Addio a Serguei Oudalov: Il Leggendario Coach della Nazionale Italiana di Ginnastica ci Lascia
Serguei Oudalov, figura di spicco della ginnastica artistica italiana, è venuto a mancare, lasciando un vuoto immenso nel mondo dello sport. Ex coach di “Ginnaste – Vite Parallele”, Oudalov è stato un pilastro per numerosi atleti, tra cui i celebri Ludovico Edalli e Nicola Bartolini. Di seguito, si esplora l’eredità che ha lasciato ai suoi allievi.
Il commovente ricordo di Nicola Bartolini
A testimonianza dell’enorme impatto di Oudalov, le parole di Nicola Bartolini risuonano di gratitudine e affetto. Bartolini ha espresso pubblicamente tramite le sue storie Instagram: “Sei stato un padre, un allenatore, ma soprattutto un grande amico per me. Se sono l’atleta che sono oggi è merito tuo e tutti sanno quanto io ti sono e sarò devoto. Ciao coach, riposa in pace.” Questa dichiarazione è stata accompagnata da un’immagine che ritrae Bartolini con il suo amato allenatore, rivelando il legame profondo che li univa.
Il contributo di Serguei Oudalov alla ginnastica italiana
Oudalov è stato una figura centrale per Bartolini e il suo percorso atletico. L’atleta olimpico ha ottenuto il titolo di campione nel corpo libero nel 2021, un traguardo raggiunto grazie ai rigorosi insegnamenti del suo maestro. La fama di Serguei si estende anche al pubblico televisivo, avendo partecipato al programma “Ginnaste – Vite Parallele” dove ha guidato la Nazionale italiana presso il centro federale di Milano.
La filosofia di vita di Oudalov
Per Oudalov, la ginnastica artistica non era solo uno sport ma una vera e propria filosofia di vita. Dichiarava che questa disciplina racchiudeva molte sfaccettature della vita stessa: felicità, dolore, delusione. L’allenatore sottolineava come il proprio lavoro non fosse per sé, ma per i ragazzi, affermando: “Quando un allenatore lavora non lo fa per sé stesso ma lo fa per i propri ragazzi: tu li devi aiutare. Devi essere un attore, uno psicologo, un padre, uno zio, ma anche un dittatore.” Queste parole riflettono l’approccio umano e comprensivo che caratterizzava il suo metodo di allenamento.