Borderlands Recensione: Dove l’Adrenalina del Videogioco non Viene Raggiunta nel Film

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Borderlands, il film tratto dall’omonimo videogioco, si propone come un lavoro destinato a un pubblico ampio, cercando di attrarre sia i fan storici del franchise Gearbox sia coloro che non hanno mai giocato ai titoli originali. Con un cast di alto profilo, che include nomi celebri come Cate Blanchett e Jamie Lee-Curtis, il lungometraggio aspira a una transizione di successo dagli schermi di gioco a quelli cinematografici, purtroppo inciampando in alcune questioni cruciali. La direzione di Eli Roth non riesce del tutto a centrare l’obiettivo, risultando in un’esperienza che avrebbe potuto essere più incisiva e accurata.

adattamento della trama

Un racconto che si discosta dall’originale

Per riuscire a ottenere consenso sia dai fan del gioco che dal grande pubblico, il film di Borderlands si avventura in una storia originale, pur riprendendo alcune tematiche dal primo capitolo del gioco. Ambientato su Pandora, un pianeta inospitale e pericoloso, il film ruota intorno alla leggenda della Cripta, contenente risorse di alta tecnologia agognate da varie mega-corporazioni. L’opera si distingue per l’approccio alla narrativa e la rielaborazione dei personaggi, traendo ispirazione anche dal secondo capitolo del videogioco.

Protagonisti e sviluppo narrativo

Nel film, si introduce Lilith (Blanchett), una mercenaria con un passato difficile su Pandora, che deve portare in salvo la giovane Tina (Ariana Greenblat), figlia del CEO della Atlas Corporation. Un concatenarsi di eventi la costringe a collaborare con personaggi come Krieg (Florian Munteanu), Roland (Kevin Hart), e la xenoarcheologa Tannis (Lee-Curtis), per fermare il piano della Atlas e trovare la Cripta.

una trasposizione incerta

Influenze e motivi narrativi

Borderlands si propone di replicare la dinamica corale e sopra le righe tipica dei Guardiani della Galassia, con un cast di personaggi bizzarri e mal assortiti che, col passare del tempo, sviluppano un certo legame di affinità e reciproco rispetto. Quando si passa all’approfondimento dei caratteri e all’azione, insorgono difficoltà narrative e stilistiche che influenzano negativamente il prodotto finale.

Criticità e elementi positivi

Alcuni elementi risultano particolarmente efficaci, soprattutto all’inizio, ma il film inizia a perdere equilibrio con lo sviluppo dell’intreccio. Gli effetti speciali invadenti e la regia incerta compromettono il coinvolgimento, rendendo difficile apprezzare appieno i personaggi, nonostante le interpretazioni di volti noti come Blanchett e Lee-Curtis. La fotografia dai toni caldi rende in modo originale l’universo del gioco, mentre il personaggio di Claptrap, doppiato in originale da Jack Black, offre un tocco di ironia nell’opera.

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