Canzoni dell’album più venduto degli oasis: classifica dal peggiore al migliore

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Il panorama musicale degli anni ’90 è stato segnato da alcune opere che hanno lasciato un’impronta indelebile, tra queste spicca l’album (What’s The Story) Morning Glory? dei Oasis. In occasione del trentennale di questa pietra miliare, si analizzano gli aspetti più salienti di un disco che ha contribuito a definire il sound e la cultura musicale dell’epoca. La ripresa delle esibizioni della band, dopo 16 anni di assenza dai palchi con una reunion molto attesa, sottolinea ancora oggi la rilevanza di questa produzione.

contenuto musicale e tracce principali

le tracce strumentali “Untitled I” e “Untitled II”

Le due brevi composizioni strumentali, note come “Untitled I” e “Untitled II”, collegano rispettivamente le canzoni “Some Might Say” e “Champagne Supernova”. Originariamente inserite come frammenti in una versione estesa del B-side di “Wonderwall”, intitolata “The Swamp Song”, queste parti non apportano modifiche sostanziali alla struttura complessiva dell’album. Pur non essendo elementi imprescindibili, rappresentano comunque un elemento interessante nel percorso sonoro.

brani simbolo dell’album

“Morning Glory”: la potenza del rock britannico

Il brano omonimo si distingue per il suo sound grezzo e robusto, caratterizzato dalla voce nasale di Liam Gallagher che imprime un tono sfrontato e deciso. Questa traccia incarna perfettamente l’essenza del Britpop degli anni ’90 ed è ancora oggi riconoscibile per il suo ritmo energico e i riferimenti alla scena musicale dell’epoca.

“Hey Now!”: una ballata melodica con sfumature psichedeliche

Diversamente dal loro stile più duro d’inizio carriera, molte canzoni di questo album adottano un’impronta più melodica. In particolare, “Hey Now!” si presenta come una ballata con influenze beatlesiane e un approccio psichdelico che riflette la volontà della band di esplorare nuove dimensioni sonore senza rinunciare alla propria identità.

temi ricorrenti e dediche nelle composizioni

“Cast No Shadow”: un omaggio a Richard Ashcroft

Scritta da Noel Gallagher in onore dell’amico Richard Ashcroft dei Verve, “Cast No Shadow” si colloca tra le ballate più intime dell’album. La canzone affronta il tema della lotta personale contro le difficoltà della vita, trasmettendo un messaggio universale sulla resilienza.

“Wonderwall”: il classico intramontabile

Senza dubbio il brano più celebre della band, “Wonderwall” è diventato un punto fermo nella musica pop-rock degli ultimi decenni. Scritta presumibilmente su una relazione passata o su un’amica immaginaria da Noel Gallagher, essa parla di qualcuno che salva dall’autodistruzione. La sua semplicità lirica ha contribuito a renderla iconica anche dopo decenni di ascolto continuo.

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