Creatore di cowboy bebop critica la guerra dell’IA di studio ghibli

Il panorama dell’animazione giapponese si trova al centro di un acceso dibattito riguardante l’integrazione dell’intelligenza artificiale nelle pratiche creative. Mentre la stagione primaverile presenta molte novità, tra debutti di nuovi titoli e ritorni di grandi classici, l’attenzione degli appassionati e degli addetti ai lavori è stata catturata dalle discussioni sulla diffusione delle tecnologie generative AI nel settore. In particolare, il lancio di strumenti in grado di trasformare fotografie in illustrazioni nello stile dei film dello Studio Ghibli ha suscitato reazioni contrastanti: da un lato, la curiosità e il divertimento degli utenti, dall’altro le critiche di artisti professionisti che evidenziano i limiti e i rischi di tali innovazioni.
le opinioni di Shinichiro Watanabe sull’intelligenza artificiale nell’animazione
il regista di anime iconici critica la tecnologia emergente
In una recente intervista rilasciata a Gizmodo Japan, Shinichiro Watanabe, noto per aver diretto serie come Cowboy Bebop e Samurai Champloo, ha espresso chiaramente il suo pensiero negativo nei confronti dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel campo dell’animazione. Attualmente impegnato con il suo nuovo progetto Lazarus, trasmesso su Adult Swim, Watanabe ha dichiarato che non vede con favore questa tendenza che mira a sostituire o integrare il lavoro umano con tecnologie automatizzate.
Il regista ha sottolineato come molti professionisti del settore abbiano intrapreso questa carriera spinti dalla passione per il disegno e la narrazione visiva. Secondo lui, se tutto viene affidato all’AI, si perde il senso più profondo della creazione artistica: “Le opere disegnate dall’uomo possiedono un fascino unico perché portano con sé le emozioni e l’anima di chi le realizza“. Watanabe ha anche evidenziato come l’arte generata dall’intelligenza artificiale manchi della componente umana fondamentale, definendo questa tecnologia “un mostro senza cuore“. La sua posizione si inserisce in un discorso più ampio condiviso da altri artisti illustri del settore.
il punto di vista di Hayao Miyazaki sul ruolo dell’intelligenza artificiale nell’arte
una critica storica alle innovazioni tecnologiche nel mondo dello Studio Ghibli
Già nel 2016, Hayao Miyazaki aveva manifestato la sua avversione verso l’impiego delle intelligenze artificiali nelle produzioni artistiche. Durante una dimostrazione promossa da DWANGO, il fondatore dello Studio Ghibli aveva espresso sentimenti molto forti affermando che le animazioni generate dall’AI rappresentavano “un insulto alla vita stessa“. Questa presa di posizione rifletteva la sua convinzione che l’espressione artistica debba essere autenticamente umana per conservare valore e profondità emotiva.
Miyazaki aveva anche commentato come lo sviluppo tecnologico sembri allontanare gli esseri umani dal loro senso di autostima e fiducia nella propria capacità creativa: “Sento che stiamo entrando in una fase in cui perdiamo fiducia in noi stessi. La tecnologia ci sta togliendo quella scintilla che rende unica ogni opera d’arte.”
sintesi delle posizioni contro l’intelligenza artificiale nel settore creativo
- Watanabe: L’AI priva le opere della componente emotiva umana; considerata “senza cuore“.
- Miyazaki: Ritiene che le creazioni generate dall’intelligenza artificiale siano un’offesa alla vita e alla vera espressione artistica.
- Ispirazioni comuni: La paura che la tecnologia possa portare a una perdita del valore autentico dell’arte fatta dall’uomo.
L’approccio critico condiviso da queste figure emblematiche sottolinea quanto sia importante mantenere vivo il ruolo della creatività umana nel processo artistico. La discussione rimane aperta sul futuro delle tecnologie AI applicate all’animazione e alle arti visive.