Il Retroscena Sorprendente di Romy: Perché il Personaggio di Nicole Kidman È Più Complesso di Quanto Sembra
Babygirl, un thriller psicologico ricco di stile e profondità, diretto da Halina Reijn, affronta le complesse dinamiche tra kink e potere. Il film presenta un’interpretazione avvincente di Nicole Kidman nel ruolo di Romy, una protagonista con un passato inquietante che emerge con casualità. La sua affermazione di essere stata “nata in una setta” non viene pienamente esplorata, rimanendo un elemento che provoca riflessioni sulla sua psiche e sulle sue profonde inclinazioni.
Il legame di Romy con culti e comuni in Babygirl
Romy condivide il suo passato con Esme
All’interno della narrazione, il film include sequenze di terapia e flashback del passato di Romy, presentando un approccio ambiguo e un senso costante di inquietudine. Si avverte una certa attesa per una scoperta più profonda del suo passato, che però rimane superficiale. Nonostante le aspettative, i ricordi evocati durante le sedute di terapia non vengono sviluppati in modo significativo, rappresentando così un’opportunità mancata per comprendere meglio il personaggio di Romy e le pressioni sociali che ne plasmano l’identità.
L’opportunità non sfruttata della connessione di Romy con la setta
Un dettaglio intrigante lasciato in sospeso
Il riferimento alla storia cultuale di Romy viene relegato a un dettaglio secondario, non approfondito ma presente in alcune dinamiche di potere nel film. La narrazione, pur non offrendo risposte chiare al pubblico, suscita dibattiti sul suo significato. Si osserva come la protagonista venga raramente chiamata per nome, tranne che in circostanze professionali e conversazioni mirate.
Motivi per cui Babygirl evita di approfondire il passato di Romy
Evitare una narrazione stanca sul kink
Un aspetto comprensibile della decisione narrativa di limitare il passato di Romy consiste nel non perdersi in una steriotipata spiegazione psicologica delle sue inclinazioni. La storia evita di dipingere il kink come il frutto di traumi infantili, permettendo al personaggio di affrontare le proprie fantasie senza considerarsi “rotta”. Questa scelta narrativa evidenzia la difficoltà di Romy nell’accettare le sue inclinazioni in un contesto in cui quest’ultime sono costantemente sottovalutate e derise.
Il film rimane, dunque, un’opera complessa che esplora la ricerca di Romy verso la propria identità in un mondo che non sempre accetta le sue scelte e aspirazioni.