Fumetti divertenti di far side su sentirsi persi

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Il mondo dell’humor grafico di Gary Larson, rappresentato dalla celebre serie The Far Side, si distingue per la capacità di esplorare temi universali e senza tempo. La sua forza risiede nella raffinatezza con cui affronta situazioni che, pur apparentemente semplici, riescono a suscitare riflessioni profonde e divertenti. In questo articolo si analizzano alcune delle scene più iconiche del fumetto, focalizzandosi sulle rappresentazioni della condizione di smarrimento e delle circostanze assurde legate alla perdita di orientamento.

il senso di smarrimento: un tema senza tempo

Uno dei motivi principali per cui The Far Side mantiene una forte attualità è la sua capacità di trattare tematiche che trascendono i contesti temporali. Tra queste spicca il sentimento di essere letteralmente persi. Larson utilizza spesso questa situazione come spunto umoristico, catturando l’ansia e l’imbarazzo che derivano dal trovarsi in un luogo sconosciuto senza riferimenti affidabili. Che si tratti di errori nelle indicazioni o di imprevisti tecnologici come il GPS rotto, le scene rappresentano momenti riconoscibili da tutti.

scene emblematiche sulla perdita e sull’umorismo nero

“Non mettere la bocca sotto”

In una vignetta pubblicata nel ottobre del 1980, due uomini sono in fila davanti a una fontana d’acqua nel deserto. Nonostante siano stanchi e disidratati, mostrano rispetto reciproco evitando comportamenti scorretti come spingere o accalcarsi. Uno dei due commette un gesto sgradevole: mette la bocca direttamente sotto il beccuccio della fontana, ignorando le norme igieniche basilari. Larson ironizza sulla mancanza di decenza anche in situazioni estreme, sottolineando quanto possa essere disgustoso contaminare le risorse condivise.

“Probabilmente vuoi prendere un bicchiere d’acqua”

Nel comic del 1980 pubblicato il giorno successivo, due naufraghi sono su una zattera vicina tra loro. Mentre uno chiede cortesemente un bicchiere d’acqua, l’altro invece offre una bottiglia misteriosa contenente un liquido sospetto. Larson gioca sul contrasto tra desiderio di sopravvivenza e diffidenza verso gli sconosciuti in ambienti ostili, evidenziando come nelle situazioni critiche anche i gesti più semplici possano diventare fonte di pericolo.

“Abbiamo vinto! Abbiamo vinto!”

Nella scena del novembre del ’81, un uomo sopravvive da solo dopo aver dichiarato vittoria in una guerra ormai finita. Nonostante sia l’unico superstite, egli continua a gridare “Abbiamo vinto!”, simbolo della confusione mentale prodotta dalla guerra stessa. Questa immagine rappresenta anche una riflessione amara sul fallimento delle guerre e sulla percezione distorta della realtà.

la perdita come metafora sociale e culturale

L’abilità narrativa di Larson si manifesta anche nel modo in cui utilizza lo smarrimento per commentare aspetti più profondi della società moderna. Scene come quella dei personaggi che cercano aiuto senza Wi-Fi o telefono funzionante mettono in evidenza la dipendenza tecnologica e l’impreparazione alle emergenze reali.

personaggi principali e figure ricorrenti

  • I due uomini nel deserto con la fontana;
  • I naufraghi sulla zattera;
  • L’uomo sopravvissuto alla guerra;
  • I personaggi coinvolti nelle scene con animali insoliti (come serpenti o crabs);
  • I visitatori delle isole deserte con strumenti improbabili;
  • I personaggi degli episodi relativi alle invenzioni primitive;
  • I marinai persi in mare aperto;
  • I viaggi spaziali con astronauti e alieni;
  • I protagonisti coinvolti in situazioni surreali ed esilaranti legate alla perdita o al ritrovamento.

In conclusione, il tratto distintivo delle vignette di Gary Larson risiede nella capacità di combinare umorismo nero con riflessioni acute sulla condizione umana e sulle sue fragilità.

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