Alien: Romulus – La Recensione Completa del Capolavoro di Fede Alvarez

Contenuti dell'articolo

Alien Romulus: il ritorno di un classico

La saga di Alien prosegue con il settimo capitolo, “Alien: Romulus”, che promette di riportare i fan alle origini con un tocco di novità. Fede Alvarez, noto per i suoi lavori nell’horror, dirige questo film che si inserisce cronologicamente tra l’originale “Alien” e “Aliens” di James Cameron. Nonostante possa sembrare in parte un omaggio al primo film, Alvarez introduce una rappresentazione scenica unica, che offre momenti di grande impatto senza la sensazione di “già visto”.

la trama di alien: romulus e il tema della speranza

Nelle colonie umane, controllate dalla Wayland-Yutani, i concetti di speranza e libertà sono quasi inesistenti. In questo contesto, Rain Carradine (interpretata da Cailee Spaeny) e il suo “fratello” droide, Andy (David Jonsson), intraprendono una pericolosa missione per conquistare un futuro migliore. Insieme ai loro amici, tentano di recuperare delle capsule per l’ipersonno su una base spaziale apparentemente deserta, ma scoprono presto orrori inimmaginabili.

un gruppo di giovani alla ricerca di libertà

Diversamente dai capitoli precedenti, Alien: Romulus mette al centro della narrazione un gruppo di giovani, nati nelle colonie umane e desiderosi di sfuggire a un destino già scritto. Alvarez era interessato a esplorare la vita di bambini e adolescenti nelle colonie e, con questo film, realizza tale visione. Le tematiche affrontate includono la ricerca di libertà, la figura genitoriale e l’esplorazione della sessualità, temi frequentemente vissuti nella saga. Nonostante i protagonisti siano giovani, l’atmosfera resta cupa e intensa, con decisioni che devono affrontare mantenendo alta l’attenzione dello spettatore.

struttura narrativa e influenze visive

Alien: Romulus presenta sequenze scioccanti e creature spaventose orchestrate con stile. Alvarez richiama l’orrore di Ridley Scott, aggiungendo una componente bellica simile a quella vista in Aliens di Cameron. Utilizza con maestria lo spazio scenico, intensificando l’atmosfera claustrofobica e la sensazione di pericolo. Ogni ambiente è curato nei dettagli, offrendo una serie di sfide crescenti.

personaggi affascinanti e un omaggio al passato

David Jonsson spicca nel ruolo dell’androide Andy, aggiungendo profondità al tema della natura umana, simile a quanto fatto in “Blade Runner”. Anche se gli altri personaggi non brillano per originalità, la Rain di Cailee Spaeny differisce da Ripley, donando al film una propria identità. Mentre può contenere similitudini con il primo film, Alien: Romulus si fa apprezzare per il suo intrattenimento coinvolgente, stimolando nuovamente l’interesse per il franchise.

Rispondi