Emergenza Gran Sasso: 11 soccorritori in azione per salvare due alpinisti dispersi
La situazione sul Gran Sasso d’Italia è attualmente critica a causa delle severe condizioni meteorologiche che stanno ostacolando le operazioni di ricerca di due escursionisti romagnoli, Cristian Gualdi e Luca Perazzini, scomparsi da domenica scorsa. La grave emergenza si aggrava ulteriormente con il freddo e il maltempo persistente, portando anche undici soccorritori a rimanere bloccati a 2.100 metri di altitudine.
Operazioni di ricerca in difficoltà
Negli ultimi giorni, le operazioni condotte dal Soccorso Alpino hanno subito notevoli rallentamenti a causa delle condizioni meteorologiche avverse. I soccorritori, impegnati a localizzare i dispersi, non possono scendere a valle a causa di un guasto alla funivia. Questa situazione ha costretto il gruppo di soccorritori, insieme ad altri otto dipendenti del rifugio, a interrompere temporaneamente le ricerche.
Gualdi e Perazzini, di 42 e 48 anni, originari di Santarcangelo di Romagna, sono attualmente dispersi a un’altitudine di 2.700 metri, bloccati nel canalone della Valle dell’Inferno, dove si trovavano mentre cercavano di raggiungere la vetta del Corno Grande. Dopo una prima chiamata di emergenza, il contatto con i due escursionisti è stato interrotto, complicando ulteriormente le operazioni di salvataggio.
Condizioni critiche e misure di soccorso
Le temperature rigide e le severe condizioni meteorologiche pongono un alto rischio di ipotermia per i due escursionisti, che hanno trascorso già due notti all’aperto. Le squadre di soccorso, composte da membri del Soccorso Alpino, Vigili del Fuoco e unità cinofile, stanno considerando l’uso di un elicottero, ma ciò dipenderà dal miglioramento delle condizioni atmosferiche.
Le ricerche inizialmente ostacolate dall’impossibilità di volare con gli elicotteri sono state riprese a piedi, ma l’avanzamento è stato nuovamente interrotto a causa del forte vento e della scarsa visibilità. Questa mattina, una squadra del Soccorso Alpino ha tentato di raggiungere il Rifugio Duca degli Abruzzi, a 2.400 metri, dove la situazione è rimasta estremamente difficile, con nuove nevicate e venti intensi.
La corsa contro il tempo continua, poiché le speranze di ritrovare Gualdi e Perazzini vivi diminuiscono con il passare delle ore. I soccorritori si dichiarano pronti a riprendere le operazioni non appena le condizioni meteorologiche lo consentiranno, augurandosi un esito positivo prima che la situazione possa diventare irreversibile.