Twilight of the Gods: la Recensione del Trionfo di Snyder su Netflix

Contenuti dell'articolo

Il regista Zack Snyder è noto per incutere opinioni contrastanti tra gli spettatori. Le sue recenti opere hanno suscitato reazioni variegate: da una parte, la Snyder’s Cut di Justice League, che ha creato divisioni nel panorama DC, e dall’altra, i primi due capitoli di Rebel Moon, accolti negativamente dalla critica, sebbene abbiano trovato una loro audience su Netflix. Il gigante dello streaming ha deciso di continuare la collaborazione con Snyder, presentando una nuova produzione: una serie TV animata in 2D dal titolo Twilight of the Gods, ispirata alla mitologia norrena. Questo cambio di formato non ha affievolito l’approccio e lo stile distintivo del regista, che continua a evidenziare i temi a lui cari.

la storia di sigrid e i suoi compagni

La trama di Twilight of the Gods ruota attorno a Sigrid, una guerriera con origine umana e gigante, guidata da un forte desiderio di vendetta verso Thor, il Dio del Tuono, responsabile della morte della sua famiglia durante il giorno del suo matrimonio. Sigrid, soprannominata “La Sposa di Sangue”, è affiancata dal promesso sposo Leif e da un gruppo variegato di compagni provenienti dalla tradizione scandinava e da una sorta di fantasia ispirata al gioco di Dungeons & Dragons. I personaggi che accompagnano Sigrid includono:

  • Egill, il bardo
  • Andvari, il nano berserker
  • Hervor, la lottatrice
  • Áile, la Seid-Kona misteriosa
  • Ulfr, l’uomo-lupo
  • e altri

Ognuno di questi individui possiede una storia personale che illumina le scelte e le motivazioni, anche se non tutte le backstory risultano ben sviluppate. La narrazione si concentra maggiormente su Sigrid e i suoi tormenti, con un contrasto evidente nelle altre storie, come quella di Hervor, risultata emotivamente intensa, rispetto ad altre che appaiono trascurate.

tematiche e rappresentazione

Un elemento distintivo della serie sono le scene di contenuto sessuale, che si presentano con una certa audacia, superando quanto sarebbe concesso in un contesto live-action. Tali scene sembrano rievocare l’estetica di produzioni precedenti di Snyder, come nei suoi film di 300. Questo approccio porta a una rappresentazione quasi voyeuristica delle relazioni, talvolta a discapito della profondità emotiva, rendendo la sfera sessuale predominante rispetto a quella sentimentale.

In aggiunta, anche le divinità norrene non rimangono estranee a questo contesto di eccesso, rivelando la loro umanità e debolezze, con Thor e gli altri che cedono spesso ai vizi terreni.

asgard e il suo pantheon

Il ritratto degli asgardiani è uno dei punti di forza della serie, senza però stravolgere le rappresentazioni precedenti. Il Loki di Snyder si allontana poco dall’immagine nota, rivelandosi in parte un eroe tragico. Thor, accompagnato da una serie di figure mitologiche, come:

  • Baldr
  • Fafnir
  • Freya
  • Jörmungandr
  • Odino

Twilight of the Gods attinge ampiamente al folklore, ricreando una varietà di ambienti evocativi dell’iconografia scandinava. Analogamente, l’animazione riesce ad esprimere a pieno le potenzialità visive, offrendo momenti spettacolari, anche se alcune animazioni, specialmente nei combattimenti, risultano meno curate.

violenza e intrattenimento

La serie non solo gioca con il tema della sessualità, ma esplora anche quello della violenza, con scene abbondanti e spesso gratuite. L’eccesso della violenza non intacca il livello di intrattenimento, mantenendo alta l’adrenalina. Twilight of the Gods non si propone come un’opera profonda, né ha intenzione di affrontare temi complessi, piuttosto, si presenta come una produzione accattivante e immediata, completabile in poco tempo, capace di catturare l’attenzione grazie a scelte visive audaci e un ritmo incalzante.


Scopri di più da Jump the shark

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.