Cultura israeliana: il ministro taglia i fondi agli ophir awards dopo la vittoria controversa del miglior film

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Il panorama cinematografico israeliano sta vivendo un momento di forte tensione a seguito delle recenti decisioni del Ministero della Cultura riguardo alle premiazioni cinematografiche nazionali. La vicenda riguarda il film The Sea, vincitore dell’Ophir Awards, che ha suscitato reazioni politiche e culturali di grande rilievo, influenzando anche la partecipazione internazionale del cinema locale.

l’annuncio del taglio dei fondi statali per gli Ophir Awards

le motivazioni ufficiali e le dichiarazioni del ministro

Il Ministro della Cultura israeliano, Miki Zohar, ha annunciato che a partire dal 2026 non verranno più destinati fondi pubblici all’organizzazione degli Ophir Awards. Secondo Zohar, l’evento si sarebbe distinto negli ultimi anni per una rappresentazione negativa delle forze armate israeliane, definendo il premio come “una vergogna e un insulto ai cittadini israeliani“. In una dichiarazione pubblica (come riportato da fonti di settore), ha affermato:

“Questa assurdità, in cui i cittadini israeliani continuano a finanziare con le proprie tasse questa cerimonia disgustosa, finirà perché ho deciso di interromperne il sostegno. A partire dal bilancio del 2026, questa manifestazione patetica non sarà più finanziata con denaro pubblico. Sotto la mia supervisione, i cittadini israeliani non pagheranno più per una cerimonia che offende i nostri valorosi soldati. Basta così.”

Zohar aveva già espresso preoccupazioni circa il tono politico adottato dai candidati principali agli Ophir Awards, tra cui Yes! di Nadav Lapid e Oxygen di Natali Braun, entrambi caratterizzati da tematiche divergenti rispetto alla narrativa ufficiale del governo. Resta da chiarire se il ministro abbia l’autorità legale per attuare tale decurtazione dei fondi, dato che l’Associazione Israeliana per i Diritti Civili ha già annunciato ricorsi legali contro questa decisione.

il ruolo del conflitto israelo-palestinese nel dibattito culturale internazionale

boicottaggi hollywoodiani e reazioni globali

L’attuale conflitto tra Israele e Palestina ha alimentato un acceso dibattito anche nel mondo dello spettacolo globale. Numerose personalità di spicco nel settore cinematografico hanno criticato pubblicamente le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza e alcuni artisti hanno scelto di dissociarsi da progetti o eventi legati a Israele. Tra questi episodi si evidenzia l’impatto sul film Snow White (2025), coinvolto indirettamente nelle polemiche.

Assaf Amir, presidente dell’Accademia Cinematografica Israeliana, ha espresso solidarietà verso The Sea, sottolineando come la vittoria rappresenti un segnale forte in favore della libertà artistica e del dialogo aperto: “Nell’epoca in cui l’attacco al cinema e alla cultura israeliana si fa sempre più pressante dall’esterno, la selezione de The Sea costituisce una risposta potente e significativa.

Cosa implica la posizione di Zohar sugli Ophir Awards?

I possibili sviluppi futuri e le implicazioni legali

L’esperienza storica degli Oscar israeliani include numerosi film impegnativi o critici nei confronti delle dinamiche sociali nazionali ed internazionali. Tra questi spiccano titoli come Waltz with Bashir, Foxtrot, e L’alba è arrivata.
Sebbene alcuni interpretino la vittoria de The Sea come un esempio della tradizione cinematografica d’introspezione nazionale, altri – come Zohar – vedono nella scelta un elemento inserito nel più ampio contesto della discussione sulla sostenibilità politica dei contenuti critici verso lo stato.
L’eventuale decurtazione dei finanziamenti potrebbe influire sulla pianificazione delle future cerimonie degli Ophir Awards; Gli esiti concreti dipenderanno dalle risposte istituzionali ed eventuali azioni legali avviate dagli organismi coinvolti. Nonostante ciò, la presenza de The Sea quale rappresentante ufficiale dell’Israele agli Oscar garantisce che il dibattito continuerà su scala internazionale.

  • Miki Zohar – Ministro della Cultura Israeliain;
  • Nadav Lapid – Regista candidato con Yes!;
  • Natalie Braun – Regista di Oxygen;
  • Sara Netanyahu – Consorte del Primo Ministro;
  • Ester Hashkavi – Critica cinematografica;
  • Ari Shavit – Giornalista ed editorialista;
  • Doron Levin – Produttore cinematografico;
  • IDF soldiers and cultural figures involved in the debate.

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