Band degli anni 70 da riscoprire assolutamente

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Il panorama musicale degli anni ’70 è ricco di band che hanno lasciato un’impronta indelebile, contribuendo alla nascita di generi e stili ancora oggi influenti. Non tutte le formazioni di quel decennio ricevono il riconoscimento che meritano, spesso a causa di carriere relativamente brevi o di una presenza limitata nel tempo. In questo approfondimento si analizzano alcune delle band meno celebrate ma comunque fondamentali per la storia del rock e del funk, evidenziando i loro contributi e l’eredità lasciata.

le origini e il successo dei wild cherry

formazione e primi anni

Costituita nel 1970, la band Wild Cherry ha pubblicato il loro primo album nel 1976, ottenendo un grande riscontro commerciale. Il disco raggiunse il quinto posto nella classifica Billboard 200 ed includeva il celebre singolo “Play That Funky Music”, che conquistò la vetta di quattro diverse classifiche statunitensi, tra cui quella Hot 100.

La formazione è ricordata soprattutto per i successi ottenuti e per il ruolo pionieristico nel funk rock.

Dopo questo exploit, la band produsse altri tre album tra il 1977 e il 1979. Nonostante una carriera breve, Wild Cherry ha lasciato un segno importante nel panorama musicale grazie ai loro brani innovativi e al contributo allo sviluppo del funk-rock.

l’influenza dei leaf hound

gli esordi negli anni ’70

Nel discorso sulla scena metal degli anni ’70, nomi come Black Sabbath o Led Zeppelin sono spesso in prima linea. Anche gruppi come i Leaf Hound hanno avuto un ruolo cruciale nello sviluppo del genere. La band ha esercitato influenza su più sottogeneri musicali, ampliando così la propria eredità artistica.

Il loro album più noto è Growers of Mushroom, pubblicato in tempi in cui combinava heavy metal con elementi di psichedelia e stoner rock. Questi lavori sono stati determinanti nel modellare vari aspetti del panorama metal emergente e dimostrano una notevole capacità di sperimentazione da parte dei membri.

stoneground: un ensemble complesso

anni di attività e formazione

Stoneground nacque come trio nel 1970 per poi espandersi fino a comprendere dieci musicisti. Questa varietà formativa portò a uno stile musicale ricco ed eterogeneo. Tra il ’71 e l’80 pubblicarono sei album che contribuirono ad affermare la loro reputazione nella scena musicale dell’epoca.

Sebbene la fine della loro attività ufficiale sia avvenuta nel 1984, i risultati conseguiti rimangono significativi. La capacità di mantenere coerenza artistica con molteplici componenti rende Stoneground esempio di versatilità e creatività collettiva.

il sound unico dei the dusty chaps

gli inizi e lo stile distintivo

I The Dusty Chaps videro le proprie origini nel 1969; nonostante siano meno noti rispetto ad altri gruppi country-rock degli anni ’70, hanno contribuito con un sound originale miscelando country rock con western swing. La loro musica si distingue per ritmi coinvolgenti che invitano all’ascolto attivo.

I brani mostrano chiaramente l’intenzione della band di creare musica vivace ed energica, capace di catturare l’attenzione anche dei ascoltatori più esigenti del genere country-oriented.

l’importanza storica delle fanny come pionieri femminili del rock

gli esordi dal ’69 al ’75

Fanny rappresenta una delle prime formazioni femminili complete nell’ambito del rock professionale. Attive dal 1969 al 1975, hanno aperto la strada alle future band femminili come le Go-Go’s o le Bangles. Durante questa fase hanno prodotto cinque album, distinguendosi anche per cover di artisti famosi come Marvin Gaye con “Ain’t That Peculiar”.

ramatam: un supergruppo innovativo

dalla formazione ai progetti conclusivi degli anni ‘70/inizio ‘80

Nata nel 1972, Ramatam si configura come un vero supergruppo con membri provenienti da diversi contesti musicali: Mitch Mitchell dai Jimi Hendrix Experience alla batteria, Mike Pinera dai Blues Image alla voce e chitarra; inoltre partecipazioni importanti da Big Brother and the Holding Company. La presenza della chitarrista femminile April Lawton aggiunge ulteriore valore alla formazione.

Purtroppo la loro collaborazione durò pochi anni: tra gli album prodotti spicca quello omonimo contenente influenze heavy metal ma anche psichedelia e stoner rock. La loro musica testimonia una forte determinazione artistica culminata in performances memorabili come quella al festival Concert at Long Pond negli Stati Uniti.

gryphon: tra folk medievale e progressive rock

carriera tra gli anni ‘70 e i successivi ritorni

Attiva principalmente dal 1972 fino al ’77 — quando ritennero che l’avvento del punk avrebbe potuto minacciare il proprio stile — Gryphon fu tra le formazioni pionieristiche nella fusione tra folk medievale ed elementi rinascimentali o barocchi integrati nel progressive rock. Dopo una pausa durata decenni, si riunirono nei primi anni duemila producendo due nuovi album che riaffermano il ruolo innovativo della band nell’ambito musicale storico-folk contemporaneo.

the dead boys: i protagonisti dell’hard punk selvaggio

la breve ma intensa esperienza negli anni ‘70

L’esperienza dei The Dead Boys iniziò ufficialmente nel 1975: gruppo noto per essere uno dei più violenti ed energeticamente aggressivi della scena punk dell’epoca. Con due album principali — fra cui “Young, Loud and Snotty” — contribuirono a definire lo spirito ribelle del punk hard-core americano.

Anche dopo lo scioglimento avvenuto nei primi anni ottanta (per motivazioni legate a interessi divergenti), sono stati capaci di lasciare un’eredità duratura grazie alle performance live memorabili ed episodi fondamentali come quella al Pocono International Speedway durante il festival Concert at Long Pond negli Stati Uniti.

Personaggi principali:
  • Wild Cherry: cantante – chitarrista Robert Parissi;
  • Leaf Hound: vocalist Mark Laff;
  • Stoneground: leader Dave Palmer;
  • The Dusty Chaps: frontman Bob Dean;
  • Fanny: sorelle June Millington (chitarra) & Jean Millington (basso);
  • Ramatam: batterista Mitch Mitchell – chitarrista Mike Pinera – chitarrista April Lawton;
  • Kryphon: leader Graeme Taylor;
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  • The Dead Boys: frontman Stiv Bators – bassista Jimmy Zero;

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