Migliori remake di film western che competono con gli originali
Le reinterpretazioni cinematografiche di classici del West continuano a suscitare grande interesse, dimostrando che un remake può superare anche l’originale, regalando nuove sfumature e ambientazioni. Questo fenomeno evidenzia come le rielaborazioni possano offrire spunti originali, spesso apportando innovazioni sufficienti a far emergere il film rispetto alla sua versione precedente. Di seguito, un’analisi approfondita di alcuni dei remake western più celebri, con particolare attenzione alle peculiarità, agli interpreti e alle differenze rispetto alle opere da cui sono stati tratti.
stagecoach (1966)
Il film originale Stagecoach, diretto da John Ford nel 1939, rappresenta un capolavoro della Hollywood d’oro, con John Wayne nel suo primo ruolo importante. Pur presentando alcune criticità, soprattutto nella rappresentazione dei nativi americani, l’opera si mantiene comunque attuale.
Il remake del 1966, poco considerato all’epoca, si distingue come un’ottima pellicola autonoma. La pellicola conta un cast eclettico che include Bing Crosby, Ann-Margret, Van Heflin, Red Buttons e Slim Pickens, tutti interpreti di personaggi coinvolti nel viaggio sulla diligenza. Questo adattamento si rivela molto divertente e ben dosato in termini di azione e complessità narrativa. L’interesse per questa versione si è riacceso anche grazie a critici come Quentin Tarantino, che ha elogiato il remake dicendo che si pone «fiero al fianco dell’originale di John Ford». Alcuni esperti sostengono che in alcuni aspetti, soprattutto nelle sequenze d’azione, il remake abbia persino superato l’opera originale.
the magnificent seven (1960)
Il film The Magnificent Seven, diretto da John Sturges, rappresenta uno dei più apprezzati western d’azione di sempre, uscito nel 1960. La pellicola si ispira al capolavoro giapponese Seven Samurai di Akira Kurosawa, condividendo il tema di un gruppo di uomini incaricati di proteggere un villaggio minacciato dai banditi.
Il riadattamento in chiave occidentale trasferisce i samurai in cowboy e banda criminale, rendendo il film perfettamente contestualizzato nel genere western. Il cast comprende Yul Brynner, Eli Wallach, Charles Bronson e Steve McQueen. Questa versione ha ricevuto consensi di pubblico e critica, restando un cult senza tempo. Nel 2016, è stato prodotto un remake con attori come Denzel Washington, Ethan Hawke e Chris Pratt, confermando il valore intramontabile della narrazione originale. L’edizione del 1960 è considerata ancora oggi la più fedele e significativa.
the alamo (2004)
Il film The Alamo del 1960, diretto e interpretato da John Wayne, racconta la battaglia storica della missione di Alamo con una narrazione molto idealizzata. La versione del 2004, diretta da John Lee Hancock, presenta un approccio più fedele ai eventi storici, con un cast comprendente Billy Bob Thornton, Dennis Quaid e Jason Patric. Mentre la versione di Wayne rappresentava l’epicità e l’eroismo, quella del 2004 si concentra sulla ricchezza dei dettagli storici e sul realismo.
Nonostante il successo del film di Wayne, la versione più moderna è considerata più accurata, anche se non ha riscosso grande successo commerciale, finendo in dimenticatoio. Prodotta con meno esiti commerciali, questa reinterpretazione si distingue per l’autenticità storica e il valore narrativo.
the beguiled (2017)
The Beguiled del 2017, diretto da Sofia Coppola, si distingue come una raffinata produzione western che narra di tre donne di un’accademia femminile in Virginia, che ospitano un soldato Union ferito durante la Guerra Civile Americana. Nel cast figurano Nicole Kidman, Kirsten Dunst ed Elle Fanning, mentre Colin Farrell interpreta il soldato. Il film introduce un’atmosfera di tensione e mistero, evidenziando i conflitti tra i personaggi.
