Galactus e la sua nave divina: 8 fatti incredibili che hai dimenticato

Il mondo Marvel si arricchisce di dettagli sempre più approfonditi riguardo alle sue creature e ai loro mezzi di trasporto, tra cui spicca il gigantesco vascello di Galactus. La sua imponente astronave, chiamata Taa II, rappresenta uno degli aspetti meno esplorati della lore del Devourer of Worlds. Questo articolo analizza le caratteristiche principali di questa nave, la sua storia e il suo ruolo all’interno dell’universo Marvel, offrendo un quadro completo sulle dimensioni, le origini e le funzioni di questo straordinario mezzo di trasporto cosmico.
galactus e la nave divina: una dimensione da sistema solare
la Taa II è così grande che i pianeti orbitano intorno ad essa
La Taa II ha dimensioni tali da essere paragonata a un vero e proprio sistema solare. La sua grandezza varia a seconda delle rappresentazioni e delle esigenze narrative: può essere descritta come una massa planetaria o come un sistema in orbita attorno ai pianeti. In molte occasioni, si evidenzia come la nave sia talmente vasta da attirare l’attenzione non solo dei personaggi Marvel ma anche degli osservatori esterni.
Le immagini ufficiali mostrano Galactus seduto all’interno della sua astronave mentre lo sfondo cosmico si illumina, sottolineando l’imponenza del suo mezzo di trasporto. La dimensione della Taa II permette a Galactus di contenere tutta la sua massa e le sue capacità distruttive in uno spazio che supera quello di molti corpi celesti.
l’origine della Taa II: un tributo alla homeworld di galactus
perché la nave si chiama Taa II?
Molti interpretano il nome “Taa II” come un’indicazione che si tratti della seconda nave costruita da Galactus. Questa denominazione ha radici più profonde: la prima “Taa” non era una nave ma il pianeta natale del Devorador dei Mondi, situato in un universo ormai perduto. Dopo aver sfuggito alla distruzione del suo pianeta d’origine, Galactus dedicò anni alla costruzione della sua astronave in memoria della propria homeworld.
La scelta del nome riflette quindi un duplice significato: rende omaggio al pianeta natale e al primo mondo che ha consumato durante le sue incursioni cosmiche. La costruzione della Taa II rappresenta anche un simbolo emotivo per Galactus, legato alle origini e alle tragedie personali.
un millennio per completare la nave
motivi dietro i lunghi anni di costruzione
Contrariamente a quanto possa sembrare naturale considerando le dimensioni colossali dell’astronave, ci sono motivazioni ben più complesse dietro ai tempi necessari per completarla. La realizzazione della Taa II durò circa mille anni; questa durata non dipese esclusivamente dal processo edilizio ma anche dalla necessità costante di alimentarsi.
Galactus doveva infatti trovare continuamente nuovi pianeti da consumare per sostenere i propri bisogni vitali durante i lavori di costruzione. Questa esigenza prolungò considerevolmente i tempi lavorativi, rendendo ogni fase una sfida logistica oltre che ingegneristica.
materiali provenienti da Archeopia: il primo pianeta consumato
il primo mondo divorato da galactus: archeopia
Dalla distruzione del suo pianeta natale nacque l’idea di utilizzare materiali provenienti da altri mondi per creare la propria astronave. Il primo pianeta che Galactus divorò fu Archeopia, situato in un universo ormai scomparso. I materiali estratti da Archeopia furono fondamentali nella costruzione della Taa II.
Questo atto assume un significato simbolico molto forte: la nave è stata edificata con le risorse del primo mondo che ha portato alla rovina il suo abitante, rendendola così una sorta di memoriale personale oltre che tecnologico.
la presenza sorprendente dell’alien zoo sulla nave
una galleria animale extraterrestre nel cuore dello spazio
Nell’universo narrativo Marvel si narra che sulla Taa II sia presente una vera e propria riserva naturale dedicata a creature aliene catturate o raccolte nel corso delle infinite esplorazioni spaziali di Galactus. Questo zoo alieno ospita specie sconosciute ed estremamente diverse tra loro: alcune con caratteristiche simili a grandi rettili scagliosi o uccelli pelosi su zampe robuste.
Questa collezione mostra l’aspetto più inquietante del Devorador dei Mondi: non solo distruttore ma anche custode involontario di creature misteriose provenienti dall’universo sconfinato.
le difese automatiche progettate contro gli invasori
gli automatismi difensivi dei punitori galactici
Sempre all’avanguardia nella protezione delle proprie proprietà spaziali, Galactus ha installato sistemi automatici altamente sofisticati sulla sua astronave. Tra questi spiccano i Punishers — robot guardiani programmati per neutralizzare qualsiasi minaccia esterna con efficienza letale.
L’astronave è inoltre dotata di sentinelle robotiche con funzioni autodistruttive integrate; queste ultime possono attivare sistemi self-destruct in caso di emergenza totale o intrusione nemica non autorizzata.
superman sul ponte dello spaziogalattico
una lista impressionante dei visitatori illustri
- Superman: Durante lo crossover tra DC Comics e Marvel “Superman & Fantastic Four”, Superman entrò nella Taa II assumendo temporaneamente il ruolo di Herald del gigante cosmico;
- I protagonisti Marvel: membri dei Fantastici Quattro sono stati tra i pochi eroi ad aver raggiunto lo spazio interno dell’astronave;
- Irrilevanti incontri: Iron Man ha incontrato alcuni dei sistemi difensivi avanzati durante missioni segrete all’interno dello ship;