Come l’epilogo di sandcastle avrebbe potuto migliorare l’adattamento di shyamalan

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Il film di M. Night Shyamalan, Old, ha suscitato numerose discussioni circa la sua conclusione, che avrebbe potuto essere più efficace se avesse aderito maggiormente alla fonte originale. La pellicola, caratterizzata da un approccio tipico del regista, esplora temi legati a mistero e suspense, lasciando spesso spazio a interpretazioni più complesse. Nel presente approfondimento si analizzeranno le differenze con il materiale di partenza, il ruolo delle scelte narrative e i personaggi che popolano questa produzione.

l’originale finale di Sandcastle e la sua influenza

l’epilogo inquietante di Sandcastle

Il graphic novel Sandcastle del 2011, a firma di Frederik Peeters e Pierre Oscar Lévy, rappresenta un modello di horror psicologico che si concentra sull’inevitabilità del tempo e della morte. La narrazione si concentra su un’umanità che, una dopo l’altra, si dissolve sotto gli occhi dei lettori, senza spiegazioni sul perché del fenomeno. Il finale, in cui una dei personaggi costruisce un castello di sabbia a simboleggiare la forte somiglianza con il re che costruisce la propria tomba, si distingue per la sua forza simbolica e la mancanza di risposte.
In contrasto con questa visionarietà, Old si ispira alla stessa impostazione ma propone una conclusione diversa, più orientata alla soluzione di un mistero scientifico. La trama si sviluppa con l’indagine su un sito di test segreto di un’azienda farmaceutica, che sfrutta una spiaggia per esperimenti di invecchiamento accelerato. La conclusione si risolve nel semplice smascheramento della cospirazione, con un finale più in linea con le logiche narrative tradizionali.

il mistero dietro la spiaggia: una dimensione più ampia

una cospirazione ben più grande si cela oltre la scena

Il film Old suggerisce che la storia mostrata al pubblico costituisca solo una piccola parte di un complesso quadro più vasto. Warren e Warren, gli scienziati dietro gli esperimenti, hanno avuto modo di condurre numerosi test, con almeno 72 gruppi di soggetti che hanno vissuto e svanito sotto l’effetto dell’invecchiamento accelerato. Questo dettaglio implica l’esistenza di un grande complotto, di cui gli spettatori non vengono mai realmente a conoscenza.
Il film insinua la presenza di un’organizzazione segreta incaricata di studiare e sfruttare la spiaggia, con una lunga serie di esperimenti, fallimenti e tentativi di copertura. Tra le ipotesi di storie mai raccontate vi sono le origini del sito, le prime ricerche, e le motivazioni di chi ha deciso di ricercare questa forma di controllo temporale. Le attività segrete sono lasciate all’immaginazione, aumentando il senso di inquietudine e mistero.

domande senza risposta e forzature narrative

il fascino dell’ignoto senza spiegazioni chiare

Uno dei principali punti di attrazione di Old è l’idea surreale e potente di una spiaggia che accelera il vita. La mancanza di una spiegazione chiara sul funzionamento di questa forza induce lo spettatore a interrogarsi su cause e meccanismi. La pellicola non chiarisce come il luogo possa causare un invecchiamento così rapido, né come i soggetti possano passare dall’aver perso conoscenza a ricomparire improvvisamente. Di conseguenza, il racconto si affida a un interno narrativo che genera più domande che risposte.
Il tentativo di attribuire l’origine del fenomeno a un’operazione sperimentale di una multinazionale introduce un elemento di logica esterna, che però si scontra con la mancanza di dati concreti relativi alla sperimentazione stessa. La natura dell’esperimento e le motivazioni degli scienziati risultano poco motivate, il che indebolisce la coerenza interna della vicenda.

il ruolo del colpo di scena nel film

una conclusione meno sorprendente di quanto ci si aspettasse

Il protagonista di Old si propone come una delle intuizioni più forti di Shyamalan, regista noto per i colpi di scena memorabili come in Il sesto senso o Il village. In questa pellicola, ci si attendeva un “twist” che potesse elevare ulteriormente la tensione, potenzialmente collegato a una verità più oscura riguardo alla spiaggia stessa o ai personaggi principali.
Al contrario, la svolta riguardante la corporazione farmaceutica, sebbene significativa, si rivela abbastanza convenzionale e priva della profondità che ci si aspetterebbe dal regista. La risoluzione degli eventi si conclude troppo rapidamente, spostando l’attenzione su un finale che appare più scialbo e meno poetico, lasciando aperte molte domande sull’intera struttura narrativa.

un film che lascia molte più interrogazioni di quanti ne risolva

una riflessione sul senso di mortalità e sul reale significato della spiaggia

Il film introduce temi profondi senza offrire risposte definitive, lasciando allo spettatore l’impressione di aver assistito a una parte di una storia molto più estesa e complessa. La natura del fenomeno, le origini degli esperimenti e il ruolo del primo team di ricercatori rimangono avvolti nel mistero. La scarsa coerenza logica delle motivazioni degli scienziati e le contraddizioni nelle loro azioni alimentano un senso di inquietudine che non viene soddisfatto totalmente.
È ragionevole supporre che questa scelta narrativa mirasse a conservare una tensione costante, lasciando aperte molteplici interpretazioni e stimolando l’interesse per eventuali sequel o approfondimenti futuri.

conclusioni

Il confronto tra Sandcastle e Old evidenzia come l’adattamento cinematografico possa differire significativamente dalla fonte originale nel modo di concludere una narrazione. Mentre il graphic novel si distingue per una chiusura fortemente simbolica e aperta, il film si orienta a una soluzione più razionale, meno suggestiva. La mancanza di un vero colpo di scena finale e la sovrapposizione di spiegazioni scientifiche riducono il potenziale di un’idea così potente come quella di una spiaggia che invecchia le persone.
Il film lascia spazio a numerose domande irrisolte, alimentando il senso di mistero e di inquietudine, ma allo stesso tempo privando la narrazione di un finale realmente memorabile e poetico che avrebbe potuto elevare ulteriormente il messaggio complessivo.

Personaggi, ospiti e membri del cast:
  • Gael García Bernal
  • Vicky Krieps
  • Rusy Ryan
  • Ken Leung
  • Nikki Amuka-Baw
  • Alex Wolff
  • Thomasine McKenzie
  • Austin Abrams

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