Netflix lancia un blockbuster da 320 milioni di dollari: il film più brutto dell’anno

Il film “The Electric State”, prodotto da Netflix, rappresenta la pellicola originale più costosa mai realizzata dalla piattaforma, con un budget stimato di 320 milioni di dollari. Nonostante le elevate aspettative, ha già ricevuto critiche negative, venendo etichettato come uno dei peggiori film dell’anno.
Dettagli sulla produzione
Diretto dai noti Joe e Anthony Russo, il film ha richiesto oltre sette anni di lavoro per essere completato. L’opera si basa su una storia retro-futuristica ambientata negli anni ’90 e segue le avventure di due protagonisti: Michelle, interpretata da Millie Bobby Brown, e Keats, un vagabondo interpretato da Chris Pratt.
Trama del film
Michelle è un’adolescente orfana che intraprende una missione per ritrovare il suo fratellino scomparso in una zona pericolosa dopo una guerra tra robot. Il film esplora tematiche di collaborazione tra umani e macchine nel contesto di una società disturbata.
Premiere e accoglienza
10%, successivamente salito al 18% dopo ulteriori recensioni.
Critiche ricevute
Diverse testate hanno espresso opinioni negative sul film. Secondo Variety, viene descritto come un “veicolo insipido per Millie Bobby Brown”, mentre The Guardian critica la mancanza di originalità nel progetto. Anche Empire riconosce che il film perde parte della profondità dell’opera originale ma lo definisce comunque “guardabile”.
Personaggi e cast principale
- Millie Bobby Brown – Michelle
- Chris Pratt – Keats
- I membri del cast secondario non specificati nella fonte.
Reazioni del pubblico
Dopo la premiere, gli spettatori hanno condiviso opinioni miste sui social media riguardo al film. Alcuni lo considerano un’avventura familiare divertente, mentre altri mettono in evidenza le sue carenze narrativi ed emotive.
- @TomCJL: Descrive il film come non perfetto ma comunque piacevole.
- @Ramasscreen: Sottolinea l’assenza di impatto emotivo pur apprezzando alcuni aspetti visivi.
- @joeyjoe: Riconosce l’interesse visivo ma lamenta la mancanza di anima nel racconto.