Cantante iconica riporta in vita il suo brano dopo 31 anni in un stile musicale

Contenuti dell'articolo

La reinterpretazione di brani musicali da parte di artisti noti rappresenta una pratica consolidata nel panorama musicale, spesso finalizzata a dare nuova vita a composizioni già celebri. Ci sono casi in cui questa operazione si distingue per un approccio radicalmente innovativo, come accaduto con una celebre cantautrice che ha deciso di rivoluzionare completamente il genere di una sua canzone dopo oltre tre decenni dalla prima versione. Questo articolo analizza questo esempio particolare, evidenziando la trasformazione stilistica e l’impatto culturale di questa scelta audace.

joni mitchell rivoluziona “Both Sides Now” dopo 31 anni

la prima interpretazione e le cover precedenti

Originariamente pubblicata nel 1969 nell’album Clouds, “Both Sides Now” è stata scritta da joni mitchell ed è diventata un classico della musica folk. Prima della sua versione ufficiale, la canzone era stata interpretata anche da Judy Collins nel 1967, che ne aveva fatto uno dei brani più rappresentativi del suo repertorio, vincendo il Grammy come miglior registrazione folk. Altre versioni furono incise nello stesso anno da Dave Van Ronk e dai Hudson Dusters, sotto il titolo “Clouds”. La canzone ha subito numerose rivisitazioni nel corso degli anni.

la reinterpretazione del 2000 e le differenze stilistiche

Nel 2000, joni mitchell ha deciso di registrare nuovamente Both Sides Now, inserendola nell’album omonimo. Questa versione si distingue per un cambio radicale rispetto alla precedente: si abbandona l’arrangiamento folk acustico per adottare strumenti ad arco e un ritmo molto più lento. Il risultato è una traccia carica di emozione profonda, con voci che trasmettono sentimenti più malinconici rispetto all’originale.

il lascito e l’influenza culturale della canzone

un brano iconico nella cultura popolare

“Both Sides Now” occupa un ruolo centrale nella cultura musicale mondiale. La versione del 1969 si colloca al numero 170 tra le 500 migliori canzoni di tutti i tempi secondo Rolling Stone, mentre quella del 2000 si posiziona al numero 225 nell’ultima classifica aggiornata a febbraio 2024. La canzone ha ricevuto riconoscimenti importanti come il Grammy Award per la miglior registrazione folk nel 1969, confermando la sua importanza storica.

Oltre agli aspetti formali, il brano ha lasciato un’impronta duratura anche fuori dal contesto musicale: nel film Coda, vincitore dell’Oscar nel 2021, viene presentata una performance acustica della protagonista durante un’audizione universitaria.

l’eredità nelle arti visive e letterarie

Il testo delle sue versioni è stato citato in molte opere culturali e politiche. Nel libro autobiografico di Hillary Clinton pubblicato nel 2024 intitolato Something Lost, Something Gained, il titolo stesso deriva dall’ultima strofa della canzone. Inoltre, la melodia appare in scene memorabili del cinema: nella commedia drammatica Coda, la protagonista interpreta una versione al pianoforte che rimane impressa negli spettatori.

personalità coinvolte nelle interpretazioni e nelle riflessioni sulla canzone

  • Joni Mitchell
  • Judy Collins
  • Emma Thompson (nel film Coda)
  • I protagonisti del film Coda (Ruby)

Rispondi