Calvin e hobbes: le tavole più divertenti di tracer bullet

Il mondo di Calvin and Hobbes si distingue per la ricchezza della fantasia e la capacità di Calvin di adottare continui alter ego, tra cui spicca il celebre “Tracer Bullet”. Questo personaggio, un detective in stile noir, rappresenta uno degli aspetti più divertenti e riconoscibili del fumetto. La presenza di Tracer Bullet permette a Bill Watterson di esplorare uno stile narrativo diverso, immergendosi in atmosfere oscure e stilizzate che contrastano con il tono generalmente umoristico della strip.
l’introduzione di “Tracer Bullet”, l’alter ego detective di Calvin
prima pubblicazione: 16 maggio 1987
La prima apparizione del personaggio avviene come gag isolata, con tre vignette che parodiano i cliché del genere noir. In questa scena, Calvin indossa un fedora e narra battute esagerate come “se il mio bersaglio fosse così preciso nella realtà come lo sono nel mio immaginario, sarei sulla strada facile“, o “ho otto proiettili addosso. Uno è piombo e gli altri sono bourbon“. Questa introduzione serve a mostrare l’estro satirico di Watterson, che utilizza il personaggio per una parodia ironica dei film polizieschi.
Con il passare del tempo, Tracer Bullet non rimane solo in gag brevi ma diventa protagonista di due lunghe “arc narrativi” negli ultimi anni del fumetto. Se la serie fosse continuata più a lungo, probabilmente avrebbe completato una trilogia dedicata al detective.
caratteristiche distintive di Tracer Bullet
Il personaggio si caratterizza per uno stile visivo e narrativo molto diverso dal resto delle strip. Bill Watterson sfrutta questa occasione per sperimentare un approccio stilistico ispirato al noir classico, con atmosfere cupe e dialoghi sopra le righe. La comicità deriva dall’interplay tra la serietà apparente del detective immaginario e l’assurdità delle situazioni quotidiane vissute da Calvin.
quando Calvin si trova in difficoltà in classe di matematica e si trasforma in Tracer Bullet
prima pubblicazione: 5 febbraio 1990
Nella strip del febbraio 1990, Calvin si blocca davanti a un problema matematico complesso. Con grande abilità narrativa, Watterson mostra come l’immaginazione sfugge al controllo del bambino: mentre cerca una soluzione senza successo, Calvin disconnette la sua mente dal problema reale e lo trasforma in un caso alla Sherlock Holmes. La scena culmina con lui che visualizza se stesso come un investigatore noir intento a risolvere un mistero complicato.
L’umorismo nasce dalla contrapposizione tra la serietà dell’immagine noir e la banalità dell’ambiente scolastico circostante. Le battute sopra le righe come “se il lavoro fosse tanto preciso quanto il mio tiro, sarei sulla strada facile” evidenziano questa discrepanza comica.
il comportamento di Tracer Bullet e la ricerca della verità
Nelle successive vignette, Tracer Bullet decide di consultare una figura chiamata “la donna Derkins“, descrivendola con toni sarcastici come “una faccia che suggerisce che qualcuno sopra abbia avuto un senso dell’umorismo molto particolare“. La comicità deriva dal modo in cui Watterson cattura il pensiero confuso di Calvin – che ripete parole ed idee senza comprenderle appieno – creando così situazioni divertenti ed esasperate.
L’epilogo vede Calvin ancora seduto in classe mentre Susie lo rimprovera severamente dicendogli “fai il tuo lavoro da solo“, chiudendo così l’arc narrativo con una nota realistica rispetto all’immaginazione sfrenata del bambino.
calvin usa traccer bullet quando non riesce ad affrontare la realtà
prima pubblicazione: 26 febbraio 1991
Nella strip del febbraio ’91, Calvin si rifugia ancora nell’immaginario noir per sfuggire alle sue responsabilità quotidiane. In questa scena iconica si vede Tracer Bullet seduto nel suo ufficio buio mentre narra ridicolmente:
“Sono due siringhe nella mia scrivania. Una è una pistola carica; l’altra è una bottiglia che mi tiene carico”. Il gioco ironico sta nel fatto che Bill Watterson permette a Tracer Bullet di parlare come un vero detective duro e puro ma tutto ciò viene filtrato attraverso l’ironia infantile.
Mentre Tracer indaga su un caso improbabile – quello della distruzione della scrivania materna – ci si rende conto che spesso questo alter ego serve a Calvin per affrontare le proprie paure o frustrazioni senza dover affrontare direttamente i problemi reali. La scena finale mostra Susie che ordina a Calvin “fai da te!“, sottolineando quanto sia difficile per lui mantenere vivo questo mondo fantastico davanti alla durezza delle regole adulte.
calvin cambia completamente identità per evitare guai seri
prima pubblicazione: 26 febbraio 1991 (seconda apparizione)
Nell’ultima vignetta analizzata (febbraio ’91), Calvin decide radicalmente di assumere ancora più pienamente l’identità di Tracer Bullet quando rischia grosso. In scena appare con aria determinata mentre dice:
“Sul mio scrittoio ci sono due Magnum… Uno è una pistola caricata; l’altro è una bottiglia che mi fa sentire meglio”. La comicità risiede nel fatto che egli pensa davvero alla propria vita come se fosse un’indagine criminale o uno scenario noir da risolvere ad ogni costo — anche se tutto ciò è solo frutto della sua immaginazione infantile.
L’uso frequente dell’alter ego serve a Calvin non solo per divertirsi ma anche per gestire ansie o conflitti interiori senza confrontarsi direttamente con le difficoltà quotidiane o le imposizioni genitoriali. Questi episodi mostrano quanto profondamente Bill Watterson abbia saputo catturare i meccanismi psicologici tipici dell’età evolutiva attraverso uno stile umoristico intelligente ed efficace.
PRESENTAZIONE DELLE PERSONALITÀ E DEGLI OSPITI:
- Bill Watterson: creatore dei fumetti “Calvin and Hobbes”.
- Calvin: bambino protagonista dotato di immensa fantasia e alter ego detective.
- “Tracer Bullet”: alter ego noir ideato da Calvin per evadere dalla realtà quotidiana.
- Susie: compagna di scuola spesso coinvolta nelle vicende scolastiche ed emotive dei protagonisti.