Il piano originale del villain di better call saul rende l’episodio più straziante della serie

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analisi dei personaggi e delle evoluzioni di Better Call Saul

La serie Better Call Saul si distingue per la complessità dei suoi personaggi e le dinamiche narrative che ne derivano. Alcuni protagonisti, inizialmente concepiti come possibili antagonisti, hanno visto il loro ruolo evolversi in modo sorprendente, contribuendo a rendere la narrazione più ricca e coinvolgente. Questa analisi approfondisce le figure chiave della serie, con particolare attenzione alle intenzioni originali degli autori e ai cambiamenti avvenuti nel corso della trama.

il ruolo di Howard Hamlin: da villain previsto a personaggio complesso

le intenzioni iniziali di Vince Gilligan

In origine, Howard Hamlin (Patrick Fabian) era stato concepito come un antagonista diretto di Jimmy McGill (Bob Odenkirk). Secondo Vince Gilligan, gli autori immaginavano Howard come un vero e proprio villain, mentre Chuck McGill avrebbe ricoperto il ruolo di figura più ambigua e supportiva nei confronti del protagonista.

Nell’ideazione originale, Howard sarebbe dovuto essere il simbolo dell’avvocatura spietata e senza scrupoli, contrastando con l’immagine più umana e fragile di Chuck. Questa impostazione ha subito un’evoluzione man mano che gli attori hanno interpretato i ruoli, portando a una rappresentazione molto più sfumata dei personaggi.

L’evoluzione del rapporto tra Howard e Jimmy

Col progredire della narrazione, si è evidenziato che Howard non era affatto un cattivo. Al contrario, mostrava una genuina simpatia verso Jimmy e sembrava interessato al suo successo professionale. È Chuck ad alimentare un sentimento di ostilità nei confronti di Howard, rivelando così una dinamica più complessa rispetto all’idea iniziale.

I cambiamenti nella caratterizzazione sono stati frutto dell’osservazione delle interpretazioni degli attori e delle scelte narrative degli autori. Questo ha reso Howard una figura molto più umana e meno stereotipata rispetto alla sua prima progettazione.

la tragica fine di howard hamlin: tra crudeltà narrativa e impatto emotivo

la scena finale in “Plan and Execution”

“Plan and Execution”, uno dei momenti culminanti della sesta stagione, rappresenta uno degli episodi più intensi ed emotivamente devastanti dell’intera saga. La morte di Howard Hamlin si configura come uno degli episodi più crudeli del franchise.

perché la morte di howard è così significativa

Dopo aver attraversato momenti difficili ed essersi trovato al minimo delle sue possibilità, Howard affronta Jimmy e Kim sotto l’effetto dell’alcol. In quella conversazione drammatica rivela tutta la sua sincerità: nonostante tutto ciò che ha subito, non desidera vendetta né rivalsa.

Howard vuole solo riprendersi dalla sofferenza subita, dimostrando grande dignità in un momento estremamente difficile. La sua morte arriva improvvisa quando viene ucciso da Lalo Salamanca (Tony Dalton), lasciando lo spettatore sgomento davanti a tanta crudeltà gratuita.

l’impatto narrativo della scelta di non far diventare Howard il villain

I motivi dietro questa decisione artistica

Scegliere di mantenere Howard come figura non malvagia ma complessa ha arricchito significativamente la narrazione. Se fosse stato rappresentato come un vero antagonista sin dall’inizio,

  • sarebbe stata compromessa l’intensità delle scene finali;
  • sarebbe venuta meno la profondità psicologica dei personaggi principali;
  • sarebbe stato perso il valore emotivo del loro percorso condiviso.

conclusione sulla forza della narrativa basata sui personaggi complessi

L’approccio adottato dagli autori ha permesso di creare storie profonde ed emozionanti. La capacità di trasformare figure apparentemente semplici in personaggi sfaccettati rende Better Call Saul una serie apprezzata per la sua qualità narrativa.

Membri del cast:
  • Bob Odenkirk: Jimmy McGill / Saul Goodman
  • Nancy Pickman: Kim Wexler
  • Patrick Fabian: Howard Hamlin
  • Micheal McKean: Chuck McGill
  • Tony Dalton: Lalo Salamanca

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