Recensione di in the lost lands: il film del 2025 che rimpiango di aver visto

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Il film In the Lost Lands si presenta fin dall’inizio con un’atmosfera poco promettente, creando aspettative che influenzano l’intera visione. L’apertura, caratterizzata dalla presenza di Dave Bautista, suggerisce una storia che non offrirà finali felici e questo genera immediatamente apprensione. La prima scena, ricca di dialoghi espositivi mal strutturati, contribuisce a consolidare questa sensazione negativa.

in the lost lands ha troppo trama per il suo bene

anche un riassunto sarà affannoso

Riassumere la trama di In the Lost Lands risulta complicato poiché richiede una notevole introduzione per funzionare. Ambientato in un mondo devastato dalla guerra, rimasto ridotto a una sola città simile a Mad Max, la civiltà umana è sottoposta a condizioni estreme. La figura dell’Overlord (Jacek Dzisiewicz) è debole e si delinea una lotta per il potere tra la regina Melange (Amara Okereke) e il Patriarca Johan (Fraser James). In questo contesto si inserisce Gray Alys (Milla Jovovich), una strega capace di esaudire desideri problematici. Il film inizia con l’esecuzione tentata della strega, dando vita a una narrazione già carica di elementi.

  • Overlord: Jacek Dzisiewicz
  • Regina Melange: Amara Okereke
  • Patriarca Johan: Fraser James
  • Gray Alys: Milla Jovovich

Dopo aver evitato l’impiccagione, la regina diventa cliente della strega chiedendo la capacità di trasformarsi in lupo. Per realizzare questo desiderio, Alys deve avventurarsi oltre i confini della città e ingaggiare Boyce (Bautista), un cacciatore esperto.

i problemi di in the lost lands non finiscono con lo script

a parte dave bautista, questo film è un fallimento generale

Sebbene lo script rappresenti le fondamenta marce del film, nessun elemento può essere additato come unico colpevole per il suo vuoto narrativo. La direzione visiva di Paul W.S. Anderson, caratterizzata da un ritmo frenetico, rende In the Lost Lands un flusso continuo di eventi che raramente riescono a coinvolgere realmente lo spettatore. Anche se Bautista riesce ad emergere nei momenti più umani del suo personaggio, gli altri attori faticano a dare sostanza ai loro ruoli.

Milla Jovovich, nel ruolo cruciale di Gray Alys, offre una performance confusa che non permette al pubblico di identificarsi con lei. Questo porta alla mancanza di coerenza emotiva all’interno della storia.

  • Bautista come Boyce – Eccelle nei momenti emotivi.
  • Milla Jovovich come Gray Alys – Performance incoerente.
  • Aspetti visivi – Palette poco coinvolgente.
  • Narrazione – Troppo affollata e disordinata.
  • Evoluzione dei personaggi – Scarso sviluppo e profondità.

L’assenza di coerenza nella trama culmina in rivelazioni finali insensate che evidenziano ulteriormente la necessità di sviluppare i personaggi in modo adeguato. Un finale così deludente lascia solo una raccomandazione: sconsigliare vivamente questa esperienza cinematografica.

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