Frankenstein: il parere di zerocalcare su lucio corsi

anteprima del film di guillermo del toro a venezia 82
Durante la Mostra del Cinema di Venezia, uno dei titoli più attesi è stato senza dubbio “Frankenstein”, diretto dal rinomato regista premio Oscar Guillermo del Toro. La pellicola, presentata in concorso, ha attirato l’attenzione per il suo approccio innovativo e per la presenza di un cast stellare. In questo contesto, si sono susseguite analisi e commenti da parte di critici e personalità del settore, che hanno evidenziato le caratteristiche principali della produzione.
caratteristiche e stile della pellicola
una rivisitazione classica con tocchi visionari
“Frankenstein” mantiene la struttura narrativa tradizionale basata sui due punti di vista: quello dello scienziato Victor Frankenstein e quello della sua creazione. Il film si distingue per un’estetica barocca e un’impronta visiva fortemente immaginifica, elementi che sono diventati marchio di fabbrica dello stile di Guillermo del Toro. La regia combina atmosfere gotiche con un tono fiabesco, creando un equilibrio tra splatter e raffinatezza estetica.
una creatura dal design innovativo
Spiace notare come il protagonista mostri una figura meno convenzionale rispetto alle iconografie classiche: invece dell’aspetto sfigurato e imponente, appare come una figura filiforme, muscolosa e dal volto quasi armonico. Questa scelta stilistica è stata definita ironicamente da alcuni osservatori come “un altissimo Lucio Corsi“, sottolineando così la differenza rispetto alla rappresentazione tradizionale del mostro.
reazioni critiche e impressioni degli esperti
L’intervento di Zerocalcare ai Best Movie Talks ha fornito spunti interessanti sulle percezioni generate dalla visione. Da un lato, si è espresso entusiasmo per l’universo immaginifico tipico delle opere di Del Toro; dall’altro, ha manifestato una certa delusione riguardo alla mancanza di deviazioni significative dalla narrazione originale. Secondo lui, il film si sviluppa in modo piuttosto “classico”, senza proporre sorprese narrative o interpretative che avrebbero potuto rinnovare la storia.
elementi distintivi e messaggio finale
Sono stati evidenziati diversi dettagli che colpiscono positivamente: tra questi spicca l’approccio al personaggio della creatura, che si discosta dalla tradizione grazie all’aspetto più elegante ed equilibrato. Pur mantenendo elementi splatter, la regia riesce a stemperarli con eleganza visiva. Alla fine, il film sembra voler veicolare un messaggio di riconciliazione e perdono, temi centrali nella narrazione proposta da Guillermo del Toro.
- Cristiano Bolla (giornalista)