Netflix investe in stato elettrico: produzione costosa e reazioni contrastanti

La nuova pellicola Lo stato elettrico, diretta dai noti fratelli Russo, ha suscitato reazioni contrastanti dopo la sua uscita su Netflix. Inizialmente attesa come un capolavoro del genere fantascientifico, la produzione ha rivelato alcuni aspetti deludenti, sia per quanto riguarda la trama che le performance degli attori. L’unione di un’estetica futuristica con un universo surreale ha lasciato gli spettatori confusi e ha messo in discussione le scelte artistiche dei registi, soprattutto alla luce del loro successo nell’ambito Marvel.
trama promettente ma poco convincente
Lo stato elettrico è ambientato in una versione alternativa degli anni ’90, dove gli esseri umani sono coinvolti in un conflitto contro robot creati per assisterli. La storia segue Michelle, una giovane donna in cerca di suo fratello, e affronta temi legati alla libertà e all’identità. Il peso della narrazione e l’approccio serio dei fratelli Russo riducono il potenziale umoristico e fantasioso che ci si aspettava da questo concept.
personaggi in cerca di significato
Il ruolo principale di Michelle è interpretato da Millie Bobby Brown, che tenta di dare vita a un personaggio immerso in una trama assurda. Nonostante i suoi sforzi, l’interpretazione risulta spesso poco incisiva rispetto al tono generale del film, creando imbarazzo tra il pubblico. Accanto a lei c’è Chris Pratt, nel ruolo di un ex soldato diventato contrabbandiere; anche i tentativi di leggerezza da parte dei personaggi non riescono a compensare la mancanza di dinamismo narrativo.
estetica ambiziosa ma inefficace
Il design visivo di Lo stato elettrico, sebbene costoso, non soddisfa le aspettative generali. Gli effetti speciali mancano di originalità e creatività, rendendo le sequenze d’azione piuttosto monotone. I fratelli Russo, noti per la loro abilità nel mescolare azione e umorismo nell’universo Marvel, sembrano aver perso questa leggerezza, optando per toni più cupi che non si adattano all’estetica proposta.
un budget astronomico con risultati insoddisfacenti
Con un costo produttivo stimato intorno ai 320 milioni di dollari, Lo stato elettrico è uno dei film più costosi mai realizzati. Questa cifra elevata solleva interrogativi sulla gestione delle risorse e sulla visione creativa dei registi. Le critiche evidenziano come sia stata privilegiata una spesa colossale a discapito di una scrittura solida e di una messa in scena ispirata.
A conclusione della visione, Lo stato elettrico rappresenta una deviazione significativa per i fratelli Russo; il loro lavoro appare ora diviso tra ambizioni cinematografiche elevate e risultati finali che generano più domande che risposte. I film precedenti realizzati da questi registi hanno brillato grazie al loro umorismo e inventiva—elementi che sembrano essere stati trascurati in questa ultima produzione.
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