Elliot Page si scusa per le sue parole: il pentimento di un viaggio di transizione
L’attore Elliot Page ha recentemente riflettuto su un episodio controverso del suo passato, legato a una battuta presente nel film che lo ha reso famoso. Analizzando il suo percorso di transizione e il processo di coming out avvenuto nel 2020, è emersa una particolare dichiarazione che ha attirato nuovamente l’attenzione.
Sono trascorsi cinque anni da quando Elliot Page ha comunicato la propria identità transgender, intraprendendo un percorso di transizione che ha comportato anche un cambio di nome. La serie The Umbrella Academy ha adattato i propri contenuti per rispecchiare questa evoluzione. Un episodio del passato riemerge ciclicamente: la controversa battuta presente in Juno, il film che ha contribuito a lanciare la sua carriera.
Il film, considerato un cult del genere teen, ha ricevuto il premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale, ma è stato oggetto di critiche per alcune frasi ritenute offensive nei confronti della comunità LGBTQ+. Nella pellicola, la protagonista rifiuta il nome Madison per il neonato, esclamando: «Suona un po’ gay». Questa frase ha suscitato polemiche e, durante un’intervista recente, Page ha espresso il proprio pentimento per quella battuta, riconoscendo che all’epoca non comprendeva appieno il suo significato.
“Non era qualcosa che avessi registrato sul momento, ma ora, essendo più maturo, comprendo il problema”, ha dichiarato. Page ha riconosciuto che molti film della sua infanzia presentano omofobia, transfobia e bifobia, senza cercare di giustificare tali contenuti. Un tentativo di riparare al passato è avvenuto quando ha rifiutato di ripetere quella battuta durante una lettura di copione per un evento di Planned Parenthood.
- Elliot Page
- Planned Parenthood
- Juno
- The Umbrella Academy