Horror movie vile: la scomunica di taylor sheridan e il suo debutto controverso

Contenuti dell'articolo

La carriera di Taylor Sheridan è caratterizzata da un’evoluzione sorprendente, passando dall’essere un attore di secondo piano a uno dei registi e sceneggiatori più apprezzati del panorama cinematografico contemporaneo. Nonostante la sua fama sia principalmente associata al genere western e alle produzioni televisive di successo, il suo primo tentativo alla regia nel cinema di genere horror rappresenta un’eccezione che merita attenzione. In questo approfondimento si analizzerà il suo coinvolgimento nel film Vile, le motivazioni della sua auto-dichiarata disapprovazione e come questa esperienza si inserisca nel suo percorso professionale.

disconoscimento ufficiale della regia su Vile

il ruolo di Sheridan nel film horror del 2011

Nel 2011 Taylor Sheridan ha esordito come regista con il film Vile, appartenente al filone dell’horror estremo che ha visto esplodere la popolarità di titoli come Saw e Hostel. La pellicola narra la storia di un gruppo di amici rapiti e costretti a riempire una provetta collegata ai loro crani con un fluido prodotto solo durante intense sofferenze. Sebbene non sia considerato tra i peggiori esempi del genere, Vile si distingue per l’atmosfera disturbante e per una trama molto cruenta, lontana dallo stile tipico delle opere più mature di Sheridan.

il motivo del rifiuto del credito ufficiale

Sheridan ha dichiarato in un’intervista su Rotten Tomatoes di aver rifiutato pubblicamente il riconoscimento come regista del film. Il motivo risiede nel fatto che considerava Vile come un progetto realizzato quasi esclusivamente come favore a un amico, Eric Jay Beck, produttore e co-sceneggiatore. Sheridan aveva collaborato in qualità di “regista ombra”, aiutando a portare a termine una produzione low-budget senza contribuire alla scrittura o alla fase post-produzione. Per questa ragione, ha preferito distanziarsi dal titolo, definendolo un “brutto film horror” privo delle sue caratteristiche distintive.

il ruolo effettivo di Sheridan nella produzione di Vile

sheridan come figura di supporto

Sheridan ha affermato che ha mantenuto “la nave sulla rotta” durante le riprese, lasciando poi agli altri membri del team il compito di montaggio e post-produzione. La sua partecipazione è stata principalmente quella di fornire assistenza tecnica e supporto creativo limitato, senza esercitare il controllo sulle scelte narrative o stilistiche.

l’apprendimento dalla esperienza horror

Sebbene Vile sia stato un’esperienza formativa sotto il profilo tecnico, Sheridan non lo considera parte integrante della sua filmografia artistica. Anzi, egli stesso sottolinea che la produzione gli ha fornito alcune lezioni utili per migliorare nelle successive opere più personali.

Wind River: riconosciuto come vero debutto alla regia

dalla disconoscenza a una nuova interpretazione della carriera direzionale

Dopo aver rifiutato ogni legame ufficiale con Vile , Sheridan indica invece Wind River (2017) quale suo autentico debutto dietro la macchina da presa. Il film affronta tematiche profonde legate ai traumi delle comunità indigene ed evidenzia le caratteristiche stilistiche proprie dello sceneggiatore: personaggi complessi immersi in ambientazioni dure ma realistiche.

I tratti distintivi de Wind River

  • Tema centrale: violenza e trauma nelle comunità native americane;
  • Toni: realistici e intensi;
  • Azione: sequenze energiche ma funzionali alla narrazione;
  • Messa in scena: forte attenzione ai dettagli ambientali e psicologici.

le differenze tra Vile e le altre opere dello sceneggiatore/regista


L’operaVile – pur rappresentando l’unico esempio diretto della prima fase della carriera cinematografica di Sheridan – si discosta radicalmente dallo stile adottato nelle sue produzioni più notecomeYellowstone,Wind River o Hell or High Water . Questi ultimi sono caratterizzati da tematiche profonde legate alle tensioni sociali, familiari e morali all’interno degli Stati Uniti occidentali.

  • Sheridan come autore: scrittore principale delle sceneggiature;
  • Cura estetica:: grande attenzione ai dettagli narrativi ed estetici nei suoi lavori successivi;
  • Tema ricorrente: strong > lotta personale contro ingiustizie sociali;
  • Stile visivo: strong > realistico con forte impronta emotiva.

Diversamente daVile , i lavori successivi riflettono pienamente le capacità narrative dello sceneggiatore-regista, consolidando la sua posizione tra i principali autori contemporanei del genere western moderno.

Rispondi