Highrook: recensione di un avvincente gioco di ruolo horror cosmico

Il mondo dei giochi indie si arricchisce di un nuovo titolo che fonde elementi di horror cosmico, narrativa interattiva e meccaniche card-based. “The Horror at Highrook” rappresenta una proposta originale nel panorama videoludico, offrendo un’esperienza che mixa investigazione, gestione delle risorse e atmosfere inquietanti. Di seguito, vengono analizzati gli aspetti principali di questa produzione, dal gameplay alla narrazione, evidenziando punti di forza e criticità.
caratteristiche generali e gameplay
struttura e meccaniche di gioco
“The Horror at Highrook” si distingue per il suo sistema di gioco basato su carte, dove ogni elemento – dai personaggi alle risorse, fino agli eventi – è rappresentato da carte mobili. La presenza di una funzione di pausa permette ai giocatori di gestire le attività senza stress temporale, mentre il timer in background coordina routine quotidiane come la fame o la sanità mentale dei protagonisti.
Il gameplay si sviluppa attraverso una serie di azioni ripetitive: esplorare ambienti, risolvere enigmi o affrontare entità sovrannaturali con l’ausilio delle carte. La gestione delle risorse avviene tramite drag-and-drop su vari ambienti del manor, creando un ciclo fluido tra ricerca, preparazione e consumo.
- Gestione delle statistiche come fame, fatica e follia
- Sistemi di ricerca e risoluzione puzzle
- Narrativa emergente con dialoghi programmati
limiti del sistema e durata della partita
Il titolo presenta alcune limitazioni tipiche degli indie: assenza di doppiaggio e una mappa statica che non evolve nel corso dell’avventura. La presenza di un singolo salvataggio per partita rende necessario attenzione nelle scelte; inoltre, alcuni dettagli del tutorial risultano poco chiari. Nonostante ciò, la semplicità del sistema contribuisce a mantenere un ritmo costante e accessibile.
narrazione ed estetica
ambientazione lovecraftiana e caratterizzazione dei personaggi
“Highrook Manor” ospitava un tempo la famiglia Ackeron, scomparsa misteriosamente dopo aver intrapreso studi occulti. La storia si dipana attraverso i racconti dei quattro investigatori scelti: Jane Astor (ingegnera curiosa), Titus Vitali (arcanista), Atticus Hawk (sopravvissuto montanaro) e l’agente infettivologa Alice Caligar. Il loro compito è scoprire il destino della famiglia scomparsa in un contesto che richiama tematiche horror cosmic and Edgar Allan Poe.
L’aspetto narrativo si sviluppa con cura: anche se le trame possono sembrare prevedibili in superficie, sono arricchite da lore opzionale che premia chi approfondisce i dettagli. L’atmosfera crea un equilibrio tra inquietudine sottile e comfort visivo grazie a uno stile grafico ispirato ai fumetti dark of Mignola o Jae Lee.
estetica visiva e atmosfera immersiva
stile artistico e effetti sonori
I visual sono stilizzati ma efficaci nel trasmettere sensazioni disturbanti: silhouette oscure volano sopra le carte disposte casualmente sul tavolo, mentre Mr. Tubbs – il gatto domestico – vaga indisturbato tra le stanze del manor. Le luci soffuse accompagnate da effetti audio coerenti rafforzano l’impressione di trovarsi in un luogo sospeso tra realtà e incubo.
criticità ed evoluzione del gameplay
Punti deboli e ripetitività
L’aspetto più discusso riguarda la staticità dell’ambiente: il solo scenario rimane invariato durante tutta l’esperienza ludica. Anche se la semplicità favorisce l’immediatezza d’uso, può rendere il gioco monotono nelle ore finali. Alcuni meccanismi risultano poco spiegati o troppo semplici rispetto alla complessità narrativa evocata dal tema Lovecraftiano.
Inoltre, gli elementi casuali sembrano quasi assenti; tutto si basa su sistemi deterministici che riducono il senso di imprevedibilità tipico dei giochi horror più articolati.
considerazioni finali ed impressione complessiva
bilancio tra atmosfera cozy ed elementi inquietanti
“The Horror at Highrook” riesce a mantenere un tono affascinante tra creepy ed accogliente grazie a uno stile artistico curato nei dettagli. Pur mancando sorprese meccaniche significative o variazioni ambientali sostanziali lungo il percorso, il titolo invita a proseguire per scoprire tutti i segreti nascosti dietro le porte del manor.
Sicuramente adatto a chi apprezza storie immersive con atmosfere cupe ma senza particolari jumpscares o tensioni estreme. La durata stimata è intorno alle dieci ore per completare l’intera avventura con circa undici obiettivi sbloccabili su tredici totali.
personaggi principali presenti nella narrazione:
- Jane Astor (ingegnera)
- Titus Vitali (arcanista)
- Atticus Hawk (survivor montanaro)
- Alice Caligar (medico infettivologo)
- Sergio Maynard (sindaco)