Squid game 3 svelata la verità su una teoria dei fan legata alla stagione 1

La serie televisiva Squid Game ha catturato l’attenzione di un vasto pubblico grazie alla sua narrazione avvincente e ai numerosi dettagli nascosti disseminati tra le stagioni. Con l’uscita della terza stagione, si sono dissipate alcune teorie dei fan che avevano alimentato aspettative e speculazioni. Questo approfondimento analizza gli aspetti principali riguardanti i giochi, i simbolismi presenti nelle scene e le dichiarazioni degli autori, offrendo una panoramica completa sulla conclusione della storia e sui messaggi impliciti trasmessi attraverso la serie.
i giochi in squid game stagione 3 e le teorie dei fan
l’evoluzione delle teorie dei fan
Nel corso delle stagioni precedenti, molte ipotesi si sono concentrate sui possibili sviluppi dei giochi e sul significato nascosto dietro alcuni dettagli. In particolare, alcune supposizioni erano basate su elementi visivi come le immagini sulle pareti del dormitorio, che sembravano indicare la presenza di giochi come le altalene o altri passatempi simili. Con il finale di stagione 3, molte di queste teorie sono state smentite o confermate in modo diverso rispetto alle aspettative.
cambio di direzione nella sequenza dei giochi
Contrariamente alle previsioni iniziali, i giochi mostrati nella stagione finale non hanno incluso attività come le altalene o il monkey bars, ma si sono concentrati su altre modalità come il gioco del nascondino, una grande corda per saltare e il cosiddetto “Sky Squid Game“. Questi cambiamenti riflettono un approccio più simbolico e meno letterale rispetto alle stagioni precedenti.
le immagini sulle pareti del dormitorio rivelano i giochi in squid game stagione 1 ma non dopo
il significato delle immagini nel primo episodio
Le pareti del dormitorio in Squid Game stagione 1 contenevano rappresentazioni artistiche di vari giochi come Red Light, Green Light; Dalgona; Tiro alla fune; Marbles; Passaggi a piedi; e ovviamente il Gioco del Calamaro. Queste illustrazioni non erano immediatamente visibili all’inizio della serie, ma emergono progressivamente man mano che gli ambienti vengono smantellati dopo le morti dei partecipanti. La presenza di tali immagini suggeriva un collegamento diretto con i giochi che i protagonisti avrebbero affrontato.
perché le immagini non hanno preannunciato i giochi in stagione 2 e 3
Nelle stagioni successive, queste rappresentazioni sono scomparse o sono state sostituite da altri simbolismi. Nel caso della stagione 2 e della conclusione in quella finale, si è notato che nelle pareti apparivano scritte in latino come “Hodie mihi, cras tibi“, traducibile con ““. Questa frase ha rafforzato l’idea che la morte fosse inevitabile per tutti i partecipanti ai giochi.
la reazione del creatore di squid game sul significato delle immagini
hwang dong-hyuk ha spiegato che le immagini sono un Easter egg
Hwang Dong-hyuk, ideatore della serie, ha chiarito che le illustrazioni sulle pareti rappresentavano semplicemente degli Easter egg destinati al pubblico. Ha sottolineato che tali elementi non avevano alcun ruolo nei meccanismi dei giochi stessi e che avrebbe evitato di ripetere schemi già utilizzati nelle stagioni precedenti. La loro funzione era esclusivamente narrativa/metaforica.
il messaggio metaforico dietro le parole su le mura del dormitorio
L’espressione latina “Hodie mihi, cras tibi” richiama il senso di mortalità condivisa tra i partecipanti: una forma poetica per ricordare che “la morte colpirà tutti”. Questa frase serve a sottolineare come la serie utilizzi simbolismi universali per veicolare temi profondi quali la fragilità umana e l’inevitabilità del destino.
perché i personaggi di squid game non hanno notato le immagini e i simbolismi?
le immagini solo per lo pubblico
Sebbene gli spettatori abbiano intuito un collegamento tra le illustrazioni ed eventuali anticipazioni sui giochi futuri, i personaggi all’interno della narrazione sembrano ignorarne completamente il significato. Hwang Dong-hyuk ha spiegato che tali elementi sono stati pensati esclusivamente come dettagli estetici rivolti al pubblico esterno alla trama principale.
l’importanza del meta narrativo e la mancanza di consapevolezza da parte dei personaggi
L’aspetto meta narrativo evidenzia come gli elementi visivi siano destinati a creare una dimensione parallela tra mondo reale ed esperienza dello spettatore. I protagonisti vivono immersi nella realtà creata dai loro oppressori senza poter percepirne tutto il significato simbolico: questa scelta rafforza l’efficacia emotiva dell’intera narrazione.
- Lee Jung-Jae – Seong Gi-hun / ‘No.456’
- Wi Ha-jun – Detective Hwang Jun-ho
- Noh Joo-Hyun – Front Man (Il Capo)
- Kang Sae-byeok – Player n°067 (nel cast)
- Anupam Tripathi – Ali Abdul (nel cast)
- Park Hae-soo – Cho Sang-woo / ‘Player N°218’
- Kim Joo-Ryung – Han Mi-nyeo (nel cast)