Elly Schlein: Scopri gli Studi e la Laurea che Hanno Forgiato una Leader di Successo

Il percorso formativo di Elena Schlein, conosciuta con il soprannome di Elly, prende avvio a Lugano nel 1985, all’interno di una famiglia caratterizzata da una forte impronta intellettuale e attivista. La figura del nonno materno, Agostino Viviani, avvocato e convinto antifascista, e quella del nonno paterno, Harry Schlein, rifugiato dalle persecuzioni in Europa orientale, influenzano notevolmente la sua crescita.
Gli anni della formazione
Durante il periodo liceale a Lugano, Elly si distingue grazie a un eccellente rendimento scolastico, che le consente di ricevere il premio Maraini per i migliori risultati dell’anno alla maturità. Oltre alla dedizione accademica, si fa notare anche per la sua passione musicale, che si manifesta attraverso il pianoforte, strumento che inizia a suonare dall’età di cinque anni, e la chitarra elettrica, acquistata di nascosto all’età di quindici anni.
Nel 2004, sceglie Bologna come nuova sede per la sua formazione universitaria, iscrivendosi al corso di DAMS. Riconoscendo la sua vera vocazione nel diritto, decide di trasferirsi a Giurisprudenza dopo un anno.
L’esperienza americana
Nel 2008, durante gli studi universitari, Elly compie un’esperienza costitutiva per il suo futuro politico. Parte per Chicago per lavorare come volontaria nella campagna elettorale di Barack Obama, un’attività che condivide attraverso un blog, che le consente di approfondire la sua comprensione della comunicazione politica e delle campagne “grassroots”.
Nel 2011, completa il suo percorso accademico laureandosi con il massimo dei voti, presentando due tesi che rispecchiano i suoi interessi sociali e politici: una riguardante la criminalizzazione dei migranti nelle carceri e l’altra sui diritti degli stranieri nella giurisprudenza costituzionale.
Durante gli anni universitari, la sua attivazione va oltre l’ambito scolastico. È eletta per due mandati nel Consiglio di Facoltà come rappresentante degli studenti e fonda l’associazione Progrè, che produce documentari sui temi del sistema carcerario e dell’immigrazione.
Il 2012 vede la sua passione per il cinema congiungersi all’impegno sociale, grazie alla collaborazione alla realizzazione di “Anija-La Nave”, un documentario sulla fuga dall’Albania verso l’Italia, che vince il David di Donatello. Nello stesso periodo conduce un’inchiesta sui fondi non dichiarati italiani in Svizzera, in collaborazione con Pippo Civati.
L’ingresso in politica
Il 2013 rappresenta il suo ingresso nella politica nazionale con il movimento #OccupyPD, fondato in segno di protesta contro le larghe intese, dopo il caso dei 101 franchi tiratori che bloccarono la candidatura di Romano Prodi alla presidenza della Repubblica.
Nel 2014 viene eletta al Parlamento Europeo con oltre 54.000 preferenze, affermandosi così sulla scena internazionale. Qui diventa membro delle commissioni Sviluppo, Libertà civili e Parità di genere, dove si distingue per il suo impegno in materia di immigrazione e diritti.
Il percorso politico recente
In seguito all’esperienza con il movimento Possibile, che ha contribuito a fondare con Civati nel 2015, nel 2020 viene eletta nell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna come vicepresidente e assessora al contrasto delle disuguaglianze e alla transizione ecologica.
La sua elezione a segretaria del Partito Democratico nel 2023 segna un momento storico, rendendola la prima donna e la più giovane leader nella storia del partito. La formazione accademica e le esperienze internazionali plasmano la sua visione politica, fortemente focalizzata su diritti, ambiente e giustizia sociale.
Attualmente, Elly Schlein è simbolo di una nuova generazione di leader politici, in cui unisce preparazione accademica e impegno sociale, sostenendo una prospettiva progressista nella politica.