Breaking bad: come un reboot sarebbe stato fantastico con questi 4 cambiamenti

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Il panorama delle produzioni collegate a Breaking Bad si distingue per la qualità e l’impatto culturale, con alcuni spin-off che hanno riscosso grande successo e altri che sono passati inosservati. Dopo il consolidamento di Better Call Saul, considerato uno dei migliori prequel mai realizzati nel panorama televisivo, e del film El Camino, la produzione di nuovi contenuti ha suscitato aspettative elevate. Non tutti i progetti successivi sono riusciti a mantenere gli standard qualitativi o a ottenere il riconoscimento desiderato. In questo contesto, si analizza un tentativo di espansione meno riuscito, focalizzandosi sulle ragioni del suo insuccesso e sulle caratteristiche che avrebbero potuto renderlo più convincente.

lo spin-off di breaking bad passato sotto le righe

slippin’ jimmy: una versione animata del protagonista fallimentare

Nel 2022 è stato prodotto Better Call Saul Presents: Slippin’ Jimmy, un mini-serie animata composta da soli otto episodi. Presentato come prequel della serie Better Call Saul, avrebbe dovuto esplorare le origini di Jimmy McGill, interpretato da Bob Odenkirk. La mancanza dell’attore originale nel progetto ha rappresentato un primo elemento di criticità, dato che Sean Giombrone ha preso il suo posto senza riuscire a catturare appieno l’essenza del personaggio.

qualità visiva e stile animato inadeguati

Le produzioni animate dedicate all’universo di Breaking Bad si sarebbero dovute distinguere per una qualità estetica elevata, in linea con le immagini cinematografiche delle serie live-action. Purtroppo, la grafica di Slippin’ Jimmy ricorda più i cartoni indipendenti degli anni 2000 piuttosto che un prodotto supportato da uno studio come AMC. Lo stile visivo si ispira a show moderni come Big Mouth, ma senza riuscire a raggiungere nemmeno quei livelli di semplicità ed efficacia.

scrittura povera e momenti comici assenti

I dialoghi e le battute risultano spesso poco ispirate o prive di mordente, lasciando emergere una sensazione di vuoto narrativo anche considerando la brevità degli episodi. La comicità prevista come elemento distintivo manca completamente, rendendo difficile identificare momenti memorabili o divertenti all’interno della mini-serie.

il ruolo fondamentale di bob odenkirk in better call saul

la preferenza dell’attore per il proprio personaggio

Bobb Odenkirk ha interpretato Jimmy McGill/Saul Goodman sin dalle prime stagioni sia in Breaking Bad che in Better Call Saul. La sua presenza sul set non si limitava alla recitazione; Odenkirk ha anche contribuito come produttore esecutivo, portando una conoscenza approfondita del personaggio e del mondo narrativo. La sua assenza nel progetto animato si è fatta sentire fortemente, compromettendo la coerenza stilistica e narrativa dell’intera iniziativa.

l’influenza di odenkirk nella creazione della serie

L’esperienza accumulata da Odenkirk nelle serie precedenti ha permesso alla narrazione di essere autentica ed efficace. La sua capacità interpretativa e il suo ruolo dietro le quinte hanno contribuito al successo dei progetti principali; per questa ragione, la mancanza della sua partecipazione nel mini-spin-off animato rappresenta uno dei motivi principali del fallimento commerciale e qualitativo.

personaggi e ospiti coinvolti in slippin’ jimmy

  • Sia nominativi non presenti:

scrittura ed humor: aspetti critici dello spin-off mancato miglioramento

pochissimi momenti divertenti e sceneggiature deboli

Slippin’ Jimmy non riesce ad essere né un’analisi approfondita degli anni formativi del protagonista né una commedia efficace. I copioni sono privi di mordente e spesso risultano sconnessi rispetto alle poche battute umoristiche inserite. L’estetica dell’animazione rafforza questa sensazione negativa, contribuendo a creare un prodotto poco coinvolgente anche dal punto di vista narrativo.

L’episodio con il punteggio più alto su IMDb ottiene appena 5.0/10, evidenziando quanto siano scarsi i risultati complessivi.

gli autori coinvolti avevano già esperienza significativa con better call saul

Ariel Levine e Kathleen Williams-Foshee avevano già collaborato attivamente alla scrittura delle stagioni di Better Call Saul, ma il passaggio dal dramma alla commedia sembra aver influito negativamente sulla qualità finale del prodotto animato.

un progetto promozionale inutile?

una trovata pubblicitaria fine a sé stessa?

L’animated show è sembrato più un espediente marketing per spingere l’ultima stagione di Better Call Saul. Considerando quanto fosse già affermata la serie principale, questa operazione si rivela superflua e poco giustificabile dal punto di vista narrativo o artistico.


Sebbene l’universo narrativo creato da Vince Gilligan abbia dimostrato grande capacità attrattiva attraverso produzioni eccellenti come Breaking Bad e Better Call Saul, il tentativo meno riuscito rappresenta comunque un esempio delle difficoltà nell’espandere troppo senza mantenere gli stessi standard qualitativi.
La mancanza dell’attore principale e una direzione artistica discutibile hanno compromesso profondamente questo spin-off animato, lasciando spazio solo a considerazioni negative sulla strategia adottata.

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