Perché hopper chiama eleven jane in stranger things stagione 5 episodio 4

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Nel contesto della sesta stagione di Stranger Things, alcuni dettagli emergono come elementi chiave per comprendere meglio i personaggi e le trame nascoste. In particolar modo, il richiamo al nome autentico di Eleven rappresenta un nodo narrativo di grande rilevanza, che si collega agli eventi delle stagioni precedenti e a significativi dettagli del passato dei protagonisti.

il vero nome di eleven: jane ives

Durante un momento cruciale della stagione 5, episodio 4, intitolato “Sorcerer”, Hopper si rivolge a Eleven chiamandola “Jane”. Questo gesto ha un valore simbolico e pratico, che si collega con scoperte fatte nelle puntate della seconda stagione. La scena si svolge appena prima che Will affronti Vecna, e la chiamata di Hopper rappresenta un importante indizio sulla storia personale di Eleven.
Nel passato, Eleven aveva scoperto che il suo nome originale era Jane Ives. Si trattava di un dettaglio rivelato per la prima volta nelle prime stagioni, quando la ragazza, concepita come risultato di esperimenti militari, tentava di scoprire le sue origini e la connessione con la madre, Terry Ives, traumatizzata e incapace di riconoscerla durante un incontro nel corso della serie.
La scena all’interno del laboratorio, in cui Hopper si sacrificava e Eleven tentava di contrastare i militari, contiene già i primi segnali di questa identità. La scelta di Hopper di chiamarla “Jane” rappresenta un legame profondo tra i due, oltre a un messaggio velato sulla sua vera provenienza e sulla sua storia di famiglia.

il rapporto tra Hopper e il nome reale: simbolo di un legame profondo

La decisione di Hopper di usare il nome “Jane” dimostra la conoscenza della vera identità di Eleven, sottolineando il rapporto di protezione e affetto che si è sviluppato tra i due. La scelta assume un significato ancora più forte nel momento in cui Hopper si stacca dall’identità di “grande eroe” e si rivela, invece, un custode della verità sulla nascita e le origini della ragazza.
Questo momento mostra come Hopper abbia sempre considerato Eleven come una figlia, riconoscendo in lei le radici di un passato complesso e doloroso. La parola “Jane” non è soltanto un nome, ma un simbolo della sua identità vera e della sua storia di vita, che il personaggio principale porta con sé e che si manifesta nel finale di stagione sotto forma di un’importante anticipazione del ritorno di Kali.

l’eredità della stagione 2: la connessione con il presente

Già nella seconda stagione, Eleven aveva scoperto di essere il risultato di un progetto segreto condotto dal governo, con la sua nascita collegata alla madre, Terry Ives, e ai medesimi esperimenti che l’avevano modificata geneticamente. La sua fuga dal laboratorio e l’incontro con Kali, conosciuta come “Kali” o “Number 8”, rappresentarono momenti di svolta fondamentali.
La scena in cui Hopper si rivolge a lei chiamandola “Jane” si inserisce in questo contesto, ricordando al pubblico il legame tra il passato e il presente. La scelta di usare il nome originale è una chiave di lettura che anticipa il ritorno di Kali, rivelato in questa stagione come “La Sorella Perduta”, e sottolinea come gli eventi di season 2 abbiano ancora un peso cruciale nel finale di serie.

una rivelazione che rafforza il percorso narrativo

La richiamata al nome “Jane” rappresenta un importante elemento di continuità e di profondità emotiva, che lega il passato alla conclusione della serie. Questa scelta narrativa offre una chiave interpretativa sulla vera identità di Eleven, sottolineando il suo percorso di crescita e di scoperta, con un’attenzione particolare al legame tra i personaggi principali.
La scena riproposta in questa stagione conferma come Stranger Things abbia sempre avuto in mente il concetto di identità e di origini, e come queste siano fondamentali per comprendere le azioni e le motivazioni di ogni protagonista.

personaggi e protagonisti presenti nella serie:

  • Eleven (Millie Bobby Brown)
  • Jim Hopper (David Harbour)
  • Kali / La Sorella Perduta (Linnea Berthelsen)
  • Terry Ives (Susannah Cooksey)
  • Joyce Byers (Winona Ryder)

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