggio introdotto durante lo sviluppo sotto pressione delle strategie commerciali della casa produttrice Capcom.
Purtroppo i limiti tecnici del titolo (controlli poco reattivi) insieme alla concorrenza agguerrita (come Resident Evil 4 em>) impedirono al gioco di ottenere il successo sperato come saga futura. Nonostante ciò mantiene ancora oggi grande rispetto tra gli appassionati più nostalgici ed esperti del genere survival-horror classico.
kuon: potrebbe avere una serie ma non si è fatta
un progetto japanese horror rimasto in sospeso
Kuon em>, uscito nel 2004 dagli studi FromSoftware sotto forma di titolo poco conosciuto oggi ma molto apprezzato dai cultisti dell’horror giapponese , narra le vicende attraverso gli occhi femminili protagonisti in storie ispirate al folklore nipponico — chiamate kaidan . Il suo stile visivo distintivo mescola atmosfere cupe con simbolismi tradizionali giapponesi.
Sebbene abbia ricevuto consensi positivi riguardo all’atmosfera immersiva e alle trame oscure, nessuno sviluppo ufficiale ha dato seguito alla produzione originale né annunci futuri concreti sono stati fatti finora .
eternal darkness: rompeva la quarta parete col sistema della sanità mentale
quando la paura diventa realtà e tradisce la percezione del gamer h3 >
Eternal Darkness : Sanity’s Requiem strong >è considerato uno dei giochi più innovativi nel campo dell’horror videoludico grazie al suo sistema unico basato sulla sanità mentale dei personaggi principali . Questo meccanismo induceva nei giocatori sensazioni fortissime manipolando le aspettative tramite trucchi come l’interruzione improvvisa del salvataggio , audio muted o messaggi ingannevoli .
I tentativi recenti nel riproporre questa esperienza sono falliti o ancora in fase embrionale , lasciando questo titolo senza eredi diretti ma con grandi possibilità future se mai venisse deciso nuovamente di investire su questa formula rivoluzionaria .