Sopravvissuti al Terremoto più Mortale del Giappone Raccontano di Aver Visto “Fantasmi dello Tsunami
L’11 marzo 2011, il Giappone è stato colpito da una delle più devastanti catastrofi naturali della sua storia: un terremoto di magnitudo 9 ha scatenato un tsunami di proporzioni gigantesche, uccidendo quasi 20.000 persone e distruggendo intere città nella regione del Tohoku, nel nord-est del paese. Le onde, alte quanto edifici di tre piani, hanno lasciato dietro di sé una scia di distruzione, trascinando via migliaia di abitazioni e le vite di coloro che vi risiedevano. A peggiorare ulteriormente la situazione ci ha pensato il disastro nucleare della centrale di Fukushima Daiichi, il cui meltdown ha causato la seconda peggiore crisi nucleare della storia dopo Chernobyl.
esperienze soprannaturali post-tsunami
Nel periodo successivo a questi tragici eventi, molti sopravvissuti hanno iniziato a riportare avvistamenti di ciò che credevano essere gli spiriti delle vittime. A Ishinomaki, città situata a circa 150 km a nord della centrale di Fukushima e una delle più colpite dallo tsunami, circa 6.000 persone hanno perso la vita. Tra i residenti e i tassisti della città, si diffusero storie di passeggeri fantasma che salivano a bordo dei taxi per poi svanire nel nulla, lasciando dietro di sé solo interrogativi e registrazioni fisiche delle corse, come testimoniato da Kiyoshi Kanebishi, professore di sociologia presso l’Università Tohoku Gakuin, che ha studiato questi fenomeni. Molti tassisti, avendo perso familiari nell’evento, hanno espresso il desiderio di accogliere nuovamente queste presenze, interpretate come un modo per convivere con il trauma e il dolore.
documentario rivelatore
Il fenomeno ha guadagnato ulteriore attenzione grazie alla serie documentaristica di Netflix “Unsolved Mysteries”, che nello specifico episodio “Tsunami Spirits”, ha raccolto testimonianze di chi, a Ishinomaki, ha vissuto esperienze inquietanti. Shûji Okuno, giornalista che ha parlato con molti dei superstiti, ha condiviso storie di persone ancora alla ricerca di un messaggio dai loro cari perduti, come la madre che ha sentito rispondere un giocattolo del figlio scomparso o la donna che da bambina vedeva gli spiriti e che durante una camminata si è sentita avvicinare da un gruppo di uomini morti nello tsunami, incapaci di realizzare la loro stessa morte.
Queste esperienze commoventi e inquietanti riflettono il modo in cui la comunità di Ishinomaki e della regione del Tohoku hanno cercato di trovare un senso e una forma di accettazione di un dolore immenso, attraverso le storie di spiriti e presenze che ancora vagano nel luogo che una volta chiamavano casa.