Horizon: An American Saga – Capitolo 2, la Recensione: Kevin Costner Domina il Passato

Il genere western ha mostrato una continua evoluzione nel tempo, riflettendo i cambiamenti della società che lo circonda. In questo contesto, Horizon: An American Saga rappresenta un esempio di retrowestern, un film moderno che richiama elementi di un’epoca passata, caratterizzata da un’ottica più ottimista e romantica nei confronti del proprio paese. Questa impostazione è evidente non solo nella trama, ma anche nella rappresentazione dei buoni e cattivi. La distinzione tra i due è fondamentale, poiché i villain sono facilmente riconoscibili attraverso elementi visivi e comportamentali che li contraddistinguono. La visione di Costner è quella di un racconto che offre conforto e sicurezza, dove il male è nettamente separato dal bene, permettendo di identificarlo e allontanarlo.

una prospettiva contemporanea

Il film si discosta dalle produzioni moderne che tendono a presentare personaggi ambigui e moralmente sfumati. L’approccio di Costner è chiaro: progetta un’opera che esplora la comunità e le interazioni tra l’individuo e il gruppo, riflettendo su come ciascuno possa contribuire al benessere collettivo. Horizon si delinea come un’opera epica, che usa la nascita di una città come metafora per la creazione di una nazione e del suo spirito fondante.

struttura narrativa e tematiche

Il film trae ispirazione dalla narrativa degli anni ’80, presentando situazioni in cui i personaggi asiatici, ad esempio, vengono introdotti attraverso stereotipi musicali e un linguaggio che evidenzia l’influenza del capitalismo. C centrale è la storia di una donna che, dopo essere stata vittima di abusi, trova salvezza attraverso la scelta di un nuovo compagno. Questo racconto riflette un’adorazione per le potenzialità dell’America nel superare le avversità e affrontare l’ingiustizia sociale.

un’opera in evoluzione

Nonostante il racconto possa apparire fragmentato a causa della sua struttura multistrand, la capacità di Costner di dirigere diversi comparti del film in modo coeso è evidente. La visione del secondo capitolo di Horizon emerge come più coinvolgente e dinamica, con interpretazioni che si allineano perfettamente alla messa in scena, dimostrando l’esperienza di Costner nel mantenere la qualità narrativa. La sensazione di epica continua a permeare l’opera, offrendo al pubblico un’esperienza visiva di grande impatto.

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