Il miglior incipit horror di sempre, 60 anni dopo, ancora emoziona e spaventa

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analisi della narrazione e dell’impatto di “The Haunting of Hill House”

Il capolavoro di Shirley Jackson, “The Haunting of Hill House”, rappresenta uno dei caposaldi della letteratura horror. La sua apertura memorabile ha segnato profondamente il genere, lasciando un’impronta duratura nella cultura pop e ispirando numerose reinterpretazioni. Questo articolo esplora il significato di questa introduzione, il modo in cui è stata trasposta nella serie Netflix di Mike Flanagan e l’influenza che ha avuto nel panorama dell’horror.

l’apertura iconica di Shirley Jackson

il primo paragrafo e la sua rilevanza

Il passo inaugurale di Jackson dice: “Nessun organismo vivente può continuare a vivere mentalmente in condizioni di assoluta realtà; anche allori e katydids si suppone, da alcuni, che sognino.” Questa frase stabilisce subito un tono di inquietudine e ambiguità, coinvolgendo il lettore in un’atmosfera di inquietudine cosmica. Jackson descrive Hill House come un luogo incompatibile con la sanità mentale, un’entità eterna che custodisce oscurità e male.

Il brano crea un collegamento tra il mondo animale e quello sovrannaturale, suggerendo che anche le creature più piccole sentano il bisogno di sognare per preservare la loro sanità. La casa stessa viene personificata come non sana, un’entità che sembra esistere al di fuori delle leggi naturali, imprigionata nel suo isolamento e oscurità.

l’interpretazione della serie Netflix

come Flanagan ha amplificato l’effetto

La trasposizione televisiva di Mike Flanagan, “The Haunting of Hill House”, riproduce fedelmente l’incipit del romanzo, dando vita a scene evocative che sottolineano la tensione tra il reale e l’irrazionale. Nella prima puntata, il personaggio di Steven recita le parole di Jackson mentre il pubblico è condotto attraverso gli spazi vuoti e silenziosi della casa. Questa sequenza rassicura che il confine tra sogno e realtà è sottile, lasciando comunque intravedere una presenza oscura che si cela oltre la percezione.

Il modo in cui il show evidenzia la dimensione onirica, anche tra i personaggi più giovani, mostra come il mondo dei sogni possa facilmente sfuggire alla nostra comprensione, diventando uno spazio di contaminazione tra il reale e l’aldilà. Flanagan si distingue per aver intensificato l’effetto inquietante, portando alla luce il senso di ineluttabilità del male che permea Hill House.

il ruolo di Hill House come sentiente e simbolo

Jackson descrive la casa come un’entità indifferente e malvagia, capace di mantenere il suo oscuramento in eterno. La narrativa suggerisce che Hill House non sia solo un luogo fisico, ma anche una rappresentazione della paura umana, del dolore e delle ferite interiori. Le pareti e gli ambienti sono descritti come elementi ordinari, ma la presenza di qualcosa di innaturale e minaccioso si annida dietro ogni dettaglio.

Il simbolismo della casa si estende quindi a una metafora delle nostre paure più profonde, rendendo ogni crepa e ogni ombra parte di un complesso racconto di trauma e perdita.

personaggi e figure chiave del cast

  • Victoria Pedretti come Nell
  • Henry Thomas come Hugh
  • Kate Siegel come Theo
  • Micheal Huisman come Steven
  • Oliver Jackson-Cohen come Luke

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