Alien Romulus Recensione: Esaltazione delle Radici o Esagerazione?

L’universo di Alien continua ad espandersi con l’atteso film Alien: Romulus, che aggiunge un capitolo importante alla saga, mantenendo un forte legame con le origini. Fede Alvarez offre una nuova prospettiva, riprendendo il testimone dalla trilogia di Ridley Scott, e riesce a coniugare mito classico e novità in un’opera che, pur presentando imperfezioni, rispetta l’eredità dell’universo Alien e collega le storie passate con il recente sviluppo cinematografico.
l’ambientazione temporale di alien: romulus
Tra passato e presente
Alien: Romulus, diretto da Alvarez, si posiziona temporalmente come midquel tra le opere di Ridley Scott e James Cameron, ovvero tra il primo capitolo “Alien” del 1979 e “Aliens – Scontro finale” del 1986. La collocazione temporale del film funge principalmente come coordinata temporale senza appesantire la narrazione con legami eccessivi al passato.
Una storia indipendente
Pur essendo intriso di riferimenti agli eventi precedenti del franchise, “Romulus” narra una trama indipendente, incentrata su nuovi personaggi e sfide inedite. Il film segue Rain Carradine, interpretata da Cailee Spaeny, mentre si avventura nello spazio con un gruppo di giovani alla ricerca di una vita migliore, affrontando nuove minacce su stazioni spaziali abbandonate.
una saga di citazioni e odività
Il doppio intento di Romulus
Il progetto vive di due anime: una che sviluppa nuovi temi introducendo personaggi come l’intrigante androide Andy, e una che si dedica al fanservice, colma di omaggi al passato della saga. Alvarez ricorre abilmente alle suggestioni del passato mentre costruisce nuovi contenuti all’interno del franchise di Alien.
Il tributo e l’effetto nostalgia
“Alien: Romulus” abbonda di elementi che uniscono nostalgicamente il passato con il presente della saga. L’opera funge da collante tra vari episodi della serie, rintracciando collegamenti da “Alien” a “Covenant”. Questa tendenza a ricreare atmosfere familiari potrebbe sacrificare l’originalità, specie nel finale, dall’approccio caotico e ricco di citazioni.
un approccio visivo distintivo
Visivamente, Alvarez porta innovazione nella regia mantenendo elementi classici del franchise. Nonostante alcune sequenze rievocative, il film brilla nelle scene centrali dove gli xenomorfi sono protagonisti, esaltando gli effetti prostetici e sonori. Sebbene molti si aspettassero qualcosa di più originale, la pellicola conquista per la sua aderenza alla mitologia di Alien.