Il grande problema di Netflix che tutti riconoscono dopo sette anni

La quinta stagione di una delle serie più discusse e analizzate su piattaforme come Netflix ha concluso il suo percorso affrontando un tema centrale: la fascinazione verso personaggi oscuri e pericolosi. Questo finale, ricco di riflessioni meta-narrative, ha messo in evidenza le ragioni profonde che rendono tali figure così irresistibili agli occhi del pubblico. Analizzeremo gli aspetti salienti della conclusione della serie, focalizzandoci sulla critica sociale implicita e sul modo in cui il racconto ha risposto alle accuse di glorificazione dei comportamenti violenti.
la dichiarazione finale di bronte svela i motivi dell’appeal di personaggi come joe
criticata l’eccessiva esaltazione dei protagonisti maschili violenti
Nel corso degli episodi finali, si è assistito a un intervento significativo attraverso il discorso di Bronte, personaggio che ha rappresentato lo spettatore coinvolto nel fascino oscuro del protagonista. Dopo aver tentato invano di ignorare la vera natura di Joe Goldberg, Bronte decide di confrontarsi con la realtà. In un momento culminante, mentre lo tiene sotto minaccia armata, pronuncia una frase che riassume efficacemente il senso della narrazione:
“La fantasia di un uomo come te è il modo in cui affrontiamo la realtà di un uomo come te.“
l’importanza psicologica dietro l’attrattiva dei personaggi dark
perché i personaggi tossici risultano affascinanti nonostante tutto
Il discorso di Bronte mette in luce una dinamica complessa: le persone sono attratte da figure che incarnano elementi abusivi e violenti perché trovano conforto nella narrativa romantica oscura. La protagonista riconosce che il suo amore per Joe deriva dalla sua capacità di farla sentire protetta, anche se in modo distruttivo. Questa dinamica rivela come l’immaginario collettivo utilizzi personaggi come Joe per elaborare e gestire le proprie paure riguardo alla brutalità reale presente nella società.
- Joe Goldberg
- Bronte
- Marienne Bellamy
la risposta della produzione alle critiche sociali attraverso la narrazione finale
come la serie ha integrato i tropi del dark romance e dell’horror nelle sue ultime stagioni
Nelle ultime puntate si sono intensificati riferimenti ai cliché del romanticismo oscuro, con scene emblematiche come quella in cui Joe propone a Bronte un matrimonio dai toni quasi vampireschi. Questa scelta metatestuale serve a sottolineare quanto siano radicati certi stereotipi narrativi nel genere dark romance. Alla fine, Bronte riesce a distinguere tra finzione e realtà, comprendendo dove finisca l’immaginario romantico e inizi la brutalità reale.
Il messaggio implicito è che questa rappresentazione estrema serve a spiegare perché alcuni spettatori trovino attraente questo tipo di comportamento criminale o abusivo: si tratta di una forma distorta di evasione dal mondo reale.
la strategia narrativa per contrastare le accuse di glorificazione dei comportamenti devianti
come l’introduzione del punto vista di bronte smaschera l’illusione creata da joe
Un elemento chiave nella conclusione della serie riguarda il passaggio della narrazione dalla prospettiva del protagonista alla voce di Bronte. Questo cambio permette allo spettatore di vedere oltre l’apparenza affascinante e manipolatrice dell’antieroe. Attraverso questa transizione narrativa si smantella gradualmente l’idillio costruito attorno a Joe Goldberg.
Sono evidenti gli intenti autoriali: mostrare che il fascino esercitato da figure come Joe nasce dalla loro capacità manipolativa ed esclusivamente dall’esigenza sociale di trovare giustificazioni alle proprie pulsioni oscure.
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li Gli aspetti psicologici dietro la fascinazione per i personaggi disturbati;
li La funzione sociale delle narrazioni dark romace;
li La critica indiretta ai modelli maschili violenti presentati come eroi.
In sintesi, questa stagione finale ha saputo usare una strategia meta-narrativa efficace per rispondere alle critiche rivolte al proprio stile narrativo. Con un approccio consapevole, si è mostrato quanto sia complesso il rapporto tra pubblico e personaggi controversi, offrendo una riflessione profonda sul ruolo delle storie nell’elaborazione delle paure collettive.
Personaggi principali:- Penn Badgley – Joe Goldberg
- Elizabeth Lail – Guinevere Beck
- Victoria Pedretti – Love Quinn (nella serie)