Death stranding 2: una grande opportunità mancata da scoprire

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Il nuovo capitolo di Death Stranding, intitolato Death Stranding 2: On the Beach, rappresenta un’evoluzione della saga che combina narrativa coinvolgente e gameplay innovativo. Nonostante il grande successo e le molteplici caratteristiche già presenti nel titolo, si evidenzia una lacuna significativa: l’assenza di una mini-game dedicata alla pesca, attività molto apprezzata in altri giochi e strettamente legata all’immaginario marittimo della serie.

le immagini di mare e la presenza di creature marine in death stranding

ricorrenti simboli marini e fauna acquatica nel franchise

In Death Stranding, sono frequenti riferimenti a elementi marini come balene, crostacei e altre creature acquatiche. La serie si distingue per aver incluso scene con mammiferi marini come le balene, anche durante i combattimenti contro i BT (Beached Things). Le ambientazioni spesso includono fiumi e zone costiere, dove il giocatore può attraversare acque poco profonde o navigare con strumenti specifici.

perché manca una mini-game di pesca?

il ruolo dell’acqua nell’universo narrativo del gioco

Sorprende che nella serie non sia mai stata introdotta una vera e propria attività di pesca o un mini-giochi dedicato alle tecniche di cattura delle creature marine. Dal primo capitolo emerge chiaramente un forte legame con l’ambiente acquatico, visibile attraverso immagini iconiche come balene, granchi e altri organismi marini. La presenza di un gigantesco scontro con una balena tra le boss fight ne è la prova.

I fiumi rappresentano spesso ostacoli naturali nel gameplay, dove il rischio di cadere trascinando via il carico rende l’esperienza ancora più immersiva. Esistono aree dedicate alla pesca a mosca, ma si potrebbe pensare ad alternative più innovative come la pesca al catrame o tar fishing — attività che si integrerebbero perfettamente con l’ambientazione apocalittica del gioco.

tar fishing: una possibilità narrativa e ludica

la storia di Tarman e il suo legame con la pesca nel mondo di Death Stranding

Dopo aver incontrato Tarman in Death Stranding 2, emerge che egli era un pescatore professionista specializzato nella cattura delle creature del tar — sostanze nere che caratterizzano l’universo del gioco. Tarman ha perso una mano proprio mentre pescava nel mare nero delle correnti tariche, portando questa attività al centro della sua storia personale.

L’introduzione di una mini-game dedicata alla pesca al tar potrebbe offrire numerose opportunità: dalla raccolta di risorse rare come i Chrial Crystals alla neutralizzazione immediata dei BT catturati grazie a strumenti specifici realizzati con il sangue di Sam o sostituti anti-BT. Questa attività permetterebbe anche ai giocatori di esplorare meglio gli ambienti acquatici del mondo post-apocalittico.

possibilità future per l’integrazione della pesca nel gameplay

potenzialità e benefici dell’attività subacquea in death stranding

L’inserimento di un mini-giochi sulla pesca potrebbe rappresentare non solo un momento rilassante all’interno dell’esperienza complessiva ma anche uno strumento utile per ottenere risorse preziose o avanzare nelle missioni secondarie. La meccanica potrebbe prevedere la cattura tramite linee specializzate o tecnologie innovative come quella già utilizzata per il Sticky Gun.

Sempre più giochi moderni integrano attività rilassanti come la pesca, poiché favoriscono il relax mentale dei giocatori senza compromettere le tematiche intense del titolo principale. In questo senso, Death Stranding potrebbe beneficiare dell’aggiunta post-lancio di questa feature, magari attraverso edizioni definitive o aggiornamenti futuri.

Membri del cast:
– Norman Reedus
– Lea Seydoux
– Troy Baker
– Margaret Qualley
– Tommie Earl Jenkins

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