9-1-1 stagione 8, episodio 16: una delusione nei momenti cruciali

Contenuti dell'articolo

analisi dell’episodio “the last alarm” di 9-1-1 stagione 8

La puntata intitolata “The Last Alarm” rappresenta uno dei momenti più delicati e significativi della stagione 8 di 9-1-1. Episodi dedicati ai saluti e alle perdite di personaggi fondamentali sono una costante nel panorama televisivo, spesso lasciando un’impronta duratura negli spettatori. Questa puntata si inserisce in questa tradizione, concentrandosi sulla commemorazione del capitano Bobby Nash, interpretato da Peter Krause, scomparso in modo drammatico. L’episodio è stato scritto da Tim Minear e Kristen Reidel, entrambi già coinvolti come showrunner nella serie, e diretto dal veterano John J. Gray. Nonostante le premesse per un racconto intenso e profondo, la narrazione si rivela piuttosto standard, con alcune eccezioni che meritano attenzione.

il ruolo di angela bassett e le sue interpretazioni

la performance di athena come punto forte dell’episodio

Tra i momenti più riusciti della puntata emerge senza dubbio la performance di Angela Bassett, che interpreta Athena Grant. La sua interpretazione apporta un livello emotivo superiore alla narrazione, rendendo credibile il dolore e la lotta interiore del personaggio. La scena più significativa si verifica quando Athena si confronta con la madre di Bobby, evidenziando come entrambi siano stati colpiti da persone a loro vicine che hanno nascosto verità importanti. La scena culmina con Athena che piange e ammette quanto sia arrabbiata per la perdita del marito.

le dinamiche familiari e il lutto

il processo di elaborazione del dolore di Athena

Nell’episodio si assiste a un momento intenso in cui Athena, ancora sconvolta dalla scomparsa di Bobby, decide di non affrettare i funerali a causa della presenza di un virus mortale che ha infettato il corpo del marito. Solo dopo l’intervento di Howard (Kenneth Choi), viene deciso di procedere con il rilascio del cadavere e l’organizzazione delle esequie. La relazione tra Athena ed Howard si sviluppa attraverso un conflitto latente che però viene abbandonato quasi subito per concentrarsi sul passato traumatico legato all’incendio occorso otto anni prima.

la storia parallela della madre insoddisfatta

il caso misterioso riguardante il bambino sopravvissuto al incendio

Athena riceve una richiesta d’aiuto da parte di una donna convinta che il suo bambino non sia morto nell’incendio. Dopo aver incontrato un giovane con caratteristiche somiglianti al figlio — data la stessa data di nascita e una voglia sul braccio — la madre finisce dietro le sbarre dopo aver affrontato pubblicamente il ragazzo. La donna sostiene che il suo bambino sia stato sottrattole: solo grazie a un test del DNA si può confermare o meno questa ipotesi. Questo caso rappresenta uno dei pochi spunti emotivamente coinvolgenti dell’episodio.

l’approfondimento sui personaggi secondari e le scelte narrative discutibili

una distribuzione poco equilibrata degli spazi narrativi

L’episodio soffre della mancanza di integrazione tra i membri principali del cast: Eddie (Ryan Guzman) appare solo negli ultimi minuti senza grandi approfondimenti sul suo rapporto con Bobby o sul suo dolore; Gerrard (Brian Thompson), solitamente antagonista, offre una breve scena commovente ma poco sviluppata; Maddie (Jennifer Love Hewitt) invece svolge un ruolo marginale pur essendo presente durante l’ultimo addio al capitano Nash.

Soprattutto sorprende come molte scene centrali siano dedicate ad altri personaggi o sottotrame secondarie rispetto alla perdita principale. Seppur ci siano alcuni momenti toccanti, come quello in cui Athena si lascia andare alle lacrime davanti alla mamma in carcere o quando confessa a Buck (Oliver Stark) i suoi dubbi sul senso della vita dopo la morte di Bobby, l’impressione generale è quella di una narrazione frettolosa e poco incisiva rispetto al tema centrale.

criticità nella struttura narrativa dell’episodio

-scelte discutibili nelle dinamiche interne alla squadra

Dalla messa in scena emerge anche una certa rigidità stilistica: episodi passati hanno mostrato maggiore coraggio nel mettere insieme più protagonisti nello stesso spazio temporale per affrontare eventi traumatici collettivi. In questo caso invece prevale uno schema più tradizionale: ogni personaggio vive separatamente le proprie emozioni mentre gli altri restano ai margini. È difficile capire perché lo show abbia deciso di dedicare così poca attenzione al team principale durante uno dei momenti più cruciali della serie.

  • Eddie Guzman: appare solo negli ultimi minuti senza approfondimenti sul suo rapporto con Bobby;
  • Buck Stark: funge da ascoltatore senza particolari contributi emotivi;
  • Maddie Hewitt: presente ma marginale rispetto alla storyline principale;
  • Athena Bassett: protagonista assoluta con interpretazioni memorabili;
  • figura complessa ma poco sfruttata nel contesto emotivo dell’addio.

sintesi finale sull’impatto dell’episodio

“The Last Alarm” rappresenta una prova ambiziosa ma fallisce nel trasmettere appieno l’intensità richiesta da un episodio funereo così importante per la serie. Pur offrendo alcune scene emotivamente potenti — soprattutto quelle interpretate da Angela Bassett — risulta troppo schematico e scarsamente coinvolgente rispetto alle aspettative generate dalla morte del capitano Nash.
Seppur presenti alcuni momenti degni d’attenzione, nel complesso l’episodio sembra perdere occasione per approfondire davvero i sentimenti dei protagonisti principali e rischia così di rimanere uno dei capitoli meno memorabili dell’intera stagione.

Rispondi