Animatore dello studio ghibli sostiene l’uso dell’ia nell’industria anime

La discussione sull’integrazione dell’intelligenza artificiale nel settore dell’animazione giapponese si sta intensificando, con opinioni divergenti tra i professionisti più esperti. Da un lato, figure come Hayao Miyazaki esprimono forti critiche, evidenziando rischi per la qualità artistica e l’autenticità emotiva delle opere. Dall’altro, alcuni veterani del settore offrono una visione più ottimistica, considerando le potenzialità positive che questa tecnologia può apportare se utilizzata con attenzione.
una prospettiva innovativa tra gli esperti di anime
Tra i protagonisti che hanno espresso un punto di vista differente rispetto alle preoccupazioni diffuse vi è il noto animatore Mahiro Maeda. Con una carriera iniziata negli anni Ottanta e coinvolto in capolavori come Nausicaä della Valle del vento e Neon Genesis Evangelion, Maeda ha partecipato a un dibattito durante l’evento HYPER JAPAN, affrontando il tema dell’uso crescente degli strumenti di intelligenza artificiale nell’industria dell’animazione.
il ruolo dell’intelligenza artificiale secondo maeda
Contrariamente alle posizioni di alcuni colleghi come Miyazaki, che ha definito l’AI “un’offesa alla vita stessa”, Maeda sostiene che questa tecnologia possa portare benefici sorprendenti se adottata con criterio. La sua opinione si fonda sulla comprensione approfondita delle tecniche tradizionali di disegno a mano e sulla lunga esperienza nel settore.
come bilanciare creatività e produttività con l’intelligenza artificiale
Maeda non vede l’IA come un sostituto completo della manualità umana. Piuttosto, ipotizza uno sviluppo duale: da un lato, produzioni altamente curate che privilegiano la sensibilità umana; dall’altro, lavori su larga scala dove l’automazione può alleggerire il carico di lavoro degli animatori.
In questo contesto, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale potrebbe essere fondamentale per gestire attività ripetitive o tecnicamente impegnative in grandi progetti internazionali. Questo approccio permetterebbe agli artisti di concentrare le proprie energie sulla narrazione e sull’atmosfera emotiva delle opere.
Maeda auspica che l’AI rimanga uno strumento di supporto e non diventi mai una sostituzione totale della creatività umana. Egli sottolinea che le emozioni rappresentano il cuore insostituibile del cinema d’animazione: anche se l’IA può imitare movimenti ed espressioni umane, la vera connessione con il pubblico deriva dall’autenticità della mano umana.
l’intelligenza artificiale riecheggia dibattiti storici sull’innovazione tecnologica
L’approccio di Maeda ricorda le prime reazioni negative all’introduzione della computer grafica nel mondo dell’animazione. Quando la CGI fu introdotta negli anni ’80, molti critici la consideravano fredda e impersonale. Oggi essa è parte integrante dei processi produttivi globali.
Maeda paragona lo sviluppo attuale dell’IA a quello della CGI: molte tecnologie inizialmente percepite come invasive finiscono col diventare strumenti indispensabili. Sebbene permanga qualche incertezza circa la capacità delle macchine di creare contenuti autentici ed emozionalmente coinvolgenti, il tempo potrebbe contribuire ad attenuare le resistenze.
le prospettive future dell’anime nell’era dell’intelligenza artificiale
Sebbene ci siano timori riguardo alla possibile perdita di elementi distintivi tipici del genere anime — come dettagli curati e profondità emotiva — Maeda immagina un futuro in cui AI e arte umana possano coesistere senza conflitti. In produzioni di grande scala o serie complesse come Evangelion, gli strumenti automatizzati potrebbero occuparsi delle parti più ripetitive o tecnicamente sfidanti.
Questo consentirebbe ai creatori di dedicarsi maggiormente alla narrazione e all’atmosfera complessiva delle opere animate. La speranza è che l’intelligenza artificiale possa aiutare a ridurre i tempi di produzione senza compromettere la qualità artistica.
Maeda auspica che gli strumenti AI rimangano al servizio dei talenti umani piuttosto che sostituirli completamente. La presenza del tocco umano resta fondamentale per mantenere vivo il senso profondo delle storie animate.
il dibattito sull’intelligenza artificiale nei manga e negli anime continuerà ancora a lungo
Mentre il settore si evolve, le discussioni sul ruolo dell’intelligenza artificiale sono destinate a protrarsi nel tempo. Le parole di Maeda invitano a riflettere su un percorso responsabile: usare questa tecnologia per amplificare le capacità creative anziché limitarle o eliminarle definitivamente.
Sebbene ci siano rischi concreti legati all’utilizzo indiscriminato — come il rischio di produzioni meno autentiche o commercialmente orientate — anche Miyazaki avverte sui possibili effetti negativi se si abbandona troppo presto la cura artigianale tipica del cinema d’animazione giapponese.
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