Alpha: significato e analisi del film di Julia Ducournau

Il cinema contemporaneo continua a essere testimone di opere che affrontano temi profondi e complessi, spesso attraverso approcci innovativi e riflessivi. Tra queste, Alpha, diretto dalla regista francese Julia Ducournau, si distingue per il suo stile intimo e delicato, in netta contrapposizione con i precedenti successi della stessa autrice. Questo film esplora il rapporto tra madre e figlia sotto una luce più contemplativa, mantenendo comunque quella visione radicale tipica della regista. Di seguito si analizzano i principali aspetti tematici e stilistici di questa opera.
il tema centrale: il legame madre-figlia
l’emancipazione come processo di separazione
Al centro di Alpha troviamo il tema dell’emancipazione dalla figura materna, considerata da Ducournau un passaggio cruciale nella crescita personale. La regista sottolinea come, nel percorso artistico dei cineasti, l’affrontare la figura paterna rappresenti spesso un momento di liberazione da uno sguardo esterno. Invece, distaccarsi dalla madre implica rompere un legame profondo e primordiale, che può essere paragonato a un’esperienza di “piccola morte”. La frase “puoi uccidere il padre, ma non la madre” evidenzia quanto questo rapporto sia inscindibile dall’identità stessa.
la dimensione esistenziale del distacco
L’opera si muove su una linea sottile tra vita e morte, rappresentando la separazione come un evento che segna un vero e proprio crepuscolo interiore. La rottura con la figura materna viene descritta come un gesto doloroso ma necessario, simbolo di una trasformazione profonda che coinvolge l’individuo in modo quasi rituale.
la colonna sonora: linguaggio emotivo
Sono fondamentali le scelte musicali all’interno del film. Ducournau ha selezionato le canzoni già durante la fase di scrittura per creare un collegamento diretto tra musica ed emozioni dei personaggi. Le melodie diventano vere e proprie voci interiori:
- Let It Happen dei Tame Impala: rappresenta il trauma infantile di Alpha e il suo percorso verso l’accettazione;
- The Mercy Seat di Nick Cave: accompagna Amin nel suo stato tra vita e morte;
- Roads dei Portishead: evoca nostalgia e crisi interiore attraverso versi come “How can it feel this wrong?“.
simbolismo: pietrificazione come metafora del trauma collettivo
Nell’aspetto visivo emerge forte l’immagine delle figure umane che si trasfigurano in statue di pietra. Questa scelta simbolica rappresenta la società “pietrificata” dalla paura — dal dolore represso alla perdita irreversibile — diventando anche un monumento alla memoria delle vittime delle crisi sanitarie globali come AIDS e Covid-19.
dalla paura alla memoria: genesi del progetto
A differenza del precedente lavoro Titane, Alpha nasce da un’idea consolidata nel tempo piuttosto che da sogni o intuizioni improvvise. La sua realizzazione è stata lunga circa diciotto mesi ed è stata alimentata dalle paure personali della regista riguardo alle minacce degli anni ’90, periodo in cui cresceva convinta della propria mortalità imminente.
personaggi principali presenti nel film:
- – Golshifteh Farahani
- – Mélissa Boros
In conclusione, Alpha si configura come un’opera sulla delicatezza dei legami più profondi, sul ricordo delle perdite collettive ed individuali, raccontate con dolcezza piuttosto che con shock visivi.