Fine inaspettata dei Thunderbolts spiegata: un abbraccio per chiudere la battaglia finale

Il film Thunderbolts, appartenente al Marvel Cinematic Universe (MCU), rappresenta un punto di svolta per la saga, introducendo personaggi meno convenzionali e un tono più intimo rispetto alle produzioni precedenti. La pellicola si distingue per una narrazione incentrata sui drammi dei protagonisti e per un cast di anti-eroi con caratteristiche molto diverse dai classici supereroi. In questo approfondimento vengono analizzati i principali aspetti della produzione, le scelte narrative e le differenze rispetto ai fumetti originali, offrendo uno sguardo dettagliato sulle novità del film.
struttura originale e sviluppo del progetto
Una versione molto diversa dalla versione definitiva
Le prime stesure di Thunderbolts si discostavano notevolmente dal prodotto finale, richiamando più l’atmosfera di Die Hard che quella di un film di squadra. Secondo il co-sceneggiatore Eric Pearson, inizialmente il film aveva una struttura più compatta e meno aperta, con i personaggi impegnati in un percorso di fiducia reciproca all’interno di un ambiente ristretto. Pearson ha spiegato che l’intento era quello di creare una narrazione più contenuta e radicata nella realtà quotidiana dei personaggi.
Nel corso dello sviluppo, si è deciso di accelerare la progressione degli eventi, portando i protagonisti fuori dai luoghi chiusi già a metà del secondo atto. La direzione del regista Jake Schreier ha aggiunto momenti di viaggio e scene più dinamiche, anche se alcune idee come lunghe sequenze on the road sono state successivamente eliminate o ridimensionate.
la formazione dei Thunderbolts: differenze rispetto ai fumetti
L’assenza di Baron Zemo spiegata
Nella versione cinematografica del team, il villain iconico dei fumetti, Baron Helmut Zemo, non figura tra i membri principali. La scelta è stata motivata dal desiderio di reinventare il gruppo in chiave MCU, evitando ripetizioni delle storie già viste in altri film come Suicide Squad. Pearson ha sottolineato che la formazione proposta nel film si basa su personaggi considerati “perdenti” o “falliti”, piuttosto che villain tradizionali.
La decisione è stata anche influenzata dall’intenzione di creare un gruppo più umano e meno stereotipato. Il risultato è una squadra composta da figure che devono affrontare le proprie insicurezze e debolezze mentre cercano redenzione o semplicemente sopravvivere alle proprie contraddizioni interne.
Man-Thing: perché non inserito?
L’idea originaria era quella di includere Man-Thing nel cast; Gli autori hanno ritenuto difficile integrare efficacemente questa creatura nel contesto narrativo senza forzature. Pearson ha ricordato che ci sono stati momenti in cui si è discusso sulla possibilità di farlo controllare da Valentina o inserirlo come elemento secondario, ma alla fine si è deciso che la sua presenza avrebbe disturbato il ritmo della storia principale.
Sebbene il concept fosse interessante, l’inserimento del mostro avrebbe richiesto troppo lavoro narrativo senza garantire una naturale integrazione con gli altri elementi della trama.
il ruolo di bucky barnes e la sua evoluzione politica
Bucky Barnes: da Winter Soldier a deputato?
Nell’universo MCU, Bucky Barnes viene mostrato brevemente come membro del Congresso degli Stati Uniti in Captain America: Brave New World. La sua presenza nel film come politico rappresenta una svolta nella narrazione personale del personaggio. Pearson ha dichiarato che questa scelta deriva direttamente dalla volontà dei vertici Marvel ed è attribuibile a Kevin Feige.
In fase di scrittura si era pensato a Bucky come lobbyist o figura pubblica impegnata a dimostrare il proprio riscatto sociale. Questa evoluzione evidenzia la volontà narrativa di mostrare un protagonista complesso che cerca redenzione attraverso ruoli diversi da quelli tradizionali degli eroi.
collegamento tra Thunderbolts e i Fantastici Quattro
Pearson: autore sia per Thunderbolts sia per i Fantastici Quattro
L’autore Eric Pearson ha contribuito alla scrittura sia della sceneggiatura del film Thunderbolts sia dell’atteso reboot de I Fantastici Quattro. Questa doppia partecipazione permette una maggiore coerenza narrativa tra le due produzioni ed evidenzia l’importanza strategica data dalla Marvel Studios allo sviluppo integrato delle sue nuove franchise.
L’apparizione speciale dei Fantastici Quattro nei post-credit sequence rappresenta uno degli elementi più sorprendenti della pellicola. Diretto dai fratelli Russo, questo cameo introduce ufficialmente la nuova dimensione dell’universo Marvel dedicata ai mutanti e agli esploratori spaziali.
il finale emotivo e le scelte narrative centrali
La scena finale: un abbraccio simbolico contro il Void
L’apice emotivo del film vede i membri della squadra impegnati a dimostrare a Bob — protagonista tormentato — quanto sia importante sentirsi amati e accettati. La scena culminante mira a rappresentare non solo la lotta contro l’oscurità interiore ma anche il potere terapeutico della solidarietà tra individui fragili.
Pearson ha spiegato che questa sequenza nasce dall’esigenza narrativa di concludere con un gesto positivo ed empatico anziché con violenza o vendetta. Originariamente si era pensato ad altri antagonisti come John Walker (U.S.Agent) o Sentry come centro delle scene finali; Si preferì puntare su un messaggio universale d’amore e comprensione.
personaggi principali presenti nel cast:
- Billy Maximoff / US Agent — Wyatt Russell;
- Sword Master — Tony Dalton;
- Eleanor Bishop — Julia Louis-Dreyfus;
- Ava / Ghost — Gwendoline Christie;
- The Sentry — James Pugh;
- Buck Barnes / Winter Soldier — Sebastian Stan;
- Valentina Allegra de Fontaine — Julia Louis-Dreyfus;
- Natasha Romanoff / Yelena Belova — Florence Pugh;
- Dott.ssa Jane Foster / The Mighty Thor — Natalie Portman;
- Mister Negative — Wilson Fisk;
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