10 giochi PlayStation sottovalutati che meritano più attenzione

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Il panorama videoludico di PlayStation comprende un ampio insieme di titoli che, nel corso degli anni, hanno lasciato un’impronta significativa, anche se alcuni di essi sono stati trascurati nel tempo o raramente ricordati. Nonostante molte opere siano state riproposte in revisioni moderne, altre sono cadute nell’oblio, spesso a causa di scelte di mercato, tempistiche di rilascio o limitazioni tecniche. Questo articolo analizza alcuni dei giochi più dimenticati o sottovalutati, evidenziando come la loro unicità e il loro valore vadano ancora riconosciuti nel contesto attuale.

giochi PlayStation spesso sottovalutati e poco discussi

stuntman e la sua nicchia ancora inesplorata

Debuttato nel 2002 per PlayStation 2 e successivamente nel 2003 su Game Boy Advance, Stuntman proponeva un’idea innovativa nel mondo dei giochi di corsa, unendo sequenze di stunt imitando lo stile cinematografico. Con un regista che guida le attività del giocatore e richieste di scatti di guida per ottenere punti, questo titolo segnò un’esperienza inedita nel contesto racing. La sua peculiarità era rappresentata dall’obiettivo di incentivare comportamenti audaci e temerari, su un gameplay che, seppur datato, mantenendo ancora un certo fascino, mostrerà tutto il suo potenziale con il sequel Stuntman Ignition del 2007. La serie, oggi, rientra tra quei titoli di nicchia che meritano una rivalutazione per la loro originalità.

infamous: second son, uno dei titoli meno ricordati dell’exclusiva PlayStation 4

Presentato nel 2014, Infamous: Second Son si impose come una delle più acclamate esclusive per PlayStation 4. Con una narrazione incentrata su un protagonista dotato di poteri sovrumani e un sistema di combattimento e traversamento altamente stilizzato, ottenne numerose nomination in premi di settore e vendite significative. Sebbene la sua qualità fosse riconosciuta, nel tempo la serie è progressivamente caduta in un’oblio, con il successore Infamous che ha preso una strada diversa, e lo studio Sucker Punch concentrato su altri progetti come Ghost of Tsushima. La mancanza di aggiornamenti o sequel ha portato Second Son a essere oggi poco menzionato, alimentando un microcosmo di appassionati che reclamano un ritorno della saga.

drakengard 3 e la sua relazione di sottofondo con nier

Introdotto nel 2013 su PlayStation 3, Drakengard 3 è un action hack&slash caratterizzato da un’ambientazione dark e una narrativa complessa, con combattimenti su draghi e una forte componente visiva. Meno conosciuto rispetto a successi come NieR: Automata o NieR: Replicant, il titolo ha raccolto comunque consensi tra gli întenditori di nicchia, anche grazie alla sua estetica e alle sue meccaniche di gioco raffinate. Nonostante sia un capitolo importante per la serie Drakengard, il suo impatto e la sua popolarità sono rimasti circoscritti al mercato giapponese e ai fan degli autori Yoko Taro.

personaggi e giochi dimenticati ma ancora in grado di sorprendere

il leggendario gravity rush e il suo mondo unico

Dal 2012, Gravity Rush ha saputo creare un’esperienza di gioco distintiva, sfruttando una meccanica di gravità che permette al protagonista di navigare e combattere in un mondo sospeso tra realtà e fantasia. Il sequel del 2017 ha perfezionato gli aspetti di gameplay e ampliato il mondo narrativo, anche se il primo capitolo è ancora oggi ricordato per le sue suggestive ambientazioni e le sue innovative dinamiche di movimento. La sua veste grafica può sembrare datata, ma le idee alla base restano di grande attualità. Purtroppo, questa serie rimane un fenomeno di nicchia, lontano dal grande discorso pubblico sui migliori titoli PS.

jak and daxter, una saga poco discussa nel presente

Avviata nel 2001, Jak and Daxter ha rappresentato uno dei punti di riferimento del platforming su PlayStation 2. La serie, con il suo stile aperto, il carisma dei personaggi e il carattere divertente, ha incantato una generazione di fan. Attualmente, il franchise sembra dormire in attesa di un rilancio ufficiale, anche se esiste un mod dedicato che mantiene vivo il ricordo. La mancanza di attenzione da parte dei servizi di nuova generazione, in confronto alle continue uscite di titoli come Ratchet & Clank e Sly Cooper, è fonte di dispiacere per molti appassionati, che auspicano un ritorno alle origini.

il fallimento di The Order: 1886 e il suo rilascio fuori tempo massimo

Nel 2015, The Order: 1886 tentò di offrire un’esperienza visivamente sbalorditiva, ma fu pesantemente criticato per la sua brevità, il ritmo lento e un gameplay monotono. Con un prezzo di circa 59,99 dollari, molti giocatori rimasero delusi, considerandolo più come un’esperienza visiva che come un titolo di vero spessore. Nonostante ciò, il gioco conserva un fascino estetico notevole e un’atmosfera affascinante, che potrebbe valere la pena di essere rivissuta in sconto, dato che il mondo narrativo potrebbe ancora rimanere uno scenario interessante per un eventuale sequel, a lungo atteso e mai confermato ufficialmente.

killzone, un franchise che avrebbe dovuto durare di più

Con il primo Killzone pubblicato nel 2004 e l’ultima iterazione Shadow Fall come titolo di lancio per PlayStation 4, la serie ha rappresentato per anni un punto di riferimento nel genere sparatutto in prima persona, con un’ambientazione futuristica cupa, sistemi di combattimento solidi e un’ampia attenzione al multiplayer online. Nonostante il suo potenziale, il franchise non ha saputo mantenere viva la sua fama, rimanendo in silenzio per oltre un decennio. La serie, oggi, è raramente ricordata o citata, eccezion fatta per alcune menzioni sporadiche e il coinvolgimento in progetti collaterali come Helldivers 2 del 2024.

dreams, molto più di un semplice gioco per ragazzi

Dal lancio in accesso anticipato nel 2019, Dreams ha mostrato di essere molto più di una piattaforma per il game design, favorendo creazioni di contenuti anche complessi, come animazioni e progetti interattivi. Sebbene inizialmente percepito come uno strumento rivolto principalmente ai più giovani, il suo potenziale creativo si è espanso, portando a una vasta gamma di opere di alta qualità prodotte dagli utenti. Nonostante un minor eco nel tempo, la community continua a realizzare contenuti, rendendo Dreams un esempio interessante di come un tool possa evolversi in un universo di creazione personale ormai quasi indipendente dal videogioco originale.

playstation all-stars battle royale, un potenziale ancora inesplorato

Ideato come risposta a Nintendo’s Super Smash Bros., PlayStation All-Stars Battle Royale del 2012 offriva una vasta gamma di personaggi iconici del mondo PlayStation, cercando di catturare il successo del genere party fighting. Sebbene abbia ricevuto recensioni positive e un buon riscontro iniziale, il titolo non è riuscito a mantenere viva l’attenzione, spesso a causa di una selezione di personaggi meno immediatamente riconoscibile e di un gameplay che non ha conquistato del tutto i fan più esigenti. Considerato il suo potenziale e la presenza di personaggi come Astro Bot, il franchise potrebbe ancora essere rilanciato con un’attenzione più marcata e una rinnovata formula di gioco.

puppeteer, un platformer intriso di charme e sorpresa

Dal 2013, Puppeteer rappresenta uno dei platform più originali e meno considerati di sempre. Ricco di un’atmosfera noir e con un design artigianale che merita di essere riscoperto, il titolo ha saputo offrire un mondo di gioco ricco di idee creative e una narrazione fondamentalmente dark. Sebbene alcuni critici abbiano evidenziato elementi di gioco forse un po’ datati o controlli non perfetti, il fascino del mondo e la capacità di evocare un senso di meraviglia fanno di Puppeteer una pietra miliare nascosta tra le produzioni Sony che aspetta solo di essere riscoperta.

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