Aew copia il miglior momento della wcw ed è veramente fantastico

Il mondo del wrestling professionistico si distingue per le sue numerose suggestioni storiche e i continui omaggi alle grandi epoche passate. In questa analisi, si approfondisce come All Elite Wrestling (AEW) abbia richiamato un momento iconico della World Championship Wrestling (WCW) attraverso un episodio di Dynamite, superando anche il record di durata dei programmi in ambito Turner Sports. L’attenzione si concentra sulla recente manifestazione di rispetto verso le radici della disciplina, evidenziando parallelismi e significati più profondi.
aeW rende omaggio a un episodio storico di wcw durante il cambio di titolo in dynamite
la sfida tra i death riders e the opps per i titoli trios di aew
All Elite Wrestling ha dimostrato una forte propensione a collegarsi alle proprie origini nel panorama WCW, spesso riprendendo nomi e format che hanno segnato la storia dello sport-entertainment. Tra gli esempi più noti figurano eventi come Bash at the Beach, che richiama direttamente l’omonimo show WCW, e Battle of the Belts, equivalente alla storica Clash of the Champions. Inoltre, AEW ha introdotto match ispirati a quelli tipici della WCW, come il Blood and Guts, derivato dal format WarGames.
L’attaccamento alla storia si manifesta anche nelle apparizioni di leggende del passato, con figure come Sting che hanno ricevuto importanti riconoscimenti o contratti esclusivi. La carriera di Sting in AEW ha raggiunto il suo apice con l’ultimo titolo mondiale conquistato e la sua ultima partecipazione in qualità di campione prima del ritiro ufficiale. La vittoria sui Young Bucks nell’evento AEW Revolution 2024 rappresenta infatti l’atto conclusivo della sua lunga esperienza agonistica.
cosa è successo al wcw starcade 1997?
sting vince hulk hogan per il titolo di campione del mondo wcw
Nell’ambito dell’evento WCW Starrcade 1997, uno dei momenti più memorabili fu la vittoria di Sting contro Hulk Hogan, noto come “Hollywood”, per il titolo mondiale. Dopo oltre un anno di dominio dell’nWo guidata da Hogan, questo risultato rappresentò simbolicamente la fine della presa del gruppo sulla federazione. La scena vide tutti i babyface uscire sul ring per celebrare quella che sembrava essere una svolta decisiva nella lotta contro gli heel.
Sebbene la vittoria non abbia effettivamente sancito la fine definitiva dell’nWo, essa rimane uno dei momenti più simbolici nella storia del wrestling professionistico. La scena finale con Sting che solleva il trofeo circondato dai colleghi sottolinea l’importanza emotiva dell’evento e ne fa un punto cardine nella narrazione degli anni ’90.
gli analoghi tra i death riders e la nWo di wcw
l’ascesa e il consolidamento dei death riders in aew
I Death Riders rappresentano uno dei gruppi più controversi e discussi all’interno della storyline attuale in AEW. Nato dall’esigenza di Moxley e compagni di dimostrare una supremazia nei confronti del roster, questo team ha avuto un debutto esplosivo ad All Out, quando hanno preso il controllo eliminando Bryan Danielson — già membro del Blackpool Combat Club — con metodi brutali. Successivamente, Jon Moxley ha conquistato nuovamente il titolo mondiale contro Danielson stesso.
L’obiettivo dichiarato dai Death Riders è quello di trasformare AEW secondo le proprie regole e visioni, promettendo una rivoluzione simile a quella portata dalla nWo negli anni ’90. La loro presenza si caratterizza anche dal coinvolgimento della figura di Marina Shafir, considerata una delle componenti più letali del gruppo.
Purtroppo questa storyline sembra aver perso smalto nel corso dei mesi; molti fan ritengono che abbia superato i limiti della credibilità ed abbia generato risultati negativi sia sul piano delle performance sia su quello narrativo. Nonostante ciò, recenti sviluppi indicano una possibile inversione di tendenza grazie alle nuove sfide proposte ai protagonisti principali.
il futuro di aew e le prospettive di ripresa
la rinascita del team e le scelte narrative per risollevarsi
Dopo mesi caratterizzati da critiche crescenti riguardo alla qualità delle storyline principali — con particolare attenzione al declino dei Death Riders — AEW sembra ora avviata verso un percorso positivo. Il recente episodio di Dynamite ha visto John Moxley subire la sua prima sconfitta da mesi: questa scelta narrativa apre nuovi scenari competitivi ed elimina parte dell’influenza dei Death Riders sui titoli trios.
Tale mossa permette inoltre a Samoa Joe ed altri talent emergenti come “Hangman” Adam Page o MJF — quest’ultimo in fase ascendente come potenziale nuovo volto principale —di rafforzare le proprie posizioni nel panorama main eventing della federazione. Con queste strategie si intende evitare gli errori commessi dalla WCW con l’nWo: mantenere vivo l’interesse senza far stagnare troppo le fazioni dominanti.
In conclusione, molteplici segnali indicano che AEW stia recuperando terreno rispetto alle criticità passate: una gestione oculata delle storyline principali può contribuire a riportare entusiasmo tra gli appassionati e consolidare ulteriormente la propria posizione nel settore.
- Nomi presenti:
- Samoa Joe
- Katsuyori Shibata
- Powershouse Hobbs
- Swerve Strickland
- MJF (Maxwell Jacob Friedman)
- “Hangman” Adam Page
- Jon Moxley (campione mondiale)
- Darby Allin (ex campione trios)
- The Young Bucks (ex campioni trios)
- Bryan Danielson (ex membro BCC)