La direttrice Coppola ha fatto conquista nel panorama cinematografico, diventando solo la seconda donna a ricevere il premio come miglior regista al Festival di Cannes. Queste versioni successive si rifanno a un film del 1971 diretto da Don Siegel, con Clint Eastwood protagonista, e tratto da un romanzo di Thomas P. Cullinan. Tra i punti di forza del film del 2017 vi sono la raffinatezza stilistica e la narrazione intensa, apprezzate anche dalla critica e dal pubblico, con risultati commerciali positivi.
maverick (1994)
Maverick del 1994 si distingue come un remake di un celebre serial televisivo dei primi anni ’50, con James Garner nei panni di Bret Maverick. La pellicola vede Mel Gibson interpretare il protagonista, mentre Jodie Foster impersona una truffatrice di nome Annabelle Bransford. La storia segue i viaggi di Maverick e la loro gara per ottenere un premio di 250.000 dollari, tra inganni e intrighi, con un forte mix di azione e comicità.
Diretto da Richard Donner, noto per opere come Superman e I Goonies, il film ha ottenuto apprezzamenti sia di pubblico sia di critica, grazie alla capacità di mescolare elementi comici e di suspense. La pellicola ha rinnovato il personaggio e il format del telefilm, dimostrando come un remake può rispettare e valorizzare l’originale, portando una storia classica nel contesto moderno.
ned kelly (2003)
Il film Ned Kelly del 2003 è una biografia che narra le vicende dell’omonimo fuorilegge australiano, interpretato da Heath Ledger. La narrazione mette in evidenza le origini tragiche e il percorso criminale di Kelly, con Orlando Bloom nel ruolo di Joe Byrne. La pellicola ha riscosso abbastanza successo, con 12 nomination ai premi AACTA, dimostrando il forte interesse per le storie di outlaw australiani.
Seppur non priva di critiche, questa versione si distingue per la capacità di rinnovare la figura di Ned Kelly, distinguendosi da un’altra pellicola del 1970 con Mick Jagger. La produzione rappresenta una rilettura moderna della vita del bandito, che mantiene interesse anche a distanza di anni.
3:10 to Yuma (2007)
Il classico 3:10 To Yuma del 1957, con Glenn Ford come protagonista, narra del rapimento di un fuorilegge e della sua consegna alle autorità nel mare di minacce e tradimenti. La versione del 2007, diretta da James Mangold, ha re-interpretato la storia con Russell Crowe e Christian Bale come antagonista e protagonista, rispettivamente. La pellicola si distingue per un finale più crudo e spettacolare, riuscendo a donare nuova adrenalina all’opera originale. Questo remake dimostra come una rivisitazione ben orchestrata possa elevare e arricchire i contenuti di un classico, ottenendo un riscontro positivo di pubblico e critica.
true grit (2010)
Il film True Grit del 1969, vincitore di un premio Oscar con John Wayne, narra le avventure di un pistolero incaricato di trovare il responsabile della morte di una ragazza. La versione del 2010, diretta dai fratelli Coen, si distingue in modo marcato, con Jeff Bridges nel ruolo di Rooster Cogburn e la giovane Hailee Steinfeld come Mattie Ross. La nuova interpretazione ha ottenuto numerose nominations, tra cui quella per il miglior film agli Oscar, finendo anche per superare l’originale in alcuni aspetti tecnici e narrativi, confermando come un remake ben fatto possa rimanere nella memoria collettiva.
a fistful of dollars (1964)
Considerato uno dei migliori spaghetti western, A Fistful of Dollars segna il debut cinematografico di Clint Eastwood come iconico “Uomo senza nome”. Diretto da Sergio Leone, il film dà inizio alla celebre trilogia Dollars e rivela la personalità unica di Eastwood nel genere. Il remake si basa sul film giapponese Yojimbo di Kurosawa, mantenendo il nucleo della storia di un outsider che interviene in lotte tra fazioni rivali.
Dal punto di vista legale, Kurosawa ebbe problemi con le somiglianze tra le opere. Nonostante ciò, A Fistful of Dollars si afferma come un perfetto esempio di come un remake, adeguatamente modificato, possa diventare una pietra miliare del Western, forse anche più influente dell’originale.