Yosemite: la recensione di untamed, il giallo avvincente di netflix

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La recente produzione Netflix intitolata Untamed si presenta come una miniserie composta da sei episodi, realizzata in collaborazione con Mark L. Smith, noto per il film The Revenant. Sebbene il titolo suggerisca un contenuto intenso e selvaggio, la serie si discosta notevolmente da questa aspettativa, offrendo un prodotto che appare piuttosto insipido e prevedibile. In questo approfondimento vengono analizzati gli aspetti principali della serie, evidenziando le sue caratteristiche e le criticità più rilevanti.

untamed: una produzione priva di identità forte e coinvolgente

una trama che si prolunga senza spunti innovativi

Untamed ha un’idea di partenza interessante: una ragazza adolescente scompare misteriosamente dall’edge di El Capitan, aprendo così un’indagine poliziesca che potrebbe svelare altri segreti oscuri del Parco Nazionale di Yosemite. Dopo il primo episodio, la narrazione perde slancio e si rivela piatta e poco curata dal punto di vista tecnico. La regia, la fotografia e i movimenti scenici risultano spesso noiosi e privi di mordente.

Le serie televisive dal ritmo lento richiedono comunque capacità di mantenere alta la tensione; in Untamed, questa componente manca quasi del tutto. Nonostante alcuni momenti di dialogo riusciti e qualche colpo di scena sporadico che potevano stimolare l’interesse dello spettatore, la narrazione si conclude in modo insoddisfacente e privo di originalità.

l’assenza di una vera identità stilistica e narrativa

un progetto che avrebbe beneficiato di una regia con visione chiara

Untamed soffre grandemente della mancanza di un’identità definita. La serie sembra frammentata tra personaggi poco sviluppati, trame troppo dispersive e uno stile visivo poco incisivo. La sceneggiatura si perde spesso in dettagli superflui o in esposizioni troppo ovvie, rendendo difficile creare un legame emotivo con i protagonisti.

L’ampiezza del setting naturalistico viene sfruttata poco efficacemente: al contrario delle produzioni come The Revenant o American Primeval, che hanno saputo valorizzare il contesto selvaggio come elemento narrativo centrale, questa serie fatica a trasmettere i pericoli insiti nel territorio incontaminato.

recitazione sotto le aspettative e assenza di chimica tra i protagonisti

performance del cast insufficiente per creare investimento emotivo

L’interpretazione degli attori lascia molto a desiderare: i personaggi risultano essere stereotipi senza profondità reale. Anche tra i protagonisti principali – Eric Bana nel ruolo dell’agente Kyle Turner e Lily Santiago nei panni dell’ex poliziotta Naya Vazquez – non si percepisce alcuna vera dinamica o empatia. La recitazione complessivamente è inferiore agli standard medi, contribuendo a rendere meno credibili le vicende narrate.

  • Eric Bana – protagonista principale come Kyle Turner
  • Lily Santiago – interprete della ex poliziotta Naya Vazquez
  • Membri secondari del cast non particolarmente memorabili

considerazioni finali sulla qualità complessiva della serie

una produzione che avrebbe potuto essere più efficace come lungometraggio

In definitiva, Untamed suffre di una trama troppo sottile per essere sviluppata su sei episodi lunghi senza perdere interesse. La sua struttura narrativa risulta ridondante ed estesa oltre misura rispetto alle potenzialità effettive della storia.

Sarebbe stato preferibile concentrare il racconto in un film più compatto ed energico: così facendo sarebbe stato possibile sfruttare meglio l’ambiente naturale unico del parco Yosemite e rafforzare l’impatto emotivo delle scene più intense.

analisi critica sulla direzione artistica e sulla coerenza stilistica della serie

Il principale limite de Untamed

– risiede nella mancanza di un’identità netta che possa attrarre lo spettatore episodio dopo episodio. La serialità appare dispersiva anche a causa dell’eccessiva presenza di personaggi secondari marginali o funzionali solo alla progressione della trama superficiale.

Nell’insieme, questa produzione Netflix risulta meno convincente rispetto ad altre serie ambientate nello stesso contesto naturale o con tematiche simili. Un esempio è Ransom Canyon, apprezzato per la sua coesione narrativa ed estetica già dai primi episodi.

Punti positivi:: alcune scene dialogiche ben scritte; colpi di scena occasionali.
Punti negativi:: ritmo lento; recitazione debole; mancanza d’identità visiva; trama dispersiva.

In conclusione, sebbene abbia avuto l’ambizione di offrire un prodotto avvincente ambientato nelle meraviglie naturali del Yosemite, Untamed non riesce ad emergere né sul piano narrativo né su quello estetico. Risulta quindi difficile consigliare questa serie come proposta valida nel panorama attuale delle produzioni streaming.

  • Eric Bana – Kyle Turner (agente del National Parks Service)
  • Lily Santiago – Naya Vazquez (ex poliziotta)

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