Serie originali netflix sottovalutate da non perdere

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Il panorama delle produzioni originali su piattaforme di streaming come Netflix si amplia continuamente, con nuovi titoli che vengono lanciati ogni mese. Nonostante questa vasta offerta, ci sono alcune serie che meritano una maggiore attenzione per la loro qualità e originalità. In questo approfondimento vengono analizzate alcune tra le produzioni meno pubblicizzate ma di grande interesse, caratterizzate da trame coinvolgenti e interpretazioni di rilievo.

merry happy whatever (2019)

Il genere sitcom ambientato nel periodo natalizio è piuttosto raro nel panorama televisivo. Sebbene The Santa Clause abbia riscosso successo su Disney+, Merry Happy Whatever non ha ricevuto molta attenzione al momento del debutto, a fine novembre 2019. Potrebbe essere stato oscurato da altre uscite dello stesso mese, come le stagioni di Atypical, The Crown o i film natalizi come Let It Snow.
Nonostante un punteggio del 33% su Rotten Tomatoes, lo spettacolo racconta la storia di Emmy Quinn (Bridgit Mendler), che torna a casa per le festività insieme al partner Matt (Brent Morin). La trama riprende molti cliché dei film di Natale: il tentativo di convincere un padre burbero, Don (Dennis Quaid), ad apprezzare il nuovo compagno della figlia.
Il tono della serie è caloroso e coinvolgente, perfetto per chi desidera immergersi in storie leggere e sentimentali durante il periodo delle feste.

no good deed (2024)

Una storia incentrata sulla coppia sposata impegnata nella vendita della propria abitazione può sembrare poco originale, ma questa è la formula vincente di No Good Deed. La serie presenta un tono unico, mescolando elementi di azione, mistero e commedia.
L’ottava puntata della prima stagione, composta da soli otto episodi ed uscita silenziosamente il 12 dicembre 2024, meriterebbe più attenzione. I personaggi sono eccentrici e le trame sorprendenti rendono lo show molto coinvolgente. Da sottolineare la presenza di Linda Cardellini nei panni dell’elegante Margo Starling, un personaggio complesso con motivazioni proprie nell’acquisto della casa dei Morgan.

spinning out (2020)

La serie drammatica dedicata allo skating sul ghiaccio è stata trasmessa all’inizio del 2020 senza ricevere l’attenzione che avrebbe meritato. La produzione affronta tematiche legate alla salute mentale attraverso la storia di Kat Baker (Kaya Scodelario), affetta da disturbo bipolare.

L’episodio otto approfondisce il tema dei farmaci e delle difficoltà legate al trattamento della malattia mentale. Lo show mette in evidenza anche i pregiudizi sociali nei confronti delle persone con problemi psicologici ed evidenzia quanto spesso siano sottovalutate le sfide quotidiane dei protagonisti.

everything sucks! (2018)

Nell’anno in cui Netflix ha lanciato grandi successi come la sesta stagione di «Orange Is the New Black» o la nuova versione di «Chilling Adventures of Sabrina», il debutto diEverything Sucks! è passato quasi inosservato. Questa serie racconta le vicende adolescenziali ambientate nella cittadina immaginaria di Boring in Oregon.

Sebbene sia composta da una sola stagione con pochi episodi, riesce a catturare lo spirito dei giovani alla scoperta del proprio io e delle relazioni amorose. È un’opportunità per rivivere i momenti intensi dell’adolescenza attraverso uno stile nostalgico e autentico.

blood & water (2020-2024)

La teen drama «Blood & Water» ha attraversato quattro stagioni senza ottenere l’attenzione che meriterebbe. La protagonista Puleng Khumalo (Ama Qamata) cerca di scoprire cosa sia successo alla sorella Fiks Bhele (Khosi Ngema), rapita quando era ancora bambina.

Dalla prima stagione del 2020 fino alla quarta del 2024, la narrazione si sviluppa rapidamente grazie a poche puntate per stagione – circa sei o sette episodi – mantenendo alta l’attenzione dello spettatore sui colpi di scena e sulle emozioni profonde delle protagoniste.

easy (2016-2019)

Nell’ambito delle serie antologiche dedicate alle storie d’amore moderne Netflix proponeEasy, creata dal regista Joe Swanberg noto per lo stile “mumblecore”. La serie esplora relazioni complicate attraverso episodi autoconclusivi interpretati da attori noti come Aubrey Plaza o Michaela Watkins.

Sebbene non abbia suscitato molte discussioni rispetto ad altri titoli simili come «Modern Love»,Easy rappresenta un esempio autentico delle dinamiche sentimentali contemporanee con toni rilassati e realisti.

partner track (2022)

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Poco pubblicizzato rispetto ad altri titoli Netflix usciti nello stesso periodo,Partner Track, trasmesso nel 2022, narra le vicende professionali e sentimentali della giovane avvocatessa Ingrid Yun (Arden Cho). Il suo sogno è diventare partner dello studio legale dove lavora mentre affronta interessanti intrecci amorosi che arricchiscono la trama.
La serie combina elementi romantici con aspetti legali offrendo uno sguardo fresco sulle sfide dell’ambiente professionale femminile nel mondo moderno.

Personalità principali presenti nella serie:
  • Arden Cho: Ingrid Yun

tales of the city (2019)

L’adattamento televisivo ispirato ai libri di Armistead Maupin ha avuto una breve vita sulla piattaforma nel giugno del 2019. Malgrado fosse passato molto tempo dalla precedente versione del lontano 2001,
questa miniserie offre uno sguardo delicato sulla comunità LGBTQ+ a San Francisco.
Le performance degli interpreti principali includono Laura Linney e Olympia Dukakis.
È una produzione che celebra amicizia, amore e accettazione sotto forma di racconto intimo e positivo sulla diversità sociale.

the chair (2021)

Nella sua breve durata,The Chair, interpretata da Sandra Oh nei panni della professoressa Ji-Yoon Kim,
ha saputo conquistare gli spettatori con un ritratto ironico ma realistico dell’università moderna.
Con soli sei episodi prodotti nel contesto accademico americano,
la serie mette sotto luce dinamiche politiche interne ed emozionali creando empatia verso i personaggi principali.
Può essere considerata una commedia intelligente capace anche di stimolare riflessioni sul mondo universitario contemporaneo.

love (2016–2018)

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Senza grandi clamori mediatici,
«Love» si distingue per il modo autentico con cui rappresenta relazioni complesse tra giovani adulti.
Interpretata da Paul Rust e Gillian Jacobs,
la serialità si concentra sulle difficoltà quotidiane nell’approccio amoroso,
offrendo uno spaccato sincero sull’imprevedibilità delle relazioni moderne.
Con sole tre stagioni brevi
è ideale per chi desidera storie romantiche realistiche senza troppe semplificazioni.

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