Bufera al ministero della cultura: il caso iervolino e il blocco delle attività

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denuncia dell’avvocato michele lo foco contro il ministero della cultura

In un contesto in cui il settore cinematografico si trova ad affrontare diverse sfide, si registrano recenti accuse di pratiche discriminatorie e arbitrarie nei confronti di alcuni operatori del settore. L’attenzione è rivolta in particolare a una denuncia presentata dall’Avvocato Michele Lo Foco, membro del Consiglio Superiore della Cinematografia, contro il Ministero della Cultura. Questa documentazione evidenzia comportamenti che potrebbero violare normative fondamentali e principi costituzionali, sollevando preoccupazioni sul rispetto delle regole e del trattamento equo delle imprese coinvolte.

le affermazioni dell’avvocato lo foco sul caso iervolino

un blocco amministrativo senza fondamento

Secondo quanto dichiarato, ci sarebbe stato un «blocco totale e senza motivazioni giuridiche» di tutte le pratiche relative al produttore Andrea Iervolino e alle sue società, incluse le pratiche relative ai crediti fiscali per cinema e audiovisivo. Questa sospensione ha causato un notevole impatto sull’intero settore, paralizzando numerosi operai e aziende del comparto cinematografico.

disparità e violazioni costituzionali

Le trattative discriminatorie si manifestano nel fatto che altre società consolidate continuano a ricevere regolarmente i fondi pubblici, nonostante le indagini in corso. Ciò configura uneccessiva disparità di trattamento, contraria ai principi di imparzialità e libertà di impresa sanciti dalla Costituzione. La denuncia fa riferimento a sentenze del Tribunale di Roma, datate aprile e ottobre 2025, che avrebbero riconosciuto la regolarità contabile e gestionale delle società coinvolte, smascherando false accuse e documenti artefatti.

richieste e implicazioni della denuncia

richieste dell’avvocato lo foco

Lo Foco sollecita un immediato intervento del Ministero, chiedendo il ripristino delle pratiche amministrative e la rimozione delle restrizioni sui crediti fiscali relativi a cinema e audiovisivo. Inoltre, propone l’apertura di un’indagine interna per verificare eventuali abusi o responsabilità dirigenziali che abbiano determinato questa situazione. La vicenda assume un ruolo di grande rilevanza per l’intero settore, in quanto le procedure di Tax Credit rappresentano una componente chiave per la crescita delle coproduzioni e dell’industria cinematografica nazionale.

le conseguenze di un blocco illegittimo

Un’azione amministrativa priva di basi giuridiche e applicata in modo selettivo e discriminatorio comprometterebbe l’immagine del sistema Italia agli occhi di investitori e produttori esteri. La tutela della giustizia amministrativa e della libertà di impresa rappresentano elementi fondamentali per mantenere competitiva l’industria cinematografica e audiovisiva nel panorama internazionale. Chiara è la posizione dell’Avvocato Lo Foco:

“La tutela delle imprese e il rispetto delle regole devono essere preservati. È inaccettabile che un imprenditore che ha contribuito a valorizzare l’immagine del cinema italiano nel mondo sia soggetto a un blocco burocratico e discriminatorio.”

le personalità coinvolte nel caso

  • Avvocato Michele Lo Foco
  • Ministro della Cultura On. Alessandro Giuli
  • Direttore Generale della Direzione Cinema Dr. Giorgio Carlo Brugoni
  • Personaggi del settore cinematografico coinvolti

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