Canzoni sottovalutate degli u2 che non hai mai ascoltato prima

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le canzoni meno note degli u2: un viaggio tra rarità e capolavori nascosti

Gli U2 sono una delle band più iconiche e influenti della scena rock internazionale, con una carriera lunga oltre quattro decenni caratterizzata da successi planetari e sperimentazioni sonore. Oltre ai singoli più noti, esistono brani meno conosciuti che meritano attenzione per la loro qualità artistica e il valore all’interno della discografia del gruppo. In questo approfondimento, vengono analizzate dieci tracce che si distinguono per originalità, profondità emotiva e innovazione musicale.

le tracce nascoste di u2: un patrimonio musicale da riscoprire

10. wire (dall’album the unforgettable fire, 1984)

“Wire” rappresenta uno dei brani più significativi dell’album The Unforgettable Fire, preludio al grande successo di The Joshua Tree. La canzone si distingue per la sua capacità di sintetizzare il sound distintivo degli U2, mescolando elementi di passato, presente e futuro. Con un ritmo incalzante avviato dall’intenso riff di chitarra di The Edge, accompagnato dal basso pesante di Clayton e dalla voce potente di Bono, “Wire” emerge come una traccia imprescindibile nel contesto discografico del gruppo. Il ritornello mostra tutta la maestria vocale del frontman irlandese, rendendo questa canzone una delle più emozionanti dell’intera produzione.

9. stories for boys (dall’album boy, 1980)

“Stories For Boys” è uno dei brani più energici del debutto degli U2. L’introduzione affidata a The Edge con un breve ma incisivo riff chitarristico apre le porte a una composizione ricca di ritmo e vitalità. La batteria frenetica di Larry Mullen Jr., tra i migliori esempi della sua abilità tecnica nel corso della carriera del gruppo, rende questa traccia un esempio eccellente della giovinezza e dello spirito sperimentale che caratterizzavano l’esordio della band. La canzone si distingue anche per la sua freschezza sonora e l’approccio diretto alla musica.

8. i threw a brick through a window (dall’album october, 1981)

L’album October può aver lasciato alcuni fans insoddisfatti rispetto al successo immediato di Boy, ma in questa raccolta spicca “I Threw A Brick Through A Window”. La traccia si presenta con un ritmo coinvolgente iniziato dal battito deciso dei tamburi prima dell’ingresso della chitarra di The Edge che crea armonie quasi vocali con Bono. La voce del cantante si colloca in modo equilibrato rispetto agli strumenti, offrendo un ascolto dinamico e coinvolgente. È considerata una delle migliori performance vocali dell’intero repertorio degli U2.

7. so cruel (daachtung baby, 1991)

“So Cruel” emerge come uno dei brani più intensi dell’album Achtung Baby. Scritta in un momento difficile per The Edge a causa del divorzio personale, questa canzone riflette fortemente le emozioni legate alla fine di un rapporto attraverso sonorità soft ed elettroniche miscelate con accorgimenti acustici originari. Bono utilizza il suo caratteristico huming tra le parole per sottolineare il tono malinconico del pezzo, mentre la produzione finale riesce a bilanciare perfettamente delicatezza ed impatto emotivo.

6. in a little while (da all that you can’t leave behind, 2000)

“In A Little While” si distingue per l’atmosfera intima creata dall’inizio con le note chitarristiche di The Edge che sembrano improvvisazioni domestiche prima dell’ingresso delle batterie e delle voci rauche di Bono. Il testo poetico evoca temi universali come l’attesa e il distacco affettivo; Bono dimostra ancora una volta la sua capacità lirica superiore alle medie grazie a immagini suggestive come: “Quando la notte respira profondamente / E il giorno non ha fine”. Questa traccia rappresenta uno dei momenti più autentici dell’album All That You Can’t Leave Behind.

le altre gemme nascoste degli u2: i brani da non sottovalutare

5. running to stand still (dal album the joshua tree, 1987)

“Running To Stand Still” è considerata una delle composizioni più commoventi degli U2. Con un’introduzione struggente dominata dal suono twangy della chitarra che richiama strumenti acustici tradizionali irlandesi fino all’ingresso del pianoforte, il brano trasmette passione pura ed emozione intensa. I versi poetici raccontano storie profonde sulla dipendenza e sulla lotta interiore; sono interpretati da Bono con una intensità tale da lasciare senza fiato chi ascolta.

4. surrender (da war, 1983)

“Surrender” rappresenta un esempio semplice ma efficace della capacità degli U2 di creare pezzi rock ben prodotti senza troppi fronzoli o virtuosismi strumentali. Con ritmi delicati sostenuti dalla batteria e dal basso che dialogano perfettamente tra loro sotto la chitarra costante di Bono in stile classico rock americano anni ’70/80, questa traccia conclude con cori giovanili che ripetono “Papa sings my song”, creando un effetto rassicurante e nostalgico.

3. kite (dall’album all that you can’t leave behind, 2000)

“Kite” è dedicata ai figli di Bono ed esprime sentimenti profondi legati alla crescita personale e alle separazioni familiari tramite testi toccanti come: “Voglio che tu sappia / Che non hai più bisogno di me”. La musica accompagna queste parole con arrangiamenti morbidi ed evocativi; nella parte centrale assume toni quasi orchestrali prima tornare alla semplicità tipica degli U2.

1. breathe (da no line on the horizon, 2009)

“Breathe” vede The Edge protagonista assoluto nel ruolo del chitarrista creativo che esegue assoli wailing integrati in atmosfere rock classiche rielaborate secondo lo stile personale del gruppo irlandese. La voce vibrante di Bono si adatta perfettamente alle sonorità ruvide introdotte dall’inizio; il risultato è una ballad moderna dai richiami vintage ma estremamente coinvolgente nell’emotività trasmessa.

Personaggi principali presenti:
  • Bono – Voce principale
  • The Edge – Chitarra elettrica
  • Adam Clayton – Basso
  • Larry Mullen Jr – Batteria
  • Diversi ospiti musicali nelle produzioni successive agli anni ’90

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