Album rock classico da ascoltare assolutamente: 10 hit degli anni ’70 e ’80 da riscoprire

Il panorama musicale degli anni ’70 e ’80 ha visto un’evoluzione significativa, con molte band che hanno lasciato un’impronta duratura anche se non sempre hanno ricevuto il riconoscimento che meritavano. In questo contesto, alcune opere discografiche considerate sottovalutate rappresentano ancora oggi delle pietre miliari del rock classico, meritevoli di essere riscoperti e ascoltati con attenzione.
Album di rock classico poco valorizzati ma di grande valore artistico
10. express (1986)
Love and Rockets
Prima dell’esplosione dell’alternative rock come genere dominante, i Love and Rockets furono tra le formazioni che contribuirono a definirlo. Il loro secondo album, Express, è emblematico di questa fase di transizione, caratterizzato da un mix innovativo di rock underground e pop. La traccia “Kundalini Express” si distinse per la sua capacità di catturare l’attenzione del pubblico e della critica.
Oltre ad aver inserito “Kundalini Express” in colonne sonore come quella del film horror italiano Demons 2, la canzone fu anche protagonista della serie televisiva Miami Vice. La versione originale comprendeva otto brani; successivamente, nelle edizioni per Stati Uniti e Regno Unito furono aggiunti ulteriori pezzi. Nel remaster del 2001 sono stati inclusi ben 15 brani, tra cui una cover dei Pink Floyd, “Lucifer Sam”.
9. landed (1975)
Can
I primi passi dei Can furono contraddistinti da numerose difficoltà, ma la band riuscì a diventare pioniera del Krautrock — un sottogenere sperimentale che mescola psichedelia, avant-garde ed elettronica. Dopo alcuni cambi di formazione e l’abbandono temporaneo di diversi vocalist, nel loro sesto album in studio, Landed, pubblicato nel 1975, dimostrarono tutta la loro resilienza.
Questo lavoro si distingue per l’approccio sperimentale: registrato con tecniche innovative e con un sound stratificato. Nonostante il numero ridotto di tracce (sei), alcune superano gli otto minuti e altre addirittura i tredici minuti, compensando così la quantità con la qualità.
8. have a good time but get out alive! (1980)
Iron City Houserockers
I secondi lavori degli Iron City Houserockers sono ricordati soprattutto per brani come “Don’t Let Them Push You Around” e “We’re Not Dead Yet”, che spiccano tra i tredici totali dell’album. La seconda parte dell’LP presenta una melodia divisa in due sezioni distinte, mettendo in evidenza le capacità compositive della band.
Nell’edizione celebrativa del quarantesimo anniversario del 2020 furono inclusi altri pezzi originali e una cover del brano degli anni ’60 “Do Wah Diddy Diddy”. La partecipazione di musicisti illustri come Steven Van Zandt della E Street Band contribuì a migliorare notevolmente le performance artistiche del gruppo.
7. captain beyond (1972)
Captain Beyond
Sovente i supergruppi producono lavori eccezionali grazie alla collaborazione tra musicisti già affermati in altri progetti. Captain Beyond nacque dall’unione di Rod Evans dei Deep Purple, Bobby Caldwell ex Johnny Winter, Larry Reinhardt ed Lee Dorman provenienti dagli Iron Butterfly. Il loro stile si focalizzò su hard rock progressivo e jazz fusion.
Il debutto omonimo del gruppo rappresenta uno dei migliori esempi di musica sperimentale degli anni ’70: il disco include dodici tracce distribuite su due lati con alcuni brani molto lunghi — uno supera gli otto minuti mentre un altro oltrepassa i tredici — dimostrando la volontà della band di esplorare sonorità complesse e articolate.
6. the rock (1975)
The Frankie Miller Band
Poco prima dell’uscita dell’album più celebre “Full House” nel 1977, Frankie Miller propose nel 1975 il suo disco “The Rock”. Sebbene meno noto rispetto al successore, rappresenta comunque un esempio importante delle sue capacità musicali grazie alla presenza di talentuosi musicisti come The Memphis Horns e The Edwin Hawkins Singers.
Miller registrò questo album vicino alla prigione di Alcatraz per ricordarsi quanto fosse importante mantenere fede alla propria arte: il brano “Ain’t Got No Mercy” divenne poi una cover apprezzata da artisti come Bob Dylan e Cher.
Personalità principali coinvolte:
- Love and Rockets: David J., Daniel Ash, Kevin Haskins;
- Can: Holger Czukay, Michael Karoli, Jaki Liebezeit;
- The Outfield: Tony Lewis, John Spinks;
- The Velvet Underground: Doug Yule;
- Captain Beyond: Rod Evans, Bobby Caldwell, Larry Reinhardt;
- The Frankie Miller Band: Frankie Miller;
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