Buffy: il momento in cui la serie è cambiata radicalmente

La serie Buffy the Vampire Slayer si distingue come uno dei show più iconici e amati nel panorama televisivo, grazie a momenti memorabili, una scrittura acuta e un cast di personaggi molto apprezzati. Mentre la sua importanza nel genere è indiscutibile, le stagioni successive alle prime hanno mostrato un calo di qualità e di coerenza rispetto alla scintilla che aveva caratterizzato le prime annate. In questo approfondimento si analizzano i motivi principali di questa evoluzione e il modo in cui alcuni cambiamenti hanno influenzato il tono complessivo della serie.
la sesta stagione apre con un’idea brillante che però conduce la narrazione verso territori troppo cupi
La scena mostra Buffy in uno stato di profonda tristezza, simbolo del mutamento drastico del tono narrativo.
Il finale della quinta stagione si era concluso con Buffy che sacrificava se stessa per salvare Dawn, lasciando gli spettatori con una scena carica di emozione. La successiva risurrezione nella sesta stagione, orchestrata da Willow, Xander, Anya e Tara tramite magia oscura, ha rappresentato un punto critico. La protagonista non era intrappolata all’inferno come molti avevano supposto, ma aveva trascorso del tempo in paradiso.
Questo colpo di scena ha segnato l’inizio di un periodo molto difficile per Buffy: la serie si è spostata su temi come depressione profonda, alienazione e perdita di speranza. Sarah Michelle Gellar ha offerto interpretazioni eccellenti in questa fase, ma il tono generale si è distaccato dal mix equilibrato tra umorismo, horror e sentimenti che aveva contraddistinto le stagioni precedenti.
la ripresa di buffy è stata inevitabile ma mal gestita
Seppure la morte di Buffy fosse stata una conclusione potente e soddisfacente per il suo arco narrativo iniziale, la sua resurrezione nella sesta stagione ha avuto effetti devastanti sulla percezione del personaggio. La decisione di riportarla in vita ha privato Buffy della speranza conquistata con sacrificio; al contrario, l’ha caricata di un peso emotivo insostenibile.
In passato Buffy aveva già affrontato la morte in modo eroico senza perdere il suo spirito; questa volta invece si è trovata immersa in uno stato di desolazione totale. La sua relazione con Dawn si è fatta più tesa e meno autentica sotto il peso delle nuove sofferenze.
la settima stagione non è riuscita a recuperare lo splendore perduto
A partire dalla settima annata, l’intento era quello di ricostruire l’energia originaria della serie attraverso un arco narrativo conclusivo. La perdita dello slancio iniziale si è fatta sentire pesantemente: i personaggi principali sono apparsi meno vitali ed emotivamente esausti.
Tra le criticità emerge anche l’approfondimento dei comprimari: Xander ha perso centralità mentre Dawn rimaneva poco sfruttata. L’evoluzione magica di Willow viene trattata superficialmente rispetto alle potenzialità narrative offerte dal suo percorso oscuro. Il villain principale dell’ultima stagione, noto come “il Primo Male”, non possedeva la stessa presenza o impatto degli antagonisti delle stagioni precedenti come Glory o il Sindaco.
Il finale della serie non ha reso giustizia all’eredità lasciata dalle prime stagioni: “Chosen” ha chiuso i battenti con alcune scene emozionanti ma prive dell’intensità che avrebbe dovuto avere una conclusione epocale. La sensazione generale è quella di una storia che avrebbe meritato una chiusura più forte ed equilibrata rispetto a quella offerta.
- Sara Michelle Gellar
- Nicholas Brendon
- Alyson Hannigan
- Anthony Stewart Head
- Emma Caulfield
- James Marsters
- Darla Banning (Dawn)
- Xander Harris (Nicholas Brendon)
- Tara Maclay (Amber Benson)
- Anya Jenkins (Emma Caulfield